Creato da: Nuvik75 il 05/05/2006
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...inquietudine...

Post n°77 pubblicato il 11 Aprile 2007 da Nuvik75

no, non credevo che la mia "naturale e sana inquietudine" mi avesse abbandonato del tutto, ma semplicemente da alcuni mesi, davvero tanti per me se penso che quella che sto vivendo è in assoluto la relazione più lunga che abbia mai vissuto sinora, si era un po' attenuata e soprattutto in ambito affettivo non si era quasi più fatta viva...

poi a volte arrivano quei giorni in cui "stum! il quadro cade dalla parete... è stato su giorni, mesi ed anni e poi un bel giorno: stum! un rumore secco e il quadro che stava buono attaccato al suo chiodo cade giù... " (Baricco docet, anche se la mia citazione è assolutamente personale e non si rifà al testo nella sua originalità ma per come lo ricordo in me!)...

adesso, non è che il quadro sia caduto, ma è come se improvvisamente mi fossi accorto che nel quadro che stiamo vivendo ci sia qualcosa di "non ben definito" qualcosa che potrebbe un giorno appensantire troppo il peso che "il chiodo tutti i giorni sopporta" e non vorrei che quel quadro cadesse così, senza neanche averne capito la ragione e nel cadere i cocci del vetro si conficchino  nella pelle e giù fino al cuore...

è vero sono sempre stato il primo a dire che le cose van vissute e continuo ad avere una voglia matta di vivere ciò che io e la mia ragazza stiamo condividendo insieme, ma da ieri l'inquietudine è tornata a bussare alla mia porta...

eppure il non saper rispondere a domande, forse all'apparenza banali del tipo "ma lei/lui è la donna/l'uomo della tua vita?" a volte affievoliscono la forza della spinta che è in noi e così sento improvvisamente una distanza che si insinua e che fa paura, tanto da togliermi anche il sonno: e l'unica cosa che mi resta da fare, oltre a parlare con lei, è stringerla forte in un abbraccio che mi ridona la tranquillità, seppur momentanea, per chiudere gli occhi ed affrontare la restante notte di sonno...

ma al risveglio il sapore acre della paura non si dissolve con la luce del sole, anche se un suo sorriso e le sue parole veloci, scambiate nella frenesia del risveglio mattutino, valgono molto più di quel cerchio dorato che è già alto su in cielo e ci ricorda di non perdere troppo tempo, perchè il tempo scorre e la vita deve andare avanti e non ti permette "pause di riflessione" troppo lunghe...

e allora riparto al lavoro, con un sapore dolceacre sulle labbra: il suo sorriso e la mia inquietudine che combattono in me una nuova battaglia... credo in cuor mio di conoscerne già il vincitore, ma il timore mi rende un po' apatico anche se sento in me il buon sapore del "pane burro e marmellata serviti su di una cristalleria finissima"...

 
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Non possiamo correre per sempre...

Post n°76 pubblicato il 14 Marzo 2007 da Nuvik75
Foto di Nuvik75

anche perchè rischiamo di tralasciare "i particolari", quelli che la vita ci pone continuamente dinanzi al nostro sguardo, ma noi, imperterriti, andiamo sempre dritti verso una direzione senza fine spesso imposta dal lavoro...

e allora non posso non fermarmi un attimo: così mentre in questi giorni corro su è giù per il nord Italia cercando di mantenere alta la mia attenzione alla guida, anche se talvolta la stanchezza vorrebbe prendere il sopravvento, mi accorgo di una spettacolosa primavera che, seppur in anticipo, risveglia la natura che attraverso solcando km sempre più roventi per le temperature in aumento...

e come non scorgere allora il rosa dei fiori di pesco che ridondano nei dintorni di Verona? il cielo che riprende il suo colore abbandonando il pallore invernale e le gioirnate che improvvisamente si riscoprono più lunghe, anche se ancora il "bell'inganno" dell'ora legale non è entrata in vigore... e tutto intorno alberi che rinascono con foglie di un verde acceso e tenue e fiori bianchi che prepotentemente ricoprono il bruno legno di alberi a me sconosciuti nei nomi ma conosciuti dal cuore per le sensazioni che ogni anno riescono a donarmi...

e così, mentre mi fermo a riflettere, mi immergo in questa rinascita che mi attraversa infondendomi nuova linfa vitale: e allora ripeto a me stesso che "non posso correre sempre" per cui mi concedo degli attimi, senza sentire il peso dei minuti che scorrono mentre i miei pensieri danzano attorno a me e finiscono rapidi fra le righe di questo diario virtuale...

