« PREMIO PER QUOTA 200 | Saggezza di Plutarco » |
Per Ogni Donna In Ogni Dove In Qualunque Tempo “Apologia D’Amore” La Donna, la prima meraviglia del mondo, l’emblema della bellezza nelle cose, la differenza tra vivere o morire, tra la gioia ed il dolore, la guerra e la pace, l’amore e l’odio. La Donna, il primo mistero, il più bello, il più amato, il più indagato, il più scoperto, il meno capito, dedicarle un giorno dell’anno è troppo, dedicarle tutta la vita troppo poco. La Donna, madre, moglie, figlia, sorella, amica, amante, quanto è bella quando sorride, quando finge di offendersi, quando vuole giocare, quando si preoccupa per te, quando vuol essere coccolata e ti guarda con occhi grandi ed espressivi e il viso si colora e il respiro si fa affannato e la lingua inumidisce le labbra. Immensa è la donna quando ama e fortunato quell’uomo, odioso se non la sa apprezzare, misero se non la sa capire, umano se si perde, per ritrovarsi, dentro di lei. Dicono che una Donna sappia sempre cosa vuole da un uomo, peccato che egli non riesca a capirlo o capendolo non sappia come darglielo e su questo punto non esiste uomo migliore di altri. Donna, tenera o forte, insicura o coraggiosa, timida o sfacciata, pudica o impudica, seria o sorridente, ingenua o maliziosa, comprensiva o vendicativa, bella sempre e comunque se non ci tiene ad essere antipatica. Eppure ti ho vista piangere per una sconfitta, per un uomo troppo amato che nulla aveva meritato, magari bello e ricco fuori quanto brutto e povero dentro. Aveva il tuo amore e ti credeva un oggetto, eri un dono ottenuto per pura fortuna ma si credeva Casanova, tante donne solo per il suo piacere ma di nessuna l’amore e il piacere importava, tante rose che aveva deturpato. Ancora ti ho vista , arrabbiata e non capita, interessata e inascoltata, dono messo da parte o chiuso a chiave per gelosia, come una bella tigre chiusa in gabbia, lontana dal suo habitat naturale, picchiata e denutrita, triste e depressa. Non capirò mai come puoi ridurti pelle e ossa, per una sfilata dove la bellezza di un pezzo di stoffa è sempre in competizione con la tua, perché chi vuol vendere quel prodotto vuole renderti insignificante, perché un abito che abbia vita propria deve sembrare vuoto dentro. E vorresti essere magra, bella e prosperosa, ma un corpo invecchia, la sua bellezza si attenua, quando tu sei vita dentro e lo sarai anche nel ricordo. Perdonatemi quando ho messo un oggetto prima di voi o quando sembravo scegliere invece di ringraziarvi della vostra generosità, quando non capivo, quando sono stato un vigliacco, quando ancora vendicativo o troppo preso da me, quando ho osato troppo o quando sono stato troppo timido per dirvi che vi voglio bene. Ho interrogato il mio cuore e questo mi ha detto, non è poesia e neanche versetto, non rima baciata e neanche sonetto, rima alternata o versi divini, nessuna sentenza e nessun verdetto vi leggerai in quello che ho scritto, ne la pretesa di colpire il tuo cuore, come potrei con queste parole, non sono nulla per quello che vali ma non sono parole vuote , se per mera fortuna ti sono piaciute, ringrazia chi me le ha ispirate, sono tutte le donne che ho incontrate. Da parte di chi ogni giorno cerca la chiave per aprire un forziere senza forzare e che ogni volta che l’apre ringrazia il Creatore di tanta ricchezza che dona al suo cuore.
|
https://blog.libero.it/peccando/trackback.php?msg=2388720
I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
AREA PERSONALE
TAG
CERCA IN QUESTO BLOG
MENU
ULTIMI COMMENTI
Inviato da: IL_PECCATO
il 12/05/2007 alle 23:07
Inviato da: picciottina83
il 06/05/2007 alle 22:17
Inviato da: marea14
il 01/05/2007 alle 02:30
Inviato da: IL_PECCATO
il 11/04/2007 alle 23:51
Inviato da: circe9
il 11/04/2007 alle 21:36