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Ieri notte ti ho toccato e ti ho sentito senza che la mia mano fuggisse più in là della mia mano, senza che il mio corpo fuggisse, né il mio orecchio: in un modo quasi umano ti ho sentito. Palpitante non so se come sangue o come nube errante, nella mia casa, in punta di piedi, oscurità che sale, oscurità che scende correvi, scintillante. Correvi nella mia casa di legno aprendo finestre e ti ho sentito palpitare la notte intera figlia degli abissi, silenziosa, guerriera, così terribile, così bella che ogni cosa che esiste, per me, senza la tua fiamma, non esisterebbe. Gonzalo Rojas |
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Roma, 26 mag. (Adnkronos Salute) - "So di essere una voce controcorrente: sono innamorato della Rete, ma continuo a pensare che Facebook sia un giocattolino per occidentali ricchi e viziati", a ribadire la sua antipatia per quello che si conferma come un grande successo del web è Tonino Cantelmi, docente di psichiatria dell'Università Gregoriana di Roma e presidente dell'Associazione italiana psicologi e psichiatri cattolici. Il social network diventato una vera passione della 'generazione di mezzo' - quella che, secondo Cantelmi, precede l'era dei 'nativi digitali' - offre modo e spazio per dire la propria, pro e contro qualsiasi cosa.
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Post n°53 pubblicato il 20 Maggio 2009 da RansieLaStrega84
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Post n°52 pubblicato il 13 Maggio 2009 da RansieLaStrega84
Era un volto che l’oscurità poteva uccidere Lawrence Ferlinghetti |
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Post n°51 pubblicato il 09 Maggio 2009 da RansieLaStrega84
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Post n°49 pubblicato il 29 Aprile 2009 da RansieLaStrega84
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Post n°48 pubblicato il 23 Aprile 2009 da RansieLaStrega84
...perché innamorarmi, innamorarmi sul serio, è qualcosa che mi è successo solo due volte nella vita. Non so perché dico "solo", visto che il mio è stato un vero privilegio. La maggior parte delle persone passa su questa terra senza innamorarsi mai. Credono di innamorarsi e agiscono di conseguenza, ma non è altro che la semplice chimica della conservazione della specie. Muoiono senza aver vissuto un vero innamoramento. Viverlo è un privilegio per la primavera che reca con sé. Per il resto non lo è. Perché, se si analizzano bene le cose, ci sono solo due possibilità: che la passione trovi compimento, e pertanto muoia, o che non trovi compimento, e pertanto muoia. Se sfocia nell'amore, in una serena convivenza o anche in anni di buon sesso, è una gran cosa, ma nella mia modestissima e parziale statistica questo succede a una coppia su dieci milioni, e sono generoso quando dico che ci sono dieci milioni di coppie, venti milioni di persone al mondo che conoscono la passione. La maggior parte delle volte, la passione sfocia nello spegnimento, nel crollo e nel fetore, come tutti gli incendi: uno spettacolo brutto e noioso. Ah, ma quando la passione sfocia in se stessa, quando viene troncata per opera esterna o per una brutale decisione, e non diventa piacevole calma né noia traumatica, il dolore che lascia è così grande e straziante che tutto il resto viene dimenticato, perso, e solo un istinto miracoloso può impedirti di scegliere la morte. tratto da "La vergogna di essere stato, il dolore di non essere più" di Horacio Vazquez-Rial, in "Gli amori che abbiamo vissuto", (Guanda, 2004) |
Inviato da: Ali_di_Farfalla84
il 02/10/2009 alle 11:51
Inviato da: RansieLaStrega84
il 13/07/2009 alle 15:50
Inviato da: babysweet.f
il 11/07/2009 alle 10:46
Inviato da: SIMONEM84
il 18/06/2009 alle 13:53
Inviato da: albasolare10
il 09/06/2009 alle 11:58