 
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E così oggi l'ho fatto...

Post n°75 pubblicato il 02 Marzo 2007 da Nuvik75

...e la cosa che più mi spiace è che la persona per me più importante al mondo, la mia attuale compagna, ci sia rimasta male...

ne avevamo parlato, ma capisco che a volte le parole possono non bastare quando si affrontano delle decisioni che inevitabilmente ci allontanano...

certo così dicendo potrei portare a pensare a qualcuno di voi, che oggi sta ritrovando delle nuove righe sul mio blog, che sia successo qualcosa di "irreparabile", ma non è così, almeno credo e spero...

da qualche anno dedico parte delle mie ferie ad attività di volontariato attraverso dei campi: sinora mi sono sempre limitato a partecipare a campi in Italia e all'estero, ma comunque entro i confini europei. Era da qualche tempo che mi frullava dentro la voglia di osare un po' di più, sapendo benissimo che alla fine potrei essere anche non in grado di affrontare tutte le situazioni che mi troverò dinanzi... e così, un po' per caso, qualche mese fa sul sito di legambiente, leggevo di questo campo di volontariato sociale a Nuova Delhi, in India...

in me si è accesa immediatamente la voglia di tentare... e così, a piccoli passi, ho iniziato a pensarci, parlandone anche con lei...

ma oggi dalle parole ai fatti: insomma si, prima di oggi avevo già pagato la quota di legambiente, ma adesso, dopo aver travasato un po' di punti vari sul club  millemiglia, ho preso il biglietto: adesso mancano soltanto le vaccinazioni e il visto, operazioni che dovrò espletare prima possibile, ovviamente, ma avendo fatto il biglietto aereo direi che ormai "l'impagno" è diventato definitivo...

la notizia ha fatto un po' arrabbiare lei, cosa che io assolutamente non vorrei: alla fine del campo ritornerò al suo fianco e per me, fra di noi, non sarà cambiato nulla, a parte l'aver vissuto un'esperienza interiore sicuramente "forte" sotto ogni aspetto...

lo so che anche tu leggerai queste parole: non posso certo dirti che vorrei che tu sorridessi con me della mia gioia per l'ulteriore passo compiuto verso questo mio progetto, mi rendo conto che è difficile: hai paura che io possa non tornare - forse paura eccessiva -  o comunque che mi possa accadere qualcosa... ma te l'ho detto e te lo ripeto (e non potendo usare un quotidiano come ha fatto la moglie del cavaliere mi limito a scrivertelo pubblicamente su questo blog! immagine): la mia cristalleria è ricolma di pane e marmellata - non preoccupatevi ragazzi, non sono impazzito, è solo il nostro codice! immagine - e per nessun'altra cosa al mondo potrei rinunciare a te: ieri sera scherzando abbiamo provato per l'ennesima volta a "conteggiare" il tempo trascorso insieme: sembra tanto, quando penso ai momenti intensi e belli trascorsi insieme a te, ma in fondo stiamo insieme da pochissimo tempo... credo che questo voglia dire qualcosa. Abbiamo avuto la fortuna, io più di te, di incontrarci e non sarò mai così scemo di perderti, fintanto che le nostre anime continueranno a danzare insieme aldilà del bene e del male...

starò via 14 giorni, lo so, sembreranno un'eternità a te che resterai qui, ma tu sarai con me in quei giorni, non ti lascerò un attimo perchè che tu lo voglia o no, sei parte di me e insieme vivremo fintanto che insieme sentiremo di volerlo...

