Creato da: Nuvik75 il 05/05/2006
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...inquietudine...

Post n°77 pubblicato il 11 Aprile 2007 da Nuvik75

no, non credevo che la mia "naturale e sana inquietudine" mi avesse abbandonato del tutto, ma semplicemente da alcuni mesi, davvero tanti per me se penso che quella che sto vivendo è in assoluto la relazione più lunga che abbia mai vissuto sinora, si era un po' attenuata e soprattutto in ambito affettivo non si era quasi più fatta viva...

poi a volte arrivano quei giorni in cui "stum! il quadro cade dalla parete... è stato su giorni, mesi ed anni e poi un bel giorno: stum! un rumore secco e il quadro che stava buono attaccato al suo chiodo cade giù... " (Baricco docet, anche se la mia citazione è assolutamente personale e non si rifà al testo nella sua originalità ma per come lo ricordo in me!)...

adesso, non è che il quadro sia caduto, ma è come se improvvisamente mi fossi accorto che nel quadro che stiamo vivendo ci sia qualcosa di "non ben definito" qualcosa che potrebbe un giorno appensantire troppo il peso che "il chiodo tutti i giorni sopporta" e non vorrei che quel quadro cadesse così, senza neanche averne capito la ragione e nel cadere i cocci del vetro si conficchino  nella pelle e giù fino al cuore...

è vero sono sempre stato il primo a dire che le cose van vissute e continuo ad avere una voglia matta di vivere ciò che io e la mia ragazza stiamo condividendo insieme, ma da ieri l'inquietudine è tornata a bussare alla mia porta...

eppure il non saper rispondere a domande, forse all'apparenza banali del tipo "ma lei/lui è la donna/l'uomo della tua vita?" a volte affievoliscono la forza della spinta che è in noi e così sento improvvisamente una distanza che si insinua e che fa paura, tanto da togliermi anche il sonno: e l'unica cosa che mi resta da fare, oltre a parlare con lei, è stringerla forte in un abbraccio che mi ridona la tranquillità, seppur momentanea, per chiudere gli occhi ed affrontare la restante notte di sonno...

ma al risveglio il sapore acre della paura non si dissolve con la luce del sole, anche se un suo sorriso e le sue parole veloci, scambiate nella frenesia del risveglio mattutino, valgono molto più di quel cerchio dorato che è già alto su in cielo e ci ricorda di non perdere troppo tempo, perchè il tempo scorre e la vita deve andare avanti e non ti permette "pause di riflessione" troppo lunghe...

e allora riparto al lavoro, con un sapore dolceacre sulle labbra: il suo sorriso e la mia inquietudine che combattono in me una nuova battaglia... credo in cuor mio di conoscerne già il vincitore, ma il timore mi rende un po' apatico anche se sento in me il buon sapore del "pane burro e marmellata serviti su di una cristalleria finissima"...

 
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