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Un patto per il Nord

Post n°40 pubblicato il 01 Marzo 2009 da pdbedizzole

Il segretario Pd a Varese propone un patto per le politiche di rilancio di Malpensa e del settentrione

(…) Dario Franceschini, neo segretario del Partito Democratico ha visitato oggi Malpensa e Varese, punti strategici per l'indotto che deriva dal grande scalo aeroportuale lombardo. Incontrando prima i lavoratori del hub in una riunione a porte chiuse alla stampa e quindi i varesotti in un evento pubblico, il leader del PD ha ribadito con forza la politica riformista dei democratici ed evidenziato le gravi lacune del governo che, con la crisi economica, ha abbandonato Malpensa e tutto il suo indotto senza alcuna cura o rilancio.

Malpensa: “Era stato annunciato che dopo Napoli si sarebbe svolto qui un Consiglio dei ministri straordinario ma non sono venuti perché si vergognano di venire a Malpensa", ha dichiarato Franceschini. “Sono arrivato qui, in una delle zone più popolose, più dinamiche del mondo, e ho trovato un aeroporto vuoto, drammaticamente deserto. Ho ricordato le promesse della campagna elettorale, la demagogia della compagnia nazionale e della soluzione dei problemi". Oggi Malpensa è titolare di tre sole rotte intercontinentali “mentre le altre città europee, Francoforte, Parigi, ne hanno 10, 20, 30 volte di più". La soluzione immediata è quella di “liberalizzare da subito le rotte, completare il sistema delle infrastrutture e di collegamento con Milano in un sistema integrato con Linate e soprattutto ammortizzatori sociali, indennità di disoccupazione per quelle migliaia di lavoratori che hanno perso il posto di lavoro e sono rimasti a zero lire".

Patto con il Nord. Franceschini ha sostenuto la necessità di stringere un patto con i cittadini del nord. “Saremo - ha spiegato - al fianco delle persone che qui vivono. Vogliamo fare un patto per stare accanto a chi si batte per la sicurezza, per le infrastrutture, per la difesa delle piccole e medie imprese, dei lavoratori che rischiano di perdere il posto e del federalismo fiscale pur che sia equo e solidale”.
Il perché della scelta di Varese come suo primo intervento pubblico dopo l'elezione a segretario? “Quando ho detto che sarei venuto a Varese qualcuno mi ha fatto notare che questa è la città della Lega. Io ho ricordato che alle ultime elezioni la Lega ha preso il 22% dei voti e il Pd il 27,5%. La Lega quindi è il terzo partito. Sono venuto qui perché Varese è la città della solidarietà, del solidarismo cattolico, del lavoro, la città che vive il senso della comunità e che durante il tragico periodo della repubblica sociale ha scelto la resistenza e ha difeso quei cittadini che venivano perseguitati per loro religione e per la loro etnia”.

Sicurezza. Franceschini ha ribadito il secco no da parte del PD alla legalizzazione delle ronde. “Hanno inventato questa cosa assurda delle ronde, ma l'idea di affidare la sicurezza a privati cittadini è fuori da ogni democrazia. Per questo la battaglia parlamentare sarà fermissima e durissima”. Quello della sicurezza non può essere considerato un tema della destra soprattutto perché “colpisce le fasce più deboli, le periferie urbane, le aree del disagio. Non c'è nulla di più offensivo che parlare di microcriminalità quando un anziano, per esempio, viene scippato della pensione”. Il governo riesce a manipolare la comunicazione con la propaganda riuscendo a “mascherare la realtà attraverso il messaggio televisivo”.
“Berlusconi ha parlato di 30 mila militari per le strade. Chi li ha visti? La verità è che hanno tagliato i fondi per le forze dell'ordine”.

Crisi economica. “Il dovere della politica è di occuparsi di coloro che non ce la fanno da soli. Per questo serve subito l'indennità di disoccupazione per tutti. Ora è necessario alzare la voce, il ché non è in contrasto con l'azione di un partito riformista”.
“Dobbiamo far sentire - ha aggiunto Franceschini - la nostra voce a tutti i livelli. Dobbiamo far vedere ciò che Berlusconi vuole nascondere. La voce bisogna alzarla di più per difendere la democrazia. Oggi si perdona tutto a Bossi e a Berlusconi, qualsiasi cosa dicano, perché c'è assuefazione. Il presidente del Consiglio vive come un ingombro il Parlamento, compresi i suoi parlamentari che vogliono fare il loro mestiere. Attacca il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che fa benissimo il garante della Costituzione. Poi attacca la Costituzione sulla quale ha giurato, per poi negare di averlo fatto”.
Una politica che in realtà continua a nascondere sotto il cuscino altri stati di malessere e di degrado.
“L'evasione fiscale – ha proseguito - è un reato penale ma in un momento di crisi è un delitto contro la comunita. L'evasione sta ritornando perché questa è la filosofia che il centrodestra ha trasmesso”. (…)


A.Dra

 
 
 
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