 
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Una giornata davvero particolare...

Post n°74 pubblicato il 09 Febbraio 2007 da Nuvik75

chissà forse un giorno potrei smetterla di stupirmi: ma se e quando ciò avverrà forse la mia stessa vita avrà cessato di esser tale...

oggi, per mia fortuna, sono ancora contento di trovare in me lo stupore delle emozioni che mi attraversano mentre vivo, più o meno rocambolescamente, la mia vita di coppia.

E così quella che sembrava essere una normale mattinata di un venerdì fra i tanti, si rivela sin dalle prime ore dal risveglio, ricco di emozioni: non sono solo scosse positive quelle che mi percuotono... la paura di un laido e strano malditesta che continua a disturbare la mia compagna, ormai da qualche giorno, ci spinge a ricorrere al pronto soccorso: e così le ore della mattina trascorrono lente e tormentose nell'attesa di sapere qualcosa... di tanto in tanto la rete telefonica ci consente di scambiarci qualche breve sensazione tramite il telefonino... e pensare che io lo odiavo questo "stupido strumento tecnologico"...

poi, ad un tratto, ricompare: il suo volto è stanco: io sono felice di rivederla quasi come fosse la pprima volta... ma non la prima volta in cui l'ho incontrata... ma si insomma, quella in cui per la prima volta ci siamo baciati! e di nuovo li accanto a me...

ci allontaniamo dall'ospedale: una telefonata urgente che giunge dal mio capo: ha bisogno di una risposta e per dargli quella risposta devo correre in ufficio: così cerco di attraversare velocemente la città, ma il traffico sembra voler di proposito rallentare il mio tentativo... fortunatamente un collega riesce a darmi una mano: il mio capo ottiene per tempo la sua risposta, mentre noi arriviamo in ufficio...

raccolgo le mie cose: lavorerò nel pomeriggio, mi dico...

così quello che doveva essere un normale venerdì di lavoro si trasforma in un'occasione in più per conoscerci, per stare fianco a fianco, anche in momenti difficili in cui tutto può apparire impossibile... e invece adesso io sono qui, accanto a lei che legge l'ultimo Dyd e sorride per le assurde battute di Groucho: io le tengo la mano, non adesso altrimenti non potrei scrivere!, e le chiedo di tanto in tanto "come stai?"...

lei mi guarda e mi chiede semplicemente: "ma tu mi vuoi bene?"...

ed io candidamente: "Sì!"...

io continuo ad essere emozionato e la vita accanto a lei assume proprio un altro aspetto...

chissà...

 
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La vita...

Post n°73 pubblicato il 26 Gennaio 2007 da Nuvik75

...dovrebbe essere vissuta al contrario.


Tanto per cominciare si dovrebbe iniziare morendo, e così tricchete tracchete il trauma è già bello che superato. Quindi ti svegli in un letto di ospedale e apprezzi il fatto che vai migliorando giorno dopo giorno. Poi ti dimettono perchè stai bene, e la prima cosa che fai è andare in posta a ritirare la tua pensione, e te la godi al meglio. Col passare del tempo, le tue forze aumentano, il tuo fisico migliora, le rughe scompaiono. Poi inizi a lavorare, e il primo giorno ti regalano un orologio d'oro. Lavori quarant'anni finchè non sei così giovane da sfruttare adeguatamente il ritiro dalla vita lavorativa. Quindi vai di festino in festino, bevi, giochi, fai sesso e ti prepari per iniziare a studiare. Poi inizi la scuola, giochi coi gli amici, senza alcun tipo di obblighi e responsabilità, finchè non sei bebè. Quando sei sufficientemente piccolo, ti infili in un posto che ormai dovresti conoscere molto bene. Gli ultimi 9 mesi te li passi flottando tranquillo e sereno, in un posto riscaldato con room service e tanto affetto, senza che nessuno ti rompa i coglioni.

E alla fine abbandoni questo mondo in un orgasmo.

