Creato da PEONIK il 06/11/2004
Così le vedo

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Che strano questo posto. Così lontano nel passato
Inviato da: PEONIK
il 14/11/2022 alle 19:03
 
Ho provato altre maschere ma non mi stanno bene.
Inviato da: Peonik
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Ad Libitum
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Utente non iscritto alla Community di Libero
P il 05/09/14 alle 00:13 via WEB
https://www.youtube.com/watch?v=LebnJkx_pE4#t=625

 
PEONIK
PEONIK il 25/06/14 alle 17:04 via WEB
Ever tried.
Ever failed.
No matter.
Try again.
Fail again.
Fail better

S.B.

 
Utente non iscritto alla Community di Libero
P il 08/05/14 alle 21:45 via WEB
Giusto per ricordarlo..

 
Utente non iscritto alla Community di Libero
P il 04/04/14 alle 09:59 via WEB
Fra le nuvole ci sono pochi distributori..

 
Utente non iscritto alla Community di Libero
P il 04/04/14 alle 09:57 via WEB
Che buffo, siam sempre lì..

 
Utente non iscritto alla Community di Libero
P il 02/04/14 alle 13:20 via WEB
..a te dedico queste parole da poco, che sottendono solo un vizio antico...sperando però che tu non le prenda come un gioco... tu, ipocrita uditore, mio simile...mio amico...
FG

 
Utente non iscritto alla Community di Libero
P il 01/04/14 alle 21:04 via WEB
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/e/e4/Wave-particle_duality.ogv

 
Utente non iscritto alla Community di Libero
P il 01/04/14 alle 20:36 via WEB
L'osservare cambia

 
Utente non iscritto alla Community di Libero
P il 28/03/14 alle 12:12 via WEB
Tutto sguscia via, tutto dipende dal caso. C'è un gusto stuzzichevole nel chiedersi, guardando al passato: "Che cosa sarebbe successo se..." sostituendo un avvenimento fortuito a un altro, osservando come, da un attimo grigio e sterile del proprio tran-tran quotidiano, germogli un evento meravigliosamente roseo, che nella realtà non era riuscito a sbocciare. E' un mistero, questo ramificarsi della vita: avvertiamo, a ogni istante trascorso, strade che si dividono, un "quindi" e un "altrimenti", con innumerevoli, vertiginosi zigzag che si biforcano e si triforcano sul fondo oscuro del passato.

Vladimir Nabokov, L'occhio

 
Utente non iscritto alla Community di Libero
P il 28/03/14 alle 00:47 via WEB
Il buio è amico.

La terra accoglie sempre… sia essa humus bruno e umido scordato dal sole caldo ormai da tanto tempo, o sia arida zolla screpolata da troppa arsura di sole cocente. La terra ha braccia per accogliere la caduta procurando un tonfo. Sordo. Senza pensiero. Così fugace da poter dirsi anche senza memoria.
Caotici i movimenti del cadere diventano ridicoli e patetici i tentativi di mantenere l’assetto. Il normale e pacato assetto dell’io deambulante sicuro. Sagoma tra sagome. Qualcuno produce un gridolino di meraviglia e sincero spavento. Altri ridono. Che vedere qualcuno che cade improvvisamente non so mai perché ma suscita ilarità.
Guardare il suolo da vicino può far diventare matti d’un colpo all’idea di poter non rialzarsi più a percorrere le sue strade fino all’orizzonte…o può far rinsavire all’improvviso al pensiero di quanto infinitamente vero sia solo ed esclusivamente il piede in terra. Con tutte le sue giravolte e piroette, e il suo salto mortale nell'atterraggio sicuro.
Il piede in terra ….E la sua esile orma di ogni giorno, che oggi c’è e domani non c’è più, spolverata dal vento o coperta dall'onda.
Lei cadde malata. Di testa gelata senza pensiero e senza ascolto, come una radio antica che ha interrotto finalmente le trasmissioni gracchianti notizie improbabili d’altre vite e d’altre età.
Cadde malata. Di taluna malattia senza squame o croste, senza secrezioni.
E si trovò all'improvviso a non guardare più la luce filtrare dall'alto nel buio blu immaginando di raggiungerla in superficie. Si trovò ferma. Distesa. Con vere gambe molli. Con dimenticanza ed ignoranza della corsa.
Il buio è amico. Affollato.
Dal suolo il mondo non andrebbe mai guardato. Che troppo facilmente possono essere viste e misurate tutte le sue misere cose.
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