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Questo gruppo si prefigge di creare una organizzazione politica che abbia come obiettivo il bene comune, da raggiungere unicamente tramite il buon senso, al di fuori di ogni ideologia, colore, schieramento.

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3.2. Partecipazione ad assemblee Rete dei Cittadini e Cristiano Riformisti

Post n°13 pubblicato il 16 Febbraio 2011 da InsiemeSullaTerra
 

PROVIAMO A FARE VERA POLITICA

3.2. Partecipazione ad assemblee Rete dei Cittadini e Cristiano Riformisti

Creato il 16/02/2011
Ultima modifica il 22/03/2013

Urgente!

Ho ricevuto due inviti a partecipare, come singolo o come gruppo "Proviamo a fare vera politica" / "Insieme Sulla Terra",  rispettivamente alla assemblea della Rete dei Cittadini, una lista civica che si è presentata alle ultime regionali nel Lazio,  alquanto vicina alle impostazioni del gruppo in quanto dichiaratamente equidistante dagli attuali schieramenti politici, il 27/02/2011 a Roma, e al secondo congresso nazionale dei Cristiano Riformisti, un movimento che si rifà al PDL, quindi ben schierato, e già per questo lontano dalle nostre posizioni, sempre a Roma ma il 26/02/2011.

Non conosco al momento il programma riguardo alla RdC, mentre su quello dei Cristiano Riformisti so che parteciperanno Antonio Mazzocchi, Maurizio Belpietro, Mariastella Gelmini, Gatano Quagliarello, Annagrazia Calabria, Gennaro Malgieri, Gianni Alemanno, Renata Polverini, Maurizio Gasparri, Fabrizio Cicchitto, Gennaro Sangiuliano, Raffaele Bonanni, Giorgio Guerrini, Luigi Marino, Silvano Moffa, nonchè Silvio Berlusconi.

Ritengo sia opportuno discutere insieme sulla opportunità o meno di accettare questi inviti, ovviamente, in caso positivo,  in qualità unicamente di osservatore.

Inoltre, se qualcuno è interessato a partecipare ad uno o entrambi degli eventi, può farlo, a patto che me lo indichi in tempo e sempre dopo conferma della disponibilità dei posti.

Ho già partecipato ad una riunione di RdC, ed una dei Viola, quando formai il gruppo, e mi è servito molto per acquisire informazioni su quei movimenti. E' passato molto tempo dalla riunione RdC, e credo sia interesante osservare la loro evoluzione.

Ancor più quindi credo sia interessante e particolarmente formativo partecipare come osservatore ad un congresso di un movimento di un'area più o meno opposta ai precedenti, dove saranno presenti alcune tra le personalità protagoniste della politica attuale.

Ovviamente, nel caso si decidesse di partecipare, verrà poi presentato un resoconto dal nostro punto di vista e successiva discussione riguardo agli aspetti che possiamo ritenere interessanti.

Vi chiedo quindi gentilmente, ma urgentemente,  di esporre al più presto i vostri pareri su queste richieste.

Per maggiori informazioni:

Rete dei Cittadini
http://retedeicittadini.it

Assembela Nazionale della Rete dei Cittadini
http://retedeicittadini.it/?p=8414

Cristiano Riformisti
http://www.cristianoriformisti.it/

2° Congresso Nazionale dei Cristiano Riformisti
http://www.cristianoriformisti.it/News/2CONGRESSONAZIONALE/tabid/611/Default.aspx

Aggiornamento importante:

Riguardo a Rete dei Cittadini, ho ricevuto questo messaggio da un suo esponente, che cambia le carte in tavola, perchè investe la presenza del gruppo in prima persona, al pari di altri gruppi, ed anche con possibilità decisionali:

Tommaso Orazi
ciao Silvio.. non sembra ma vi seguo.
vorrei precisare che l'assemblea nazionale del 27 feb non è della RETE DEI CITTADINI ma promossa dalla RETE DEI CITTADINI per fare incontrare persone, gruppi e associazioni disponibili al confronto. ci sarà spazio per tutti secondo metodi veramente democratici.
Ci saranno tavoli a disposizione delle associazioni per esporre materiale informativo e ci sarà spazio per le proposte da sottoporre al voto dell'assemblea dei partecipanti. quindi se verrete, approfittatene.
Ognuno potrà portare i propri striscioni, spillette, bandiere e mantenere la propria identità. Sarà una festa colorata.
Seguiranno aggiornamenti sul sito http://retedeicittadini.it/

Questa assemblea quindi richiede molto di più di quanto mi sembrava in origine. E quindi dobbiamo discutere ulteriormente le modalità di partecipazione!

Bozza del programma di RdC
http://retedeicittadini.it/?page_id=7629

Altri dettagli
http://retedeicittadini.it/?page_id=8547
 

26-02-2011 - Resoconto sulla partecipazione al II Congresso dei Cristiano Riformisti.

Volevo andare munito di videocamera, fotocamera, e pure taccuino e penna.
Ma all'ultimo momento ho deciso di andarci senza.
Non avrei avuto il tempo di trascrivere e pubblicare tutto, nonchè poi di commentare adeguatamente.
Dovete quindi "fidarvi", del mio più che sintetico riassunto che renderò il più obiettivo possibile.

Sono arrivato alle 10 circa, quando ha cominciato a parlare Gasparri.
E sono andato via alle 13:30 circa, dopo che Berlusconi aveva cominciato a parlare già di circa 15 minuti, o forse 30.

La sala dell'Ergife era piena. Cinzia (caterpilarcinzia), che mi ha invitato al congresso, e che però non sono riuscito ad incontrare, nè lei nè Vito (Witog), che i cellulari non prendevano lì, mi ha detto il giorno prima che sarebbero stati sui 1.600. Forse erano anche 2.000.
Gente di tutti i tipi. C'erano donne di una certa età in pelliccia e lampadate e con grande bandiera in mano pronte a sventolarla con fervore, rispettivi mariti in giacca e cravatta, molti ragazzi, ragazze al seguito dei genitori, addirittura bambini di 8/10 anni in giacca e cravatta, ma anche uomini o gruppetti di ragazzi in jeans, piumino, e orecchino.
Ogni tanto notavo qualcuno vestito alquanto eccentricamente: gessato grigio chiaro con strisce bianche alquanto stretto, scarpe di pelle di serpente a punta, cappello e "chiodo" alla far-west, ecc...
In ogni caso c'erano molte persone della mia età (quasi 50) e molte anche più avanti con l'età.
La prevalenza comunque era, a occhio, di persone che al gusto estetico ci tengono.
Una "reception" all'ingresso della sala composta di una decina di ragazze del movimento, ed altre sparse nella sala.
Più tutte le persone del servizio d'ordine fornito dall'hotel forse, o privato, composto di molte ragazze, almeno una ogni 5 metri lungo tutto il perimetro della sala, e alcuni ragazzi posti nei punti chiave, a controllo della situazione, e devo dire molto attenti a che tutto funzionasse al meglio.
Schermi dapertutto per non perdersi nulla.
Sul palco, due salotti stile Porta a Porta (bianchi) ai lati, e il pulpito per l'oratore di turno.
Simbolo dei Cristiano Riformisti ovunque, che richiama volutamente quello del PDL.
I presenti sono molto attenti, partecipi.

Scriverò di preciso chi ha detto cosa solo ove lo ricordo chiaramente.
Per il resto, tutti gli oratori hanno esposto gli argomenti a loro consoni in base agli argomenti, sulla carta tutti "classicamente" giusti, e adattati ai tempi correnti.
Elenchi dei massimi valori che tutti conosciamo, encomi per quanto si è fatto, esposizione di buone intenzioni per il futuro, critiche all'operato dell'opposizione...
In soldoni, il succo della prima tavola rotonda, "Contributo dei cattolici per una nuova classe dirigente", è che la destra si identifica, tra l'altro, con i valori del cristianesimo, ed in particolare del cattolicesimo, ed il movimento politico dei Cristiano Riformisti ne è un valido pilastro.
E' necessario che questi valori, pur nel rispetto delle altre religioni, siano rafforzati sia nella scuola (Gelmini), sia nella politica (Gasparri), sia rispetto alla ancor più massiccia immigrazione (Cicchitto?), che se pur deve essere accettata come inevitabile, avendo rispetto di quelle religioni e culture, non deve mettere a rischio i fondamenti cattolici della nostra cultura ed identità.
L'opposizione invece, con la sua apertura totale, e la sua base "anticlericale", approfitterebbe della immigrazione per attuare il suo "piano di distruzione" dei valori cattolici.

Gasparri, tra l'altro, si pone il problema di chi può rappresentare i cattolici nel panorama politico italiano.
E secondo lui non è certo la minoranza cattolica della sinistra, che ha anche appellato in un modo che ritengo non rispettoso, ma non ricordo le parole esatte.
Al proposito, ognuno degli oratori, anche dopo, è riuscito in qualche modo a tirar fuori almeno un attacco dei soliti alle parti avverse (sinistra e Fini), puntualmente applaudita dal pubblico.
Attenzione, non è una critica che rivolgo solo alla destra.
Quando partecipai ad una manifestazione dei Viola che leggevano gli articoli della Costituzione a P. SS. Apostoli non furono da meno, ci furono addirittura dei "vaffanculo" indirizzati a Berlusconi sulla falsariga del tifo da stadio.
Il fastidio che percepii allora nel trovarmi tra loro fu anche superiore di quello che ho provato oggi ogni volta che attaccavano l'opposizione.
Se non altro oggi sono stati più "educati". Ma il succo non cambia.

Il succo della seconda tavola rotonda invece, "Il rispetto dell'uomo e del lavoro nell'eticità dell'impresa", ricalca la precedente. :-)
Ottime tutte le elencazioni dei soliti ideali ed obiettivi, tutti d'accordo che si devono abbandonare gli obsoleti e polemici oltrechè inutili vecchi valori e schemi comunisti e della CGIL, e che i nuovi accordi raggiunti tra lavoratori ed imprese, in particolare nell'artigianato (Guerrini), hanno dimostrato la validità di questa nuova visione.
Ovviamente Bonanni era lì a confermarlo come "controparte".

Insomma, i soliti argomenti che la destra porta avanti e che già conosco e conosciamo, sia chi li condivide sia chi no, e che a seconda dei punti di vista trovano o non trovano riscontro nella realtà.

Quando è arrivato Berlusconi, non so darmi una spiegazione, ho notato anche il concomitante arrivo di ulteriori nuguli di ragazzi moda jeans e piumino, provenienti anche da lontano (Sicilia). Boh.
Anche lui coi soliti argomenti che tutti conosciamo.
Difesa della famiglia concepita unicamente come uomo e donna per fare figli, no ai diritti come famiglia alle coppie gay, ecc..
Non poteva mancare il racconto di quando a 12 anni il suo prete scappato dalla Russia gli raccontava che una sua ex compagna di scuola, poi entrata nella "milizia" del partito o roba simile, gli uccise davanti gli occhi padre, madre e fratelli perchè lui, non sapendolo oltretutto, non confessava il nascondiglio del suo vescovo.
E neanche la benedizione di sua madre, che pur era contraria, quando decise di "lasciare tutto", per scendere in politica.
Quando ho capito che anche Berlusconi non mi avrebbe detto nulla di nuovo, data l'ora, e la famiglia che mi attendeva, ho deciso di andarmene.

Niente di nuovo insomma.
Come allora, come 30/40 anni fa, discorsi belli e pieni di ideali, tante bandiere colorate, slogan e parole chiave, simboli sui quali rafforzare il senso di appartenenza e l'identità, consolidati dall'individuazione di un unico pericoloso nemico.
Stesse parole, stessi toni, stesso modo di fare ciò che loro definiscono politica, ora come allora.
Contemporaneamente nello stesso hotel c'erano il congresso dei repubblicani e addirittura quello di Fini, se ho ben sentito.
Se ci fossi andato non credo che avrei trovato nulla di diverso.

Solo due volte, in 3 ore 3 mezza, ho ascoltato le due parole chiave: "bene comune".
Una volta usata direi appropriatamente da Annagrazia Calabria, coordinatrice nazionale Giovane Italia, non a caso una giovane, molto giovane.
E l'altra neanche mi ricordo chi l'ha detto, ma mi ha dato l'impressione di essere buttata lì, mentre la ragazza invece si sentiva che ci credeva.

E solo una volta ho sentito qualcosa che stuzzicava la mia ragione, quando qualcuno, forse la Polverini, o la stessa Calabria, o la Gelmini, non ricordo, ma comunque una donna, disse: "se scambi una banconota con un altro, ognuno si ritrova con una banconota, ma se scambi una idea, ognuno si ritrova con due idee".
Ma inserito nel resto del discorso, rapportato a quanto accade nella realtà, mi lascia il tempo che trova.

Le intenzioni del movimento sono buone, ovviamente, e sulla carta è tutto ok.

Ma i metodi, e le alleanze, lo portano su binari che non credo porteranno nella stessa direzione di questo gruppo.

Grazie Cinzia di avermi invitato.
Scusami se il mio commento è succinto e sicuramente parziale (se vuoi puoi ampliarlo tu).
E scