POESIE E PENSIERI

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Creato da cineriz il 21/12/2009

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INVOCAZIONE DI MORTE DI UN CAVALIERE

Post n°145 pubblicato il 14 Aprile 2010 da cineriz

I RICORDI

 

Ricordo la mia infanzia con un gusto dolce d’averti conosciuto,piccola come una bambola.Non conoscevo ancora il sapore dell’amore,ma il piccolo cuore pensava già a te.Piccolo com’ero non conoscevo il mare né le grandi navi che lo potevano solcare.Ma passarono gli anni,e  venne la primavera di giovane brezza spirata.Gli occhi tuoi non erano andati persi nei meandri del tempo.ma il mare e le navi erano gli stessi ed il mio cuore scoppiava per te.La guerra mi rapì da te,dolce amica,e tu vivesti com’ogni donna vive.Mille e mille ostacoli dovetti superare e con tanto sudore da  paggio a cavaliere diventai.

Tante battaglie dovetti vincere,tanti duelli dovetti affrontare. E quando,eroe,riposi l’arme e mi recai da te,trovai la prima sconfitta.Fui il cavaliere che dopo la crociata riprese il mare per tornare dall’amata.Ma un cavaliere nascosto mi aveva battuto,un nemico vile e coperto mi aveva ucciso.E dir che tanti valorosi mi avevano oltraggiato ed erano  caduti sotto la mia spada,ma uno solo,senza armi ne corazza,m’aveva colpito al cuore,e solo ora mi accorsi di non aver con lui ingaggiato alcun  duello.A cosa era servito  spargere tanto sangue  nemico?A cosa era servito vincere tante battaglie?A cosa era servito umiliare lo sconfitto quando il perdente nella guerra dell’amore ero io?Ma da cavaliere qual’io fui riconobbi il gusto amaro della sconfitta che mi impastava la bocca.Sfoderai la fede da sempre celata come un’ignominia,ed abbracciai l’elsa della spada  nel nodo ove si forma la macchina di morte di Nostro Signore e andai da solo sulla spiaggia,guardando il mare,piangendo e pregando come un folle,perché morte mi rapisse.

 

SULLA SPIAGGIA

 

Oh Signore,Signore mio Dio Altissimo!Io che ho sempre combattuto nel tuo eccelso nome,io che ho sventrato il nemico per la Tua grandezza,fa un segno al tuo servo fedele!Scatena la tua ira in questa notte di tempesta,mostrati potente e inarrestabile su questo corpo mio,umile e indifeso!

Onde!Onde nere del burrascoso mare che avanzate minacciose e schiumanti,urlando come fiere affamate!Venite a me,prendetemi!Trascinatemi nei gorghi,che l’acqua mi riempia i polmoni,che soffochi questa bocca in tal maniera ch’io non muoia col suo nome sulle labbra,quel nome tanto ardentemente pronunciato nelle lontane notti di luna,sperse al di là del mare!

Mare!Mare che minaccioso tuoni ma non t’avvicini!Hai forse paura di me?Della mia spada?E se tu non sei degno di far finire la mia gloriosa vita,allora s’infuri il vento su di me!

Vento che sibili a me intorno…vento che ogni tuo vagito sembra il ripetersi di quel nome dettato dal cuore nelle giornate noiose e lunghe della vita…e tanto piacevolmente ascoltato come un lamento antico di un grido innamorato.

Oh tu possente vento…prendi questo misero mio corpo,strappalo alla terra e sollevalo in aria e turbina su di lui fino a schiantarlo sulle rocce che nessun osso resti intero..prendimi!Non avrò l’ardire di sguainar l’arme per difendermi dalla tua potenza invisibile…ma forse mi temi anche tu,quando soffiavi sui campi di battaglia e facevi stormir le foglie sulle teste mozze dei miei nemici..mi hai visto combattere…e ora mi temi!

Fuggi vigliacco fuggi,lontano,passa sull’uomo,felice o disperato,com’è da sempre il tuo destino!

E se né vento né mare posson fare di me un uomo morto,possa il fuoco del fulmine fare di me cenere!

Saetta di questa notte paurosa,che dalle nubi cadi sul mare,tronca il ferro della spada,che impugno facendomi bruciare come una quercia  che a mille temporali ha resistito e un misero acquazzone d’estate può farne legna arsa.Colpisci però poco sotto l’elsa e tronca la mia spada in modo che resti una croce nelle mie mani,come ultimo desiderio di un uomo che con onore ha combattuto tanto da non trovar equo levarsi la vita…ma lo chiedo a Te mio Signore!Fulmina le mie membra ma in pugno lasciami il tuo simbolo…io che per Te ho combattuto,per Te ho lottato,per Te ho ucciso…o forse no?Forse  mi facevo scudo del Tuo nome celando la mia arroganza e la mia sete di potere?Forse invocando la Tua gloria dichiaravo alle genti quant’io fossi forte?Forse io ho ucciso per te?Forse tu me lo hai chiesto come ora io ti chiedo di rapirmi dalla vita?No…io l’ho voluto,ho usato il Tuo nome solo per la mia gloria e la mia fama!Come posso meritare di morire con in mano il simbolo del Tuo martirio?Come posso meritare di morire per Tua mano?Troppi peccati di vanità devo espiare ancora!E tu non puoi lasciarmi morire in gloria,nel Tuo nome.Forse io ho già espiato,perdendo quella donna per cui darei la vita e per cui io forse sono già morto.

Ma  per Te no,sono ancora vegeto .Getterò lontano la lama della mia spada,terrò soltanto l’elsa a mo’ di croce.E questa terra non m’avrà ancora come cenere inattiva,ma mi vedrà come uomo espiante il suo peccato e carico della sua pena. Vagherò nel Tuo nome pentendomi della mia superbia,piangendo sangue,per la donna persa.

Vento,mare,terra e fulmini…abbracciate il mio umile cammino…con voi griderò la grandezza del Signore e la Sua immensa pietà.

 

 
 
 
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