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ETICHETTE : CUI PRODEST ? UNA FESTA PER UN ....FUNERALE
Alla gentilissima DEBORA SERRACCHIANI
Alla gentilissima MARIA CRISTINA CARLONI
Al gentilissimo VINCENZO MARTINES
Premessa "postuma"
Domenica scorsa avevo buttato giu' in bozza queste quattro righe , lasciandole poi lì ,con l'intenzione di riprenderle con calma , non per correggerne i contenuti, ma per integrarle, articolare certi ragionamenti scritti in velocità , ecc.; ma visto l'articolo del Messaggero di ieri, ve le invio così come sono , non c'è tempo di limare la forma, che scuserete,un po' sommaria.
CON LE NOSTRE ELEZIONI LOCALI , LA FESTA DELL' "EXPLANATION- DAY ". STORICO BRINDISI DEI TRE EX. cari/e amici/he e compagni/e, sono sicuro di interpretare una questione che preoccupa ed amareggia la stragrande maggioranza degli iscritti e simpatizzanti . Di questo ne sono certo perché ne parlo quasi quotidianamente con iscritti senza tessera (chiamo così i simpatizzanti veri) piu' ancora che con gli iscritti con tessera (rimasti in pochi). La questione la conoscete bene anche voi, come tutti, ma mi preme sottoporvela con una proposta , affinchè sia superata in modo definitivo ; infatti, essendo uno di quei problemi che si trascinano nel generale scontento , ma senza singoli episodi di assoluta intollerabilità, si puo' immaginare che la loro soluzione venga rimandata, essendoci sempre cose piu' urgenti . L'immagine del nostro partito , sia tra la gente senza idee politiche precise(ma potenzialmente elettori), sia tra i simpatizzanti e sia perfino ( o di piu'?) tra gli iscritti , è quella di un partito rissoso al suo interno (e poco esternamente...); quindi inaffidabile per gli elettori che non vedono una linea chiara, ma vedono (per lo meno vengono così loro presentate ) continue baruffe . Lasciamo un attimo da parte (discorso serio da farsi un'altra volta) tutto ...."l'impegno" che mettono alcuni dirigenti nel trasmettere questa visione all'esterno. Qui ci preme ricordare il grande contributo, purtroppo decisivo , che la stampa, anche a livello locale (MV) ,fornisce ad una immagine negativa del partito "interpretando "maliziosamente anche le normali discussioni in un partito ,per definizione, democratico (....qualcuno dice : anche un po' troppo...). Tralasciando ora, come detto, le dispute "oltre le righe" che avvengono non all'interno delle nostre quattro mura , ma con esternazioni personali di dirigenti pubblicamente attraverso la stampa (che ringrazia ), anche le semplici diverse opinioni diventano artatamente parte di questo carattere incoerente, inaffidabile, incerto, rissoso, ecc. Su ciò pesa moltissimo , almeno per l'uso che la stampa ne fa, l'esperienza delle tre mozioni delle primarie. Ancora oggi ad un anno da quell'evento uno viene etichettato "bersaniano", "franceschiniano" o "mariniano" e quindi automaticamente "avversario" rispetto agli altri due, nonché "frazionista". Certamente la stampa fa il suo gioco , anche se non esaltante : semplifica, contrappone, aizza, enfatizza, interpreta oltre il ragionevole, ecc. E non si puo' dire che l'opinione pubblica, in generale, non ci stia. Continuiamo a portarci dietro queste etichette che sono diventate sinonimo di divisione e scontro, volenti o nolenti. Abbiamo un bel dire che nei fatti non è questa la natura del PD, ma soprattutto di questi tempi il problema ontologico volge dalla parte della fenomenologia. Oltre a cio' ho sentito dire (ma è tutto da verificare ) che al nostro interno sono sorte (ottimo !) associazioni o gruppi politico- culturali che però si rifarebbero esplicitamente a qualcuno di quei tre contendenti dell'anno scorso. Tuttonella legittimità, per carità ; ma se fosse così , mi sembrerebbe un po' paradossale , perché la cultura, anche applicata alla politica, all'interno di un partito, non dovrebbe