L'ora d'aria
citazioni itineranti secondo gli umori e altre variabili dell'autore
Alberi di Natale T.S. Eliot nella traduzione di Rodolfo Quadrelli
Sono possibili, verso il Natale, più disposizioni, e alcune le possiamo senz'altro trascurare: quella sociale e torpida, o la patentemente commerciale o quella rumorosa (i caffè aperti fino a mezzanotte), e l’infantile, che non è del bimbo che nella candela vede una stella, e nell’angelo che, tutto d'oro, spiega le ali a sommo dell’albero vede non solo un ornamento ma un vero angelo. Il fanciullo stupisce quando guarda l’Albero: possa egli continuare sempre nello spirito di meraviglia verso la Festa evento e non pretesto: così che il radiante rapimento e lo stupore del primo albero di Natale che ricorda, così che la sorpresa e l’incanto per i doni (ognuno col profumo suo proprio ed eccitante), e I’attesa dell’oca e del tacchino, l’atteso tremore per l’evento al suo apparire così che riverenza e insieme gioia non siano più scordate nell’età matura, nella stanca abitudine, nella routine, nel tedio nell’avvertire la morte, nel sentire il fallimento o in un'ambigua devozione da convertito che può macchiarsi di compiacimento spiacente a Dio e irrispettoso dei bambini (e qui ricordo con grato pensiero Santa Lucia, la canzoncina, la corona di fuoco): così che prima della fine, nell’ottantesimo Natale (per ottantesimo significando l’ultimo Natale) le memorie accumulate dell’emozione annuale possano concentrarsi in una grande gioia, che è una grande paura come quando la paura discese sopra ogni anima creata: perché l’inizio ci farà ricordare la fine e il primo avvento ricorderà il secondo.
24 dicembre 1983
Rodolfo Quadrelli "La fine del tempo"
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