(non sono solito scrivere nel mio blog "citazioni" di altri, ma ho appena ricevuto questa cosa da un'amica, proprio mentre aprivo il mio blog e la trascrivo qui, perchè l'approvo in pieno! immagine)

 
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è sempre amore?

Post n°72 pubblicato il 08 Gennaio 2007 da Nuvik75
Foto di Nuvik75

è una domanda che mi rimbalza dentro prepotente, in questo periodo, per ciò che sto vivendo e per ciò che sento fra le pieghe dei cuori che come me si aprono su queste pagine virtuali e con le loro anime tingono emozioni gioiose, talvolta, dolorosissime talaltra...

e noi, da spettatori impavidi, leggiamo e ci "abbuffiamo" di queste emozioni che a volte vorremmo vivere al posto dei nostri "scrittori per caso" o dai quali vorremmo rifuggire via lontano perchè troppo dolorose... o che talvolta abbiamo già vissuto ed allora non riusciamo a restare indifferenti e tendiamo, vivaddio, una mano cercacndo di allievare un momento di dolore o cercando di gioire assieme con chi ha tanto da dare, perchè innamorato...

ma a volte la lettura di "pezzi" di queste vite che scorrono in rete e pulsano intrise di dolore e di infinito abbandono verso la persona oggetto del proprio amore - e mi metto in prima fila - mi fa riflettere e mi porta alla riflessione, dura frse, ma necessaria: fino a quando è giusto soffrire per amore? soprattutto quando da segni più che evidenti dovremmo capire che quello che stiamo vivendo è un "amore dispari" e nulla più: perchè sono conscio e convinto del fatot che si possa amare senza esser ricambiati, ma al tempo stesso credo che questo tipo di amore sia, seppur importante per la nostra crescita interiore, comunque deleterio se portato all'estremo, perchè finiamo con l'arrovellarci su sogni e speranze che, purtroppo, solo nei film o nei libri alla fine vedono il "lieto fine"...

non credo sia una ventata di "cinismo" quella che mi sta attraversando in questo momento e non sto ovviamente "inveiendo" contro nessuno (anche perchè sono parole che spero di avere il coraggio di sentire il giorno in cui per esempio, se mai arriverà - ed io spero di no! :-) - dovesse finire la storia fra me e la mia compagna): ognuno di noi è artefice della propria vita e, entro certi limiti, delle proprie gioie e dei propri dolori.

Forse a volte dovremmo essere più "cinici" o semplicemente "più forti" e capire che non si può, per sempre, amare una persona che non ci ama o che comunque verso di noi nutre un sentimento profondamente diverso e che non fa niente per avvicinarsi a noi... lo so è difficile farlo, quasi impossibile, quando si è presi dal sentimento della passione, perchè pensiamo che l'altra o l'altro, oggetto del nostro amore, sia davvero l'altra metà della mela... ma ne siamo convinti solo noi e questo, se solo fossimo in grado di fermarci e guardarci dall'esterno, dovrebbe portarci a dire che c'è qualcosa che non va...

è vero anche che il raziocinio termina laddove amore inizia...

ma più volte ciascuno di noi che oggi forse sta leggendo queste deliranti parole si è trovato a guardarsi indietro e non ha potuto far altro che sorridere o piangere ancora (lacrime miste a gioia infantile :-)) guardandosi indietro e pensando alle storie vissute...

oggi più che mai credo che non sia giusto cercare con affanno qualcosa, che non sia giusto attaccarsi sneza speranza alcuna a qualcos'altro...

che il semplice "lasciarsi andare aldilà del bene e del male" potrebbe essere uno dei tanti modi per amare qualcuno senza tormentarsi: ma alla fine non ho fatto altro che dire dell'amore qualcosa di ancora più complesso dell'amore stesso!

insomma un ragionamento a vocce alta che forse non conduce da nessuna parte... o forse si?!

buon anno a tutti voi

max

 
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quando il nuovo anno...

Post n°71 pubblicato il 03 Gennaio 2007 da Nuvik75
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da tempo non scrivevo in rosso: ma oggi il nuovo anno è partito, in realtà già da un paio di giorni e più, ed io inizio a sentirmi addosso la furia delle onde che mi travolgono e cercano di strapparmi i sogni che il 2006 mi aveva regalato...

"comunque andrà alla fine non potrà che andare bene", diceva tempo fa qualcuno... eppure oggi sento l'inquietudine risalire in me ed eruttare da tutti i pori della mia pelle: sono fuori dal progetto teatrale; le cose iniziavano ad andar male e il gruppo si era ormai smembrato (i membri più "impoortanti" si eran già tirati fuori), così anch'io ho deciso di salutare tutti, perchè non sentivo più di poter dare un contributo sereno al progetto.

Ma è come se quest'ondata sia solo una minima parte di ciò che sento battere con furia dentro di me: forse è vero le storie non sono fatte per durare per sempre, soprattutto le storie belle, ma quando sentiamo vicino a noi il presagio di una fine, la relatà ci schiaffeggia e ci rende stupidamente inerti e nudi... vorremmo attaccarci con tutto noi stessi a ciò che resta, ma a volte lo facciamo in maniera così goffa tanto da scivolare e andare giù ancora più velocemente di quanto non avremmo fatto se non ci fossimo mossi per nulla: un po' come succede una volta che si finisce all'interno delle sabbie mobili: forse il segreto è proprio quello: cercare di non muoversi più di tanto e vedere di "tirarsi fuori dall'impasse melmosas" non appena se ne ha la possibilità, senza gesti inconsulti che ci manderebbero alla fine inevitabilmente a fondo...

il fatto è che per mia natura non riesco a stare fermo: non posso far finta di non vedere o non sentire, anche perchè credo che sentire ciò che accade alla persona che ti sta accanto sia la base di ogni rapporto e cercare di capire un'ovvia conseguenza, per capire l'altro e capire di più anche se stessi...

il timore poi è sempre lo stesso: è quello di diventare così "rompiballe" da minare la base stessa della relazione...

ho paura, l'ho detto ieri a chi ha avuto la pazienza di starmi a sentire, e lo ripeto adesso: ma non mi tiro indietro: magari mi continuerò ad agitare e rischierò davvero di affondare, irrimediabilmente, ma non lascerei mai che ad affondare si fosse in due: ho voglia di continuare a starle accanto, ma non voglio trascinarla con me dentro le sabbie mobili: se lei vorrà, insieme continueremo, magari verso un "progetto comune" altrimenti, come diceva lei, il "periodo di prova" è scaduto e allora chissà che ne sarà di noi...

 
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appena un anno fa

Post n°70 pubblicato il 28 Dicembre 2006 da Nuvik75
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ero triste e malconcio: da tre mesi chiuso in casa a causa di uno stupidissimo infortunio che mi aveva costretto alla semi-immobilità: i miei genitori eran giunti in casa da poco, mia mamma dalla Sicilia e mio padre dalla vicina Monza, per le vacanze di Natale... e sentivo la loro presenza ancora più opprimente del solito: perchè pur volendo trascorrere da solo le "odiate festività" la loro presenza mi era d'aiuto nei piccoli gesti quotidiani: una lotta nteriore che mi lacerava più del solito... intrattabile urlavo la mia rabbia non appena me ne veniva data l'occasione...

perchè penso e scrivo queste cose? perchè oggi - ed è trascorso solo un anno da allora - la mia vita è cambiata (ed una "personcina" mi ha posto prima questa domanda: "dov'eri un anno fa?"): se credessi ai miracoli potrei dire che ne sono stato beneficiato, ma poichè sono ateo ed anche scettico come il Troisi di "ricomincio da tre" non urlo "al miracolo", ma sorrido pensando che in questo momento mi trovo a casa della mia ragazza: lei sta riposando placidamente in camera sua, mentre io, in cucina, lavoro al pc da casa. Ieri sera siamo andati al cinema e ritornando a casa mi ha detto una cosa che penso che solo fino a qualche mese fa lei stessa, che rifugge dalla monotonia e dalla staticità della coppia, non avrebbe mai neppure osato pensare: "con te le cose più semplici e banali appaiono belle" o insomma una cosa del genere...

Credo che sia - e gliel'ho detto subito - il complimento più bello che abbia mai ricevuto, soprattutto se giunge da una persona della quale si è innamorati, o giù di lì! immagine

Non penso che la vita sia fatta soltanto da "giorni da leoni" e da avvenimenti che ci trasformano interiormente perchè stravolgono il nostro sentire: credo che nella vita ci siano tantissimi momenti di "staticità": è la quotidianeità che ci scorre accanto e che talvolta riusciamo a sopraffare, mentre talaltra ci facciamo trascinare o ci abbandoniamo ad essa... quando la quotidianeità diventa, in compagnia della persona con cui stai condividendo la tua vita - pur non sapendo fin dove, ma non avendo altre richieste se non quella di provare ad andare ogni giorno "oltre il giorno appena vissuto insieme" - un momento bello da trascorrere insieme, be' credo che si possa realmente dire alla persona che si ha accanto " è stata una fortuna incontrarti"...

 
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velocemente tutto scorre...

Post n°69 pubblicato il 12 Dicembre 2006 da Nuvik75

...appena qualche giorno fa mi arrovellavo fra ideali e realtà...

e solo ieri sera, lei, mi ricordava che son trascorsi sei mesi dal nostro primo buffissimo incontro...

il tempo scorre via, la vita ci insegue e noi la viviamo inseguendola in questa infinita corsa ad ostacoli: e così io ho fatto la mia scelta, sofffrendo perchè era difficile, ma comprendendo bene dentro di me che il mio arrovellarmi non era altro che il frutto di una indecisione che scaturiva dal voler sì cambiare, per  inseguire il mio ideale, ma per qualcosa che fosse più affine ad esso: ho detto no agli amici di Legambiente, ma so di non aver chiuso definitivamente la porta dei miei sogni. Continuerò a cercare e chissà che la prossima non sia la volta buona!

e oggi sono ancora qui, certo di aver fatto la cosa giusta, nonchè "reduce" di un fine settimana che è letteralmente volato via, perchè divertente, perchè diverso, perchè intenso, perchè colorato, perchè inifinitamente pieno, perchè... anche e soprattutto perchè l'ho condiviso con lei: quattro giorni in giro per l'Europa, io e questa "strana e affascinante compagna di viaggio" che conosco da sei mesi, mesi che ho vissuto così intensamente tanto da non riuscire più a guardare nei ricordi, perchè il presente affolla la mia vita, piacevolmente...

ed oggi sono ancora qui, a raccontarmi e raccontare queste sensazioni intense che continuano ad attraversarmi, lasciando ogni volta qualcosa dentro di me e portando via, nel contempo, qualcosa di me, dei rami secchi, che una volta recisi, ritornano lentamente a germogliare...

 
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...andrà tutto bene... 

Post n°68 pubblicato il 27 Novembre 2006 da Nuvik75
Foto di Nuvik75

e quello che non andrà bene andrà meglio...

lottare per inseguire i propri sogni, i propri ideali e poi scoprire un giorno che quegli stessi ideali che hai sempre inseguito e che ad un tratto ti eran sembrati così vicini da poterli toccare con mano, forse non sono più così vicini, o semplicemente sono diventati meno importanti, se per capire cosa scegliere devi ricorrere alla razionalità, a sottoporre tutto al freddo giudizio di numeri, spurei numeri che finiscono con il condizionare scelte che non permettono di ritornare indietro...

è ancora una volta il gioco della vita che prepotentemente mi si pone davanti ponendomi sul piatto la ricca possibilità di dire: "ok, vuoi cambiare la tua vita? fallo adesso o forse non potrai più!"

e così io che ho sempre detto che un giorno, non troppo lontano, avrei voluto abbandonare il puro meccanismo "economico" al quale per adesso ho legato parte della mia vita, allontanandomi dalla società per la quale lavoro per ciò che essa rappresenta all'interno del moderno impero retto dal freddo capitalismo, mi trovo di fronte ad un bivio: ho la possibilità di scegliere: inseguire i miei ideali, da una parte, iniziando a lavorare per una no-profit, ma cambiando radicalmente la mia vita divenendo da un giorno all'altro forse "schiavo" dei soldi, perchè pochi, quelli che il nuovo lavoro mi darebbe; piuttosto che continuare a lavorare per una multinazionale del petrolio per uno stipendio dignitoso che oggi mi da la possibilità di vivere non considerando paradossalmente i soldi importanti proprio perchè non schiavo dei meccanismi del "fine mese" cui tante persone, forse meno fortunate di me, oggi sono costrette a seguire...

e così una scelta che dovrebbe venire "dalla pancia" piuttosto che dalla mia "anima", si riconduce ancora una volta ad uno scontro di numeri...

ma è possibile rendere un numero ciò che numero per definizione non è?!?

gli ideali non hanno un prezzo e di questo ne sono convinto: forse se sto cercando di razionalizzare il tutto, come mi suggeriva prima la mia cara compagna (che saluto perchè so che farà un salto da queste parti!), alla quale devo anche il titolo di questo post, e di attribuire un "valore numerico" ad un ideale, forse alla fine sull'altro piatto della bilancia un ideale vero e proprio non c'è...

Probabilmente con questo confuso panegirico di parole sto cercando ancora una volta di porre a tacere la frenetica esplosione che in me ha iniziato a battere dopo l'incontro di questa mattina con questa persona che mi ha prospettato questa possibilità: sto cercando di porre me stesso sotto narcosi per eccesso di ragionamenti fino a creare un loop mentale che mi porti al totale rincoglionimento per sfinimento di forze, in modo da poter dire a me stesso: "ok continua così, va tutto bene!"...

ma non credo sia questo: piuttosto penso che lo scrivere in questo momento, come in altri della mia vita, mi aiuti a mettere a posto alcune cose, e nello scrivere stesso sento le mie parole che mi attraversano e mi rendono via via più deciso verso l'una o l'altra decisione...

abbandonare il lavoro che ho: meno soldi, abbandonare la mia casa di Milano (affittandola) per trasferirmi in un paesino (molto carino, ma infinitamente piccolo e abbasatanza lontano da Milano quindi lontano dalla mia compagna...) in una casa in affitto e guadagnare qualcosina in più da mettere sullo stipendio per compensare la perdita della mia capacità di acquisto... mi avvicinerei un po' ai miei ideali...

continuare la mia vita a Milano con il teatro, la mia compagna e gli amici/conoscenti che frequento di tanto in tanto, mettendo ancora una  volta da parte i miei ideali...

ma più ci penso e più sento che qualunque scelata farò non sarà comunque per sempre: credo che restando non fuggiò dai miei ideali, ma semplicemente attenderò di essere più vicino nel momento in cui potrò di nuovo "cambiare treno", magari non come adesso mentre entrambi i treni sono in corsa...

forse oggi alla fine l'aver parlato di numeri quasi in maniera prioritaria rispetto ai progetti alla fine non rende tanto diverso ciò che faccio adesso da ciò che andrei a fare...

in me credo di avere già deciso, più o meno coerentemente con me stesso, con ciò che provo e sento dentro di me: forse voglio darmi ancora un'altra chance, voglio cercare di mirare un po' meglio la direzione verso la quale rivolgere i miei sforzi...

ma ci penserò su, fino a sabato, quando incontrerò la persona che dovrei sostituire...

poi settiamana prossima la mia risposta: vorrei che ciò che sento adesso con quasi una totale certezza in me non riemerga subdolamente in questii giorni: vorrei giungere al sabato con le idee chiare...

forse alla fine ha proprio ragione lei: "andrà tutto bene: quello che non andrà bene andrà meglio!"

 
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