nascere con etichette di "sotto-marche" , ma avere come riferimento, in un percorso laico di ricerca senza pregiudiziali ,avere a riferimento solo le grandi idee che sono comuni a quel partito. Mah ! Non ho capito? Quando eravamo al liceo ci si divideva prima tra aristotelici e platoniani, poi tra Crociani e Gramsciani, all'università e poi nella professione tra Lecorbuseriani e wrightiani , e ancora , coltivando altre passioni, anche tra mozartiani e Wagneriani ; insomma grandi orizzonti, grandi mondi, visioni intere dell' essere e della vita, della società, dei rapporti tra persone e gruppi, complete weltanschaung in grado di suscitare ragionamenti ed emozioni, riflessioni ed entusiasmi, dubbi e certezze provvisorie, e quindi anche modelli di comportamento conseguenti (estenuanti ma esaltanti "pellegrinaggi" in Francia a visitare tutte le opere di Le Corbusier.....) Ci si sentiva orgogliosi di riferirsi idealmente ad uno di questi grandi universi che avevano tracciato la storia del pensiero e delle altre espressioni intellettuali umane ed anche della politica. Accettare che oggi possa allignare solo il "pensiero debole" che riesce a disegnare, pur a volte anche in maniera dotta, solo realtà molto parziali, nicchie, localistiche , settoriali ,categoriali , spesso autoreferenziali , è un imbarbarimento essendo il contrario della Politica che per definizione è a 360° Quindi,voi mi capite, se ,per contro, qualcuno oggi mi etichettasse come "franceschiniano"o "bersaniano" o "mariniano" mi sentirei quasi ....oltraggiato, quasi quasi....chiederei al mio avvocato....... se è il caso di una querela.... Scherzo; anch'io ho votato una delle mozioni, ma dopo basta ,non ho sposato nessuno dei tre! Non che questi personaggi di riferimento siano disonorevoli, anzi tutt'altro, li stimo tutti ,non sono stupidi, è brava gente e mi sono pure simpatici, tanto è vero che poi mi sono messo a disposizione di quello eletto segretario,indipendentemente dal mio voto. Ma sarebbe come se il mio mito di calciatore fosse, che so,Tardelli, giocatore buono e generoso, ma come altri centomila : non ha mai illuminato il tappeto verde di genialità come Maradona o Pelè che muovevano migliaia di persone per seguirli nei vari stadi. Insomma, cari amici, ho letto e riletto, anche successivamente alle primarie, quelle 3 mozioni (per il resto dei nostri 3 non c'è gran che, mi pare una cosetta di Franceschini, ma poca roba ) che piaccia o no quelle rimangono il pensiero dei 3. Devo dire che probabilmente eravamo abituati "male" nei tempi passati a leggere su "Rinascita" interventi , articoli, saggi, interviste ,mozioni e relazioni congressuali memorabili per profondità ed ampiezza, di politici ed intellettuali con una lucidità, profondità e coerenza cristallina; ma , e lo dico bonariamente come si deve sempre fare con chi si impegna in prima persona, quelle 3 mozioni non sono proprio un gran che e non possono rappresentare un riferimento culturale-politico-programmatico di un certo spessore in grado di mettere in moto quelle energie necessarie per risalire la china . Pensiamo forse che sia l'interpretazione che qualche alto dirigente fornisce dell' ammiccamento di Casini o del sorrisino di Rutelli che , insieme con noi aprirebbero nuovi e radiosi scenari per l'umanità, a smuovere l'apatia, la rassegnazione, la disaffezione ? Questo lo dico per me , ma mi augurereri che ne fossimo consapevoli tutti ,dirigenti,iscritti ed i simpatizzanti ; non nel senso di volere contrastare quelle mozioni ( c'è pure del buono ) , ma di superarle. Esse rivelano quantomeno il corto respiro di un' occasione elettorale e l'esigenza primaria di raccogliere consensi anche generici . Tanto è vero che, diversamente dalle elaborazioni di vasto respiro , queste a meno di un anno sarebbero già di riscrivere . Poi anche nella struttura e nella forma di quei testi, beh, lasciamo perdere: ripetizioni, genericità, luoghi comuni prelevati dall'armamentario lessicale della sinistra, indeterminatezza,una certa dose di politichese, ecc. Se altri , di bocca buona, si accontentano, buon per loro , come si dice. A livello del semplice iscritto la questione è del tutto pesonale ed ognuno puo' mettersi nel portafoglio il santino di chi vuole, ma a livello di dirigenti la questione è molto diversa : sarebbe un po' sminuente per coloro che hanno tale ruolo di indirizzo assumere un tale riferimento ideale di "mezza tacca": uno se lo sceglie di alto profilo ! Non posso pensare che voi, ragazze/i di intelligenza vivace e sensibile vi siate potuti appassionare ed affezionare tanto , in neache un anno, a questi vestitini. So che non è così ! Lo so che vi vanno stretti ! Quelle relazioni oggi non possono calzare a pennello per qualsiasi dirigente! Ma davvero Pierluigi, Dario e Ignazio per voi sono il massimo illuminando ogni momento del fare e pensare ??? So di avere un tono,(ma solo questo) bonariamente provocatorio . So che avete risorse ed esigenze intellettuali e culturali(quindi politiche) un bel po' piu' alte, avete fatto tutti buone letture,frequentanto buoni ambienti e ci avete anche pensato sopra. Ed allora, ditemi sinceramente , tra amici, voi che fate politica per passione e non per altro, vi sentite appagati di quelle classificazioni di comodo (delle quali siete oggetto, non soggetti ) o non avvertite invece il bisogno di andare oltre ? La so già la vostra risposta . Oohh !!bene !! OK! Siamo d'accordo !! Perché di ulteriori elaborazioni (non per sonali, ma dell'intero partito ), in modo condiviso e serio, credo vi sia necessità : ad esempio basti pensare solo al persistere non fuso ma distinto , delle anime cattolica e laica ! Ora il partito è ancora una somma di queste due, non una sintesi. Di tali questionisssime ce ne sono parecchie, senza toccare tutte quelle un po' tecniche(ammesso che siano tecniche) come la legge elettorale ed altre. Ma lo so, ne avete troppe da fare (lo so e lo dico davvero seriamente e sinceramente), tra una cosa e l'altra che vi urge ogni giorno, queste questioni sono rimandate .Succede purtroppo anche in tuttele altre sfere della nostra vita. Ma ogni tanto cerchiamo di trovare il tempo di salire insieme su una mongolfiera !! Il limite culturale, nell'etichettarsi ( o nel lasciare che altri ti appioppino quegli aggettivi ) ,non è solo sulla qualità, come detto, ma è anche di pensare che quelle mozioni (non ad altro possiamo far riferimento) , rappresentino ognuna una costruzione del pensiero politico che trova la sua completezza e la sua coerenza , tutta al suo interno , quasi come un costruzione kantiana impermeabile; nella quale il riferimento all'etichetta è la garanzia all'interno della quale trovare tutte le risposte. Invece voi sapete che, senza negare le diverse posizioni su certe questioni, le tre mozioni avevano grossi spazi per una loro integrabilità (ed anche molti vuoti ....). Sarebbe un'ipocrisia (di cui certe analisi politiche si macchiano ) dire che ogni singolo elettore aveva fatto una scelta di campo completamente motivata e molto precisa escludendo del tutto le altre due opzioni. Moltissimi elettori (eravamo sui banchetti a raccogliere schede e confidenze) hanno votato "in percentuale", nel senso che la loro scelta,in cuor loro, non è stata assoluta al 100% verso un candidato ma hanno stimato la preferenza un po' piu' per uno che per l'altro ed alla fine hanno indicato il nome di chi , magari di poco, superava gli altri. Questo sta a dire quantomeno che chi si autodefinisce (o si lascia definire ) "X", ha in questa sigla una grossa fetta anche di "Y" e di "Z". Alla fine quelle aggettivazioni , nate per caratterizzare, hanno finito per marcare differenze e dividere. A seguito di questi semplici ragionamenti l'iscritto si domanda : ma perché tra noi, soldati semplici queste etichette non ci sono piu' e, da quel che leggiamo sulla stampa non smentita, persistono in molti nostri colonnelli o generali che pure dovrebbero rappresentare il nostro sentire piu' unitario ? allora forse vi trovano un qualche interesse ? Domande che si sentono. Domande che si sentono. Io , iscritto come moltissimi altri, avrei l'ambizione che i miei dirigenti, si liberassero di questi panni troppo modesti sia per il loro alto compito, sia conoscendo la loro personalltà ; panni che ,magari non per propria dichiarata volontà, ma di fatto si trovano appiccicati addosso dalla stampa ; tantomeno vorrei che venissero usati tra di noi (che potrebbero assumere un carattere anche peggiore che potete imaginare ). Ci si "balocca" sugli epiteti e si produce poco : non è possibile che il PD a tuttoggi non abbia una proposta da presentare al Paese di una legge elettorale, scritta come si scrive una legge, con alcuni paletti irrinunciabili ed altri aspetti sui quali andare a trovare convergenze con altre forze: mi sa che andremo alle elezioni con una ipotesi abboracciata che l'elettorato nostro subirà . Allora , care/i amiche/i , facciamo il punto e su questi aggettivi mettiamo una pietra sopra senza retropensieri, dietrologie, criminalizzazioni e roba del genere e senza lasciar aperte finestre dalle quali possano rientrare. E se questo lo è già così per voi, massimi esponenti, lo deve essere anche per tutti gli altri dirigenti (per gli iscritti non c'è bisogno, lo sanno già) e soprattutto deve essere percepito all'esterno. LA PROPOSTA OPERATIVA Mi piacerebbe che l'occasione delle nostre elezioni per le segreterie ,fosse utilizzata oltre che per ringraziare gli uscenti (non è questione di bon ton , è questione di una cultura dei comportamenti non barbara e becera, è politica anche questa ed a pieno diritto) , anche per fare una festa in cui si fa il "funerale" pubblico a quelle etichette. Venga istituito l' " EXPLANATION-DAY " : significa "spiegazione" (ed in un'accezione meno diretta anche un po' "appianamento" ) e devono saperlo tutti. Allora i nostri ex tre alfieri regionali delle mozioni brinderanno a questa sepoltura coperti da lampi di flash.. Oggi piu' che mai la politica ha bisogno di eventi, liturgie, riti, che danno maggior visibilità anche ai contenuti seri; un concetto politico di unità espresso con un piccolo "colpo di teatro" non sta male; dobbiamo riconoscere che noi non brilliamo di molta fantasia per inventarli. (dobbiamo chiedere consiglio a Berlusconi ?) Bisogna star attenti ed anticipare che non si tratta assolutamente di una "riappacificazione" tra contendenti della quale non c'è bisogno perché non esistono piu' contrapposizioni né tantomeno di un azzeramento delle varie posizioni su singole questioni che devono invece continuare a convivere come ricchezza. Se la stampa avrà bisogno , per questioni .......tipografiche, di aggiungere un attributo a qualcuno dei nostri dirigenti ,non trovandosi piu' "bersaniano", ecc. ecc. dirà semplicemente "democratico/a". OK ? Naturalmente non sarà semplice perché la stampa si sentirà tagliar sotto i piedi l'erba del raccontare/inventare i conflitti attraverso slogans che le è cosi' caro. Ma se la cosa avrà una certa ufficialità non potrà piu' fingere di non sapere che quelle facili e vuote classificazioni sono sepolte. Sarebbe però assurdo che la stampa rispondesse positivamente a questa vostra "spiegazione" ed invece restasse parola morta per alcuni dirigenti locali di basso livello. Sempre che questo interessi. Una volta , quando avevamo grandi attese e consenso , si chiudeva con "Fraterni saluti". Mi piace riproporvelo,anche come auspicio , ancora con la massima cordialità. Udine, 07 / 09 / 2010 Bepi Del Zotto
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