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Questo gruppo si prefigge di creare una organizzazione politica che abbia come obiettivo il bene comune, da raggiungere unicamente tramite il buon senso, al di fuori di ogni ideologia, colore, schieramento.

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3.2. Partecipazione ad assemblee Rete dei Cittadini e Cristiano Riformisti

Post n°13 pubblicato il 16 Febbraio 2011 da InsiemeSullaTerra
 

PROVIAMO A FARE VERA POLITICA

3.2. Partecipazione ad assemblee Rete dei Cittadini e Cristiano Riformisti

Creato il 16/02/2011
Ultima modifica il 22/03/2013

Urgente!

Ho ricevuto due inviti a partecipare, come singolo o come gruppo "Proviamo a fare vera politica" / "Insieme Sulla Terra",  rispettivamente alla assemblea della Rete dei Cittadini, una lista civica che si è presentata alle ultime regionali nel Lazio,  alquanto vicina alle impostazioni del gruppo in quanto dichiaratamente equidistante dagli attuali schieramenti politici, il 27/02/2011 a Roma, e al secondo congresso nazionale dei Cristiano Riformisti, un movimento che si rifà al PDL, quindi ben schierato, e già per questo lontano dalle nostre posizioni, sempre a Roma ma il 26/02/2011.

Non conosco al momento il programma riguardo alla RdC, mentre su quello dei Cristiano Riformisti so che parteciperanno Antonio Mazzocchi, Maurizio Belpietro, Mariastella Gelmini, Gatano Quagliarello, Annagrazia Calabria, Gennaro Malgieri, Gianni Alemanno, Renata Polverini, Maurizio Gasparri, Fabrizio Cicchitto, Gennaro Sangiuliano, Raffaele Bonanni, Giorgio Guerrini, Luigi Marino, Silvano Moffa, nonchè Silvio Berlusconi.

Ritengo sia opportuno discutere insieme sulla opportunità o meno di accettare questi inviti, ovviamente, in caso positivo,  in qualità unicamente di osservatore.

Inoltre, se qualcuno è interessato a partecipare ad uno o entrambi degli eventi, può farlo, a patto che me lo indichi in tempo e sempre dopo conferma della disponibilità dei posti.

Ho già partecipato ad una riunione di RdC, ed una dei Viola, quando formai il gruppo, e mi è servito molto per acquisire informazioni su quei movimenti. E' passato molto tempo dalla riunione RdC, e credo sia interesante osservare la loro evoluzione.

Ancor più quindi credo sia interessante e particolarmente formativo partecipare come osservatore ad un congresso di un movimento di un'area più o meno opposta ai precedenti, dove saranno presenti alcune tra le personalità protagoniste della politica attuale.

Ovviamente, nel caso si decidesse di partecipare, verrà poi presentato un resoconto dal nostro punto di vista e successiva discussione riguardo agli aspetti che possiamo ritenere interessanti.

Vi chiedo quindi gentilmente, ma urgentemente,  di esporre al più presto i vostri pareri su queste richieste.

Per maggiori informazioni:

Rete dei Cittadini
http://retedeicittadini.it

Assembela Nazionale della Rete dei Cittadini
http://retedeicittadini.it/?p=8414

Cristiano Riformisti
http://www.cristianoriformisti.it/

2° Congresso Nazionale dei Cristiano Riformisti
http://www.cristianoriformisti.it/News/2CONGRESSONAZIONALE/tabid/611/Default.aspx

Aggiornamento importante:

Riguardo a Rete dei Cittadini, ho ricevuto questo messaggio da un suo esponente, che cambia le carte in tavola, perchè investe la presenza del gruppo in prima persona, al pari di altri gruppi, ed anche con possibilità decisionali:

Tommaso Orazi
ciao Silvio.. non sembra ma vi seguo.
vorrei precisare che l'assemblea nazionale del 27 feb non è della RETE DEI CITTADINI ma promossa dalla RETE DEI CITTADINI per fare incontrare persone, gruppi e associazioni disponibili al confronto. ci sarà spazio per tutti secondo metodi veramente democratici.
Ci saranno tavoli a disposizione delle associazioni per esporre materiale informativo e ci sarà spazio per le proposte da sottoporre al voto dell'assemblea dei partecipanti. quindi se verrete, approfittatene.
Ognuno potrà portare i propri striscioni, spillette, bandiere e mantenere la propria identità. Sarà una festa colorata.
Seguiranno aggiornamenti sul sito http://retedeicittadini.it/

Questa assemblea quindi richiede molto di più di quanto mi sembrava in origine. E quindi dobbiamo discutere ulteriormente le modalità di partecipazione!

Bozza del programma di RdC
http://retedeicittadini.it/?page_id=7629

Altri dettagli
http://retedeicittadini.it/?page_id=8547
 

26-02-2011 - Resoconto sulla partecipazione al II Congresso dei Cristiano Riformisti.

Volevo andare munito di videocamera, fotocamera, e pure taccuino e penna.
Ma all'ultimo momento ho deciso di andarci senza.
Non avrei avuto il tempo di trascrivere e pubblicare tutto, nonchè poi di commentare adeguatamente.
Dovete quindi "fidarvi", del mio più che sintetico riassunto che renderò il più obiettivo possibile.

Sono arrivato alle 10 circa, quando ha cominciato a parlare Gasparri.
E sono andato via alle 13:30 circa, dopo che Berlusconi aveva cominciato a parlare già di circa 15 minuti, o forse 30.

La sala dell'Ergife era piena. Cinzia (caterpilarcinzia), che mi ha invitato al congresso, e che però non sono riuscito ad incontrare, nè lei nè Vito (Witog), che i cellulari non prendevano lì, mi ha detto il giorno prima che sarebbero stati sui 1.600. Forse erano anche 2.000.
Gente di tutti i tipi. C'erano donne di una certa età in pelliccia e lampadate e con grande bandiera in mano pronte a sventolarla con fervore, rispettivi mariti in giacca e cravatta, molti ragazzi, ragazze al seguito dei genitori, addirittura bambini di 8/10 anni in giacca e cravatta, ma anche uomini o gruppetti di ragazzi in jeans, piumino, e orecchino.
Ogni tanto notavo qualcuno vestito alquanto eccentricamente: gessato grigio chiaro con strisce bianche alquanto stretto, scarpe di pelle di serpente a punta, cappello e "chiodo" alla far-west, ecc...
In ogni caso c'erano molte persone della mia età (quasi 50) e molte anche più avanti con l'età.
La prevalenza comunque era, a occhio, di persone che al gusto estetico ci tengono.
Una "reception" all'ingresso della sala composta di una decina di ragazze del movimento, ed altre sparse nella sala.
Più tutte le persone del servizio d'ordine fornito dall'hotel forse, o privato, composto di molte ragazze, almeno una ogni 5 metri lungo tutto il perimetro della sala, e alcuni ragazzi posti nei punti chiave, a controllo della situazione, e devo dire molto attenti a che tutto funzionasse al meglio.
Schermi dapertutto per non perdersi nulla.
Sul palco, due salotti stile Porta a Porta (bianchi) ai lati, e il pulpito per l'oratore di turno.
Simbolo dei Cristiano Riformisti ovunque, che richiama volutamente quello del PDL.
I presenti sono molto attenti, partecipi.

Scriverò di preciso chi ha detto cosa solo ove lo ricordo chiaramente.
Per il resto, tutti gli oratori hanno esposto gli argomenti a loro consoni in base agli argomenti, sulla carta tutti "classicamente" giusti, e adattati ai tempi correnti.
Elenchi dei massimi valori che tutti conosciamo, encomi per quanto si è fatto, esposizione di buone intenzioni per il futuro, critiche all'operato dell'opposizione...
In soldoni, il succo della prima tavola rotonda, "Contributo dei cattolici per una nuova classe dirigente", è che la destra si identifica, tra l'altro, con i valori del cristianesimo, ed in particolare del cattolicesimo, ed il movimento politico dei Cristiano Riformisti ne è un valido pilastro.
E' necessario che questi valori, pur nel rispetto delle altre religioni, siano rafforzati sia nella scuola (Gelmini), sia nella politica (Gasparri), sia rispetto alla ancor più massiccia immigrazione (Cicchitto?), che se pur deve essere accettata come inevitabile, avendo rispetto di quelle religioni e culture, non deve mettere a rischio i fondamenti cattolici della nostra cultura ed identità.
L'opposizione invece, con la sua apertura totale, e la sua base "anticlericale", approfitterebbe della immigrazione per attuare il suo "piano di distruzione" dei valori cattolici.

Gasparri, tra l'altro, si pone il problema di chi può rappresentare i cattolici nel panorama politico italiano.
E secondo lui non è certo la minoranza cattolica della sinistra, che ha anche appellato in un modo che ritengo non rispettoso, ma non ricordo le parole esatte.
Al proposito, ognuno degli oratori, anche dopo, è riuscito in qualche modo a tirar fuori almeno un attacco dei soliti alle parti avverse (sinistra e Fini), puntualmente applaudita dal pubblico.
Attenzione, non è una critica che rivolgo solo alla destra.
Quando partecipai ad una manifestazione dei Viola che leggevano gli articoli della Costituzione a P. SS. Apostoli non furono da meno, ci furono addirittura dei "vaffanculo" indirizzati a Berlusconi sulla falsariga del tifo da stadio.
Il fastidio che percepii allora nel trovarmi tra loro fu anche superiore di quello che ho provato oggi ogni volta che attaccavano l'opposizione.
Se non altro oggi sono stati più "educati". Ma il succo non cambia.

Il succo della seconda tavola rotonda invece, "Il rispetto dell'uomo e del lavoro nell'eticità dell'impresa", ricalca la precedente. :-)
Ottime tutte le elencazioni dei soliti ideali ed obiettivi, tutti d'accordo che si devono abbandonare gli obsoleti e polemici oltrechè inutili vecchi valori e schemi comunisti e della CGIL, e che i nuovi accordi raggiunti tra lavoratori ed imprese, in particolare nell'artigianato (Guerrini), hanno dimostrato la validità di questa nuova visione.
Ovviamente Bonanni era lì a confermarlo come "controparte".

Insomma, i soliti argomenti che la destra porta avanti e che già conosco e conosciamo, sia chi li condivide sia chi no, e che a seconda dei punti di vista trovano o non trovano riscontro nella realtà.

Quando è arrivato Berlusconi, non so darmi una spiegazione, ho notato anche il concomitante arrivo di ulteriori nuguli di ragazzi moda jeans e piumino, provenienti anche da lontano (Sicilia). Boh.
Anche lui coi soliti argomenti che tutti conosciamo.
Difesa della famiglia concepita unicamente come uomo e donna per fare figli, no ai diritti come famiglia alle coppie gay, ecc..
Non poteva mancare il racconto di quando a 12 anni il suo prete scappato dalla Russia gli raccontava che una sua ex compagna di scuola, poi entrata nella "milizia" del partito o roba simile, gli uccise davanti gli occhi padre, madre e fratelli perchè lui, non sapendolo oltretutto, non confessava il nascondiglio del suo vescovo.
E neanche la benedizione di sua madre, che pur era contraria, quando decise di "lasciare tutto", per scendere in politica.
Quando ho capito che anche Berlusconi non mi avrebbe detto nulla di nuovo, data l'ora, e la famiglia che mi attendeva, ho deciso di andarmene.

Niente di nuovo insomma.
Come allora, come 30/40 anni fa, discorsi belli e pieni di ideali, tante bandiere colorate, slogan e parole chiave, simboli sui quali rafforzare il senso di appartenenza e l'identità, consolidati dall'individuazione di un unico pericoloso nemico.
Stesse parole, stessi toni, stesso modo di fare ciò che loro definiscono politica, ora come allora.
Contemporaneamente nello stesso hotel c'erano il congresso dei repubblicani e addirittura quello di Fini, se ho ben sentito.
Se ci fossi andato non credo che avrei trovato nulla di diverso.

Solo due volte, in 3 ore 3 mezza, ho ascoltato le due parole chiave: "bene comune".
Una volta usata direi appropriatamente da Annagrazia Calabria, coordinatrice nazionale Giovane Italia, non a caso una giovane, molto giovane.
E l'altra neanche mi ricordo chi l'ha detto, ma mi ha dato l'impressione di essere buttata lì, mentre la ragazza invece si sentiva che ci credeva.

E solo una volta ho sentito qualcosa che stuzzicava la mia ragione, quando qualcuno, forse la Polverini, o la stessa Calabria, o la Gelmini, non ricordo, ma comunque una donna, disse: "se scambi una banconota con un altro, ognuno si ritrova con una banconota, ma se scambi una idea, ognuno si ritrova con due idee".
Ma inserito nel resto del discorso, rapportato a quanto accade nella realtà, mi lascia il tempo che trova.

Le intenzioni del movimento sono buone, ovviamente, e sulla carta è tutto ok.

Ma i metodi, e le alleanze, lo portano su binari che non credo porteranno nella stessa direzione di questo gruppo.

Grazie Cinzia di avermi invitato.
Scusami se il mio commento è succinto e sicuramente parziale (se vuoi puoi ampliarlo tu).
E scusami soprattutto se la mia conclusione non è positiva, nei confronti dei CR.
Specie avendo percepito quanto ci tenevi a che io venissi, e la confidenza che riponevi nella possibilità che io trovassi spunti per un possibile dialogo con il tuo movimento.

Ma ti avevo avvisata da prima, che già il fatto che i CR si appoggiassero ad un partito dell'attuale schieramento, addirittura poi il partito di maggioranza, è un vincolo che lasciava ipotizzare la situazione che infatti ho trovato.
Le contraddizioni che io ritengo siano presenti nella attuale classe politica, e che ritengo siano la causa dei nostri mali, le ho forzatamente viste oggi.
Sono venuto proprio a causa della tua foga, sperando di trovare anche io ciò che ci hai trovato tu, qualcosa che io possa ritenere in linea con quella del mio gruppo.
Ma a parte alcuni degli ideali, in tutto il resto non trovo ciò che cerco.
Probabilmente perchè ciò che cerco non è ancora stato creato.
Ed è questo il mio scopo.
Crearlo.

Tuttavia, questo è stato solo un incontro conoscitivo, che per il mio gruppo, nella situazione ancora embrionale in cui si trova, non porta alcuna conseguenza.
Rimandiamo il tutto a quando saremo riusciti a buttar giù un programma.
Allora avremo una base per confrontarci seriamente, e allora metteremo consistentemente la testa fuori dalla tana.

 .

27-02-2011. Resoconto sulla partecipazione all'Assemblea della Rete dei Cittadini

Anche oggi non ho portato videocamera, taccuino, ecc...
Sono arrivato tardino, alle 14 circa, mi pare, e son dovuto andare via alle 17:30 circa, causa il piccolo che si era stancato (oggi mi sono portato appresso pure la famiglia).
Ambiente completamente diverso.
Il tutto si svolge nel ristorante di un camping, tra Roma e Ostia.
L'unico nome conosciuto ai più presente è Giulietto Chiesa, oltre a Marzia Marzoli, ovviamente, che sempre ovviamente pochi sapranno che era la terza candidata a presidente nelle regionali del Lazio, a causa dell'anticostituzionale comportamento di tutti i media, in particolare RAI3 (Bianca Berlinguer) e Mediaset, pure multate ma per pochi spiccioli.
Siamo in tutto sicuramente meno di 100, ma non è una classica assemblea come quella di ieri, è una giornata di lavoro, fondamentalmente si tratta di rappresentanti di rispettivi gruppi.
Per quanto ne so al mattino hanno riempito un questionario, e in base alle risposte si sono formati tre gruppi, uno che doveva buttar giù delle proposte operative, di contenuti, un altro che si occupava delle possibili organizzazioni interne che permettessero efficace operatività tutelando la democrazia, e l'altro sinceramente non me lo ricordo.
Io, appena arrivato, mi sono buttato sul primo, dove convergeva la maggioranza dei presenti.
Ognuno parlava per una decina di minuti, presentando la propria proposta.
Dato che appena arrivato mi sono subito fatto notare interrompendo per fare domande, mi hanno dato subito la parola per dire la mia. :-)
Ho avvisato che non avevo proposte da portare, in quanto come gruppo siamo ancora in embrione, ho comunque presentato il gruppo, poi sono andato a ruota libera con tutto quello che mi passava per la testa, ma quando hanno cominciato a pressarmi per dare qualche proposta e lamentarsi del tempo che stavo sottraendo agli altri (preso dalla foga), ho velocemente concluso invitando a discutere sui primi due punti votati nel gruppo, ovvero il degrado delle istituzioni e il lavoro, ritenendoli le prime urgenze attuali.
Gli altri interventi convergevano principalmente sulla richiesta di democrazia diretta, richieste di partecipazione ad iniziative di altri gruppi, contro il nucleare, per l'acqua, contro il legittimo impedimento, per il ritiro dall'Afghanistan, per la definizione di un sito dove si accentrino tutte le iniziative in modo da unificare quelle simili così da dar loro più forza, ed oltretutto essere documentate, ed altre minori, come per esempio la lotta contro le iniziative prima di Veltroni e poi di Alemanno riguardo alla costruzione massiccia di box sotterranei sparsi per tutta Roma.
Mi ha colpito la proposta di uno, di essere attenti al vocabolario, nel senso di smetterla di usare termini che evocano concetti "obsoleti", come "rivoluzione", "onore", a richiamare vecchie ideologie.
Mi ha colpito perchè anche io sento la stessa necessità, di usare termini semplici, usati comunemente, soprattutto neutri, piuttosto che quelli abitualmente usati da una parte o dall'altra.
Per esempio, il termine "piattaforma", spesso "politica", non mi è mai andato giù. Oppure "stati generali".
Può sembrare stupido, ma non lo è per niente.
Non si poteva intervenire in quel momento a discutere sulle proposte presentate, perchè lo si sarebe fatto dopo, alla riunione finale tutti insieme.
Mi sono quindi alzato, ipotizzando che le successive proposte fossero sull'onda di quelle che già conosco riguardo a questo tipo di gruppi, e fondamentalmente condivisibili, se pur con vari distinguo, in fase di approfondimento, per andare a sentire di cosa parlavano negi altri gruppi.
Purtroppo quando mi sono avvicinato al secondo gruppo, quello sui metodi democratici, che essendo più piccolo da lontano li vedevo discutere fitti fitti tutti insieme intorno ad un tavolone, e quindi mi sembrava più dinamico e interessante, avevano concluso.
Ma riuscii ad intavolare, mentre gli altri facevano pausa prima della riunione finale, un lungo discorso con uno di loro che proponeva con foga una legge che obbligava alle primarie aperte tutti i partiti, con possibilità di scelta dei candidati quindi solo direttamente dei cittadini votanti.
Non sto quì a raccontarne l'evoluzione, che tanto affronteremo nel gruppo prima o poi, presumo.
Nel frattempo fuori tre o quattro discutevano sui retroscena della vicenda Bisaglia, nonchè di quella di Sindona, fino a proporre la statalizzazione delle banche, che per chi non lo sa, se pur regolate in qualche modo, sono fondamentalmente private, compresa la Banca d'Italia e la Federal Reserve.
Nella assemblea finale ci si prenotava a parlare, ed ognuno aveva un tempo prestabilito, con il contatore che decrementava spietatamente nello schermo alle spalle dell'operatore.
Dopo aver ascoltato le proposte del primo oratore, dovetti andar via, perchè il piccolo proprio non ce la faceva più a star lì.
Comunque, riassumendo, in qualche modo, in una sola giornata, credo che alla fine dovrebbero essere riusciti a buttar giù una serie di punti per un possibile programma di azione comune dei gruppi che hanno partecipato.
Qualcosa di simile, di base, a quanto cerco di fare col mio gruppo, ma molto sintetizzato, velocizzato, e quindi anche poco approfondito e discusso.
I risultati finali immagino che li vedremo a giorni nel sito della Rete dei Cittadini.
Da notare che ogni dove c'era sempre qualcuno che filmava un pò di tutto, sia gli interventi, sia le discussioni nate per caso al bancone del bar tra due qualsiasi su un argomento qualsiasi.
Forse apparirò pure io, da qualche parte... Sigh!

Le mie considerazioni:
Ho trovato un ambiente dinamico, in fervente confronto, proliferare di proposte, tentativi di strutturarle, insomma, un ambiente positivo.
Ma c'era un problema, che riscontrai anche nella riunione precedente, molti mesi prima.
Il tutto è sempre limitato dal tempo.
A scapito dell'approfondimento completo ed esaustivo, e del chiarimento delle diverse posizioni.
Mi viene in mente la critica che mi fece giorni fa Sergio o Tommaso, non ricordo bene, che preferiva riunioni dal vivo al blog.
Beh, questo del tempo però è un limite, un grave limite secondo me, che il blog invece risolve nel migliore dei modi.
Ognuno nel blog scrive i suoi commenti quando vuole, quanto vuole, non è assillato dal tempo o dalla necessità di rispondere immediatamente senza aver riflettuto ed assorbito a sufficienza la proposta dell'altro che a luirisulta nuova, e quindi necessitante di analisi...
La discussione è automaticamente documentata.
Si può rivedere il flusso del discorso e quindi ulteriormente riflettere, insomma, è un vero e proprio laboratorio di idee senza stop, a saperlo e volerlo usare.
C'è più possibilità di creare una coscienza comune in un blog, che in varie riunioni dove non si riesce mai ad approfondire e risolvere nodi complicati.
Oserei definire il blog come il luogo dove le migliori condizioni per la riflessione individuale, ovvero la calma, il silenzio, l'assenza di assillo del tempo, la mancanza di interruzioni, diventano possibili anche per la riflessione di gruppo, ovvero uno strumento enormemente potente, se si è consapevoli di cosa vuol dire, e lo si usa correttamente.
Non è possibile analizzare a fondo i problemi e risolverli quando si è limitati dal tempo.
E quel che è peggio, per forza di cose chi ha la responsabilità e quindi l'autorità di definire il programma di riunioni di quel tipo, si trova prima o poi, pur non volendo, a fare scelte non puramente democratiche, e talvolta autoritarie, incanalando il tutto in direzioni in qualche modo già prestabilite.
Che è quello che invece cerco di evitare nel mio blog.
Anche per questo è lento, ma finora sono riuscito a dare il massimo della democraticità, permettendo a chiunque di fare le proposte di discussione che vuole, e mettendo a votazione qualsiasi decisione, senza alcun limite di spazio o di tempo.
Anzi, questa mia attenzione radicale alla democraticità del metodo è stata pure scambiata per perdita di tempo, in alcuni casi, tanto si è abituati invece ad essere guidati almeno in certe fasi.
Rispetto all'anno scorso, di nuovo vedo il tentativo di coinvolgimento di altri gruppi con RdC, cosa importante, perchè oltre che a confrontare aggrega, e rende quindi più forti.

Confronto tra le due assemblee:
Non lo dovrei fare, perchè sono di tipologie e momenti storici per i rispettivi movimenti totalmente differenti.
Ma a me è bastato un episodio, oggi, che descriverò, per far comprendere la differenza di mentalità tra le persone di ieri e quelle di oggi.
Dopo un bell'intervento, oggi, mentre l'oratore si apprestava a riprendere posto, qualcuno ha accennato tentativi di applauso.
Ma lui subito si è schernito, infastidito, dicendo "ma de che, non è il caso, lasciate stare, che non serve"...
Uno è un movimento ben inserito nel potere, ed efficiente, nel quale gli input mi sembrano provenire direttamente dall'alto, e la possibilità di trasformarsi in output sono alte.
L'altro è un cantiere in continuo fermento, dove gli input vengono dal basso, anzi, da dentro.
Ma la possibilità che si trasformino in output realizzati la vedo ancora lontana, essendo lontani dalle posizioni di potere istituzionali che lo permettono.

Conclusione:
Le due esperienze ritengo siano state relativamente utili, se pur non indispensabili, in quanto non mi hanno dato particolari spunti rispetto a quanto già conoscessi delle problematiche che il nostro gruppo andrà via via incontrando nella sua evoluzione.
Ma mi hanno mostrato due diversi modi di organizzazione, uno vecchio e collaudato, l'altro nuovo, sperimentale, ognuno con i suoi limiti.
La soluzione che elimina quei limiti deve quindi ancora essere trovata, ma confido che ci riusciremo, a patto che si vada avanti col nostro programma.
Quello che accomuna realmente questo gruppo più ad RdC che non ai CR, è la volontà di realizzare la democrazia direttamente a partire dai cittadini, senza la necessità di supporto da parte di altri poteri che vincolano e in pratica corrompono, e la ricerca di nuovi metodi per realizzarla, che possano anche superare, se opportuno, il concetto di "partito", visto che i vecchi metodi li conosciamo tutti e abbiamo sotto gli occhi la loro inefficacia.
Al proposito ricordo che è tuttora aperta la prima discussione, sul degrado dello Stato e della democrazia.
Sto lavorando ad un mio intervento sull'argomento con approccio più strutturato, ma ci vuole del tempo per completarlo.
Nel frattempo, ogni contributo è vitale.
Come disse uno, la democrazia è partecipazione.
Ci sono molte persone che, come me, come i membri più attivi di questo gruppo, stanno lavorando alla ricerca di una nuova via alla democrazia, che superi i limiti che attualmente ci impediscono la realizzazione politica di noi cittadini sovrani come da Costituzione.
Non siamo soli.
Ma dobbiamo partecipare a questo laboratorio!
Dobbiamo avere fede in noi, nella nostra possibilità di diventare realmente i protagonisti che dovremmo essere, come cittadini sovrani del nostro paese pur ancora democratico, checchè se ne dica.

 

 
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InsiemeSullaTerra
InsiemeSullaTerra il 18/02/11 alle 21:08 via WEB
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Lino Sotgia
Rispetto tutte le opinioni, ma resto della mia....idea, ritengo che per discutere con chiunque... ci voglia una precondizione, la buona fede e l'educazione, il capo a cui mi riferivo ha dichiarato testuale" chi vota a sinistra è coglione" non lo ho scordato. Lasciamo da parte tutte le altre cose sotto gli occhi di tutti, non scherziamo! Comunque non credo che io cambi idea, come stanno facendo illustri parlamentari che ben conosciamo in questi giorni e si capisce con quali argomenti! Vedi caro amico, Berlusconi ha la maggioranza per questi e mille altri motivi, purtroppo per capire come stanno le cose bisogna ascoltare i comici, che tristezza, gli altri fanno politica, del nulla... e si vede bene come.. tutti giorni! Buon lavoro! Lino
12 ore fa

Sergio Mazzanti
All'assemblea della Rete dei Cittadini ci sarà uno spazio per i gruppi che condividono il nostro manifesto e che vogliono partecipare ufficialmente all'Assemblea come gruppi.
Ma subito dopo l'assemblea lavorerà come singoli: tutte le persone registrate parteciperanno alla pari ai lavori dell'assemblea (uno conta uno) e i risultati dell'assemblea riguarderanno unicamente i presenti.
Ciascun registrato avrà diritto di parola e di proposta allo stesso modo degli altri, non importa se siano iscritti o simpatizzanti della RETE DEI CITTADINI, o semplici "curiosi".
Quindi il concetto di "osservatori" non esiste.
L'unico requisito è il manifesto: http://retedeicittadini.it/?page_id=8473, quindi non potranno essere fatte proposte in contraddizione con quei principi.
Per il resto siete tutti benvenuti

@Silvio: puoi girare questo mio messaggio all'altro gruppo? (libero?)
10 ore fa

Serena Ceccarelli
Silvio o detto concordo sul discorso ..che vi fate vedere ora ,dopo un periodi di assenza non alle votazione
6 ore fa

Silvio Perroni
Lino, bene, così possiamo discutere più serenamente, ed i veri problemi emergere.
Questo deve essere fatto: non accettare di abbassare il livello del confronto, ma tuttavia chiedere conto, sempre educatamente, delle mancanze di rispetto degli altri.
Si tratta solo di trovare dei termini più "educati", così come hai fatto ora.
Condivido la tua osservazione sul comportamento di Berlusconi.
Io per primo, quando ho sentito "... sarò il presidente di tutti gli italiani...", e poi "... chi vota a sinistra è un coglione...", mi sono sentito l'adrenalina che montava a 1.000.
Non perchè io fossi di sinistra, che non lo sono, ma innanzitutto per la contraddizione evidente fra le due frasi.
E poi, ma soprattutto, perchè con la seconda frase ha dimostrato chiaramente di non essere capace mentalmente di entrare nell'ottica di chi realmente vuole essere il presidente di tutti gli italiani, visto che offende più o meno la metà degli elettori votanti, ovvero ad oggi, stando alle ultime regionali, circa il 30% del totale dell'elettorato, più o meno pari, salvo quella differenza di pochi punti, alla percentuale dello schieramento opposto, ma entrambi inferiori al 40% di astenuti.
E visto che era già investito della carica di Presidente del Consiglio, l'ho percepito come una offesa a quella carica, ed alle istituzioni.
Può anche essere che si sia lasciato prendere dalla aggressività creata dagli attacchi ricevuti.
Ma questo può essere una scusante per cittadini come me e te, che al momento non rivestono cariche pubbliche.
E tuttavia come hai visto dal mio precedente "rimbrotto" nei tuoi confronti, io non lo accetto neanche a livello privato.
Figuriamoci se lo posso accettare da una carica istituzionale come quella che riveste.
Ma come, a me tocca sudare sette camicie, a me, piccola insignificante unità, per cercare di far passare il concetto del rispetto verso il prossimo, e lui con quella carica, non riesce a controllare la sua aggressività, alla stregua di un qualsiasi cittadino medio?
Berlusconi non mi ha mai ispirato fiducia, da prima che scendesse in campo.
I suoi comportamenti successivi mi hanno confermato i miei timori.
Ma se rivolgo lo sguardo a sinistra, non trovo molta differenza, o se vuoi, se pur generalmente, tra i dirigenti di sinistra, questo particolare aspetto lo trovo appena più "calmeriato", ce ne sono altri che mi preoccupano egualmente rispetto alla capacità di interiorizzare i valori democratici.
Un esempio pratico è stato il comportamento del PD, dei media, nonchè di RAI3, diretto dalla figlia di Berlinguer, riguardo a RdC, durante le elezioni regionali, un momento tra i più importanti e delicati nell'applicazione della democrazia.
Questo per dirti che se devo applicare radicalmente la tua precondizione della buona fede e dell'educazione, mi ritroverei molto probabilmente a confrontarmi solo con un muro... :-)
Tu stesso, con le parole del tuo primo intervento, ai miei occhi sei rientrato automaticamente in quella categoria.
Capisco che la tua aggressività provenga da atteggiamenti come quello che hai evidenziato.
Ma se in risposta ti comporti come lui, diventi anche come lui, almeno riguardo a questo aspetto.
Puoi avere tutte le belle idee che vuoi in testa, giuste quanto vuoi, ma se nell'esternarle manchi di rispetto ad una persona qualsiasi, anche se inconsapevolmente vai contro a quelle stesse idee, e ti ritrovi alla stessa stregua di chi critichi.
Infine, c'è un punto che forse è da chiarire.
Berlusconi è un persona, e chi lo vota sono altre persone.
Che condividano il suo programma, i suoi modi di fare, ed altro ancora, non vuol dire che è perchè ci credono, ma potrebbe esere per esempio che lo facciano perchè ritengono sia il male minore.
Ed anzi, per quel poco che ho potuto scambiare con chi è di destra, quando si è riusciti ad avere un confronto educato e soprattutto scevro da pregiudizi, la maggior parte mi ha "confessato" che in ultima analisi il reale motivo per cui lo votano è proprio questo, che le contraddizioni di Berlusconi sono evidenti anche per loro.
Questo è quanto ho potuto scoprire attribuendo buona fede a chi vota a destra, senza precondizioni, e con rispetto.
E la ritengo una informazione importantissima.
E ti spiego perchè.
Quanti ora che votano a sinistra, vista l'attuale classe dirigente di sinistra, lo fanno non perchè credino in loro, ma perchè ritengono sia il male minore?
Se sei intellettualmente onesto, puoi convenire con me che è la maggior parte di quelli che la votano.
Ma quelli di destra non sono a conoscenza di questo motivo, perchè anche loro, come te, rifiutano il dialogo.
Loro ritengono, viste le evidenti contraddizioni della sinistra, che chi li vota sia "coglione", così come Berlusconi dice rafforzando questa visione, oppure in malafede.
Perchè altrimenti non si spiegano perchè votare chi palesemente non è in grado di fare del bene al paese, se non addirittura lavori per interessi privati.
Proprio per questi motivi quindi, ritengono che chi vota a sinistra non meriti rispetto, quindi sia appellabile con etichette offensive, e non meritevole di confronto.
E lo stesso identico ragionamento lo fai tu, a parti invertite, quando scrivi quello che hai scritto quì nel primo tuo intervento.
Non venire a dirmi che le contraddizioni della sinistra sono minori di quelle della destra, perchè è come stare a dire a chi è meno cattivo.
Se tieni in conto l'attitudine di chi si schiera da una parte a chiudere un occhio o addirittura sorvolare o non vedere le proprie contraddizioni, e per contro enfatizzare quelle degli altri, se riesci ad elevarti ad un punto di vista estraneo ad entrambi, ti accorgerai che le contradidzioni di una parte sono rapportabili a quelle dell'altra, senza alcuna scusa.
Questa è l'attuale situazione.
Per venirne fuori non possiamo continuare ad evitare il confronto con chi, ragionando allo stesso modo, ma per motivi casuali, di tradizione familiare, di cultura, od anche di amicizie o conoscente dovute principalmente al caso,si schiera da una parte piuttosto che dall'altra.
In questo modo i reali problemi non verranno mai risolti, e neanche evidenziati.
E quel che è peggio, l'Italia resterà ed anzi sarà sempre più divisa.
Disse qualcuno: "divide et impera".
Ma se ti unisci, non ti batte nessuno.
L'ha detto chiaramente Benigni ieri sera, in quella sua superba prestazione a Sanremo.
(a dire il vero in quel caso ha espresso anche il concetto opposto, facendo apparente confusione, ma riguardava l'organizzazione interna di una parte già schierata).
Non sarò io quindi ad aiutare il mondo a dividersi, ma lotto e lotterò, al contrario, per cercare punti di convergenza tra chi ha, in fondo, gli stessi bisogni, così come li ha la maggior parte del popolo italiano.
Se divisione ci dve essere, e non è comunque auspicabile, che sia almeno in base alle classi sociali, ai diversi bisogni reali, nel rispetto dei valori fondanti dello Stato e della democrazia, e non in base a ideologie o presunte tali che ormai sono oltretutto in pratica morte e sepolte, checchè qualcuno ne dica.
Gli scambi elettorali esistono anche nella sinistra, la differenza, come per gli scandali privati di Berlusconi, è che Berlusconi non li nasconde, ma li mostra chiaramente.
Non che sia un merito tale da giustificarlo, o al contrario una colpa tale da giustificare gli intrallazzi dell'altra parte.
Senza voler andare ora a vagliare le conseguenze di queste differenze, se pur interessante, concludo dicendoti che se ho aperto questo gruppo è proprio perchè io, non volendo cedere alla logica del "meno peggio", ovvero non volendo corrompermi io stesso, dando credito a chi secondo me non lo merita, e non vedendo all'orizzonte alcuna altra forza politica degna di essere definita democratica, ma non volendomi sottrarre al mio dovere di cittadino sovrano di partecipare alla vita politica del mio Stato, in quanto essendomi sottratto fino a poco tempo fa, votando sempre nullo, ho ottenuto solo che chi non se lo merita si appropriasse di quegli spazi, portandoci alla situazione attuale quindi anche per mia colpa, se pur nella misura di quanto possa contare il mio singolo voto, non vedo altra soluzione che partecipare in prima persona, prendendomi le mie responsabilità.
Ma questo vuol dire che non posso permettermi di comportarmi come chi critico, e quindi devo poter confrontarmi con tutti, con educazione e rispetto, pur se di istinto sono portato a non ritenere che non lo meritino.
Che altrimenti non sarei diverso da loro in alcun modo.
E che la situazione sia quella che ti ho descritto lo dimostri proprio tu, quando evidenzi che ormai solo i comici ce la cantano un poco più simile alla realtà.
Prendi Grillo, dice cose che ritengo giustissime.
Ma l'aggressività che ho visto in lui ad esempio nella intervista ad Annozero chi giorni fa mi fa capire che già in partenza anche da lui non potrà aspettarmi nulla di buono, sempre per i motivi suddetti.
Fare vera politica vuol dire perseguire il bene comune realmente, con il dovuto stato d'animo.
Se deve essere "comune", non posso mancare di rispetto a nessuno, o escludere nessuno, dal confronto, perchè ognuno di noi è un essere umano, cittadino sovrano di questo paese, qualsiasi idea abbia in testa.
Questo per me è uno dei fondamenti della democrazia.
Ed io cerco di rispettarlo, anche forzandomi a cambiare, rispetto agli impulsi innati di condivisione verso alcuni ed esclusione verso altri.
Non possiamo farci governare da politici come quelli attuali, nè possiamo farci governare da comici nella loro qualità di comici, con tutto il rispetto che di loro si può avere.
Quindi non rimane che farlo noi.
Ma proviamo a cominciare col piede giusto, sin dai primi passi!
Evitiamo divisioni lì dove sono possibili sani confronti che aiutino a rispettarsi reciprocamente, se pur avversari.
Non per tutto quanto ho quì scritto imporrò il mio punto di vista al gruppo.
Se la maggioranza decide di non presenziare, non ci si andrà, almeno come gruppo!
Giusto? ;-)
Ma almeno partecipino!
Su quasi 900 iscritti, quelli che animano questa situazione finora non siamo più di una decina!
Un saluto Lino.
8 minuti fa

Silvio Perroni
Sergio, vista l'impostazione dell'assemblea, che prevede la partecipazione attiva solo a livello personale, e visto che il nostro gruppo al momento non è ancora così maturo da potersi presentare e relazionare con altre realtà come tale, ritengo che probabilmente la mia presenza sarà solo a titolo personale, e lo stesso anche per il congresso dei CR.
Da un certo punto di vista, è anche più prudente, sia riguardo a voi, visto che cheidete comunque una partecipaizone attiva, e non solo da osservatori, e questo per essere corretti richiede da parte nostra una serie di attività, discussioni, valutazioni e quindi decisioni che al momento non possiamo fare, sia riguardo ai CR.
Per entrambi, presentarci come gruppo necessita il vagliare a fondo i rispettivi programmi o elementi fondanti, nonchè la storia delle rispettive attività, per poi confrontarle con i nostri programmi e valori fondanti, nonchè valutare il significato che questa esposizione potrebbe avere.
Ma esssendo una forma vivente ancora in embrione, tutto ciò per ora non lo possiamo fare.
Sul gruppo di Libero, non ti preoccupare. Li gestisco come fossero uno solo, come vedi puntualmente giro quasi automaticamente da una parte i progressi fatti nell'altra. Qualsiasi cosa chiunque scrive in un gruppo, finisce anche nell'altro.
Un saluto Sergio.
8 minuti fa

Silvio Perroni
Serena, se in questi mesi di mia assenza venivi tu a lavorare al posto mio per tirare avanti la mia famiglia, non mi sarei assentato. Oltretutto non scrivere "voi", ma "tu", perchè finora quà chi ha portato avanti il tutto sono stato principalmente e quasi solo io. Nessun altro si è fatto carico ufficialmente di occuparsi di qualcuna delle attività del gruppo. Vuoi venire a pensarci tu per il futuro a mantenere la mia famiglia, così che io possa occuparmi a tempo pieno del gruppo? Eheheh. ;-)
8 minuti fa

 
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