Paura di me...

La vita: una continua scalata...


"Perché vivere è come scalare le montagne non devi guardarti alle spalle, altrimenti rischi le vertigini. Devi andare avanti, avanti, avanti... Senza rimpiangere quello che ti sei lasciato dietro,  perché, se è rimasto indietro significa che non voleva accompagnarti nel tuo viaggio. Però ti è servito anche quel pezzo di roccia che non riesci più a vedere, ti ha fatto capire, ti ha dato slancio..."
Questa è la vita...si sale un po', poi si riscende, poi si risale...è una montagna da scalare...chi le chiama salite e discese, che parla di scale, chi (in una visione più bucolica) parla di monti e valli: l'obiettivo è di arrivare alla vetta e respirare quell'aria pulita che solo lassù si può avere, provare quel senso di libertà, di completezza di se stessi che solo lassù si può vivere, lontani dall'odore stantio della vallata. Ogni roccia scalata,  ogni passo che si fa in avanti verso quella libertà porta con sè la paura di ricadere nella vallata, di respirare di nuovo quell'odore terrificante di aria viziata, rivivere il senso di oppressione che caratterizza quella condizione...Allora ogni passo verso la vetta viene fatto con la paura di cadere e sembra sempre di stare in bilico, di perdere l'equilibrio da un momento all'altro, di cadere giù di nuovo...di sprofondare ancora...e a volte quella paura ti porta a stare fermo, immobile, lì a valle, a non alzarti dopo essere caduto, a restare lì senza muoverti...consentendo a quella paura di limitarti, di impedire il raggiungimento del tuo obiettivo di libertà, di consapevolezza piena di te, di vivere davvero...ed è allora che consenti a quella paura di attanagliarti con i mille rischi del rimanere inerte, fermo, immobile, che non ti consente di conoscere quella sensazione di libertà...quella sensazione che una volta provata non puoi dimenticare più...perchè porta con sè un tale benessere, una tale completezza, una tale consapevolezza di te stesso e del mondo che nient'altro ti può dare...una volta provata la cercherai per tutta la vita...
E' lo stesso percorso che simula una lezione di spinning: quando l'obiettivo è quello di arrivare lassù, sulla montagna e il percorso è vario, a volte c'è un intervallo di pianure e salite, falsi piani, discese a volte invece è un percorso molto duro in salita, in cui la sensazione di fatica è davevro forte, ma ciò che ti fa continuare a pedalare è proprio l'obiettivo da raggiungere, ovvero arrivare sulla vetta e respirare l'aria di lassù, provare quel sensi di libertà...e allora quella sensazione di fatica viene affrontata e superata dalla volontà di raggiungere la vetta...quella fatica che si prova è il giusto prezzo che sei disposto a pagare per provare quella sensazione di liberazione.Nella vita è così...è esattamente la stessa cosa...si fa un percorso che a volte è pianeggiante,  a volte è un falso piano, a volte invece è davvero una salita ripida...ma la volontà di raggiungere la vetta ti fa continuare il percorso anche se a fatica...ci sono momenti in cui hai voglia di fermarti, ha voglia di lasciarti andare...allora rallenti...e la vetta si allontana sempre più...perchè ritorni a valle...e alla sensazione di fatica si aggiunge il senso di oppressione che quella vallata ti dà, ti senti in gabbia, ti sembra di non aver ossigeno per respirare, di essere dominato dalla natura, di essere in balìa di ciò che ti circonda e di essere così fragile da poter essere attaccato in qualunque momento.Se invece tieni a mente la sensazione di libertà che si prova lì sulla vetta e riesci a superare il desiderio di fermarti, la parte autodistruttiva di te che ti frena e che ti dice "ma chi te lo fa fare!", anche rallentando a volte per consentire a te stesso di alzare gli occhi e di vedere quella vetta come la meta da raggiungere...allora continui a scalare la montagna e raggiungi la cima, lassù...e la sensazione di libertà che proverai quando sarai di nuovo lì è impareggiabile...e la fatica fatta per arrivarci sarà adeguatamente compensata da quella sensazione di liberazione che proverai...e soprattutto non dovrai dire grazie a nessuno per essere arrivato lassù, ma solo ed unicamente a te stesso, che hai creduto in te...e nella possibilità di farcela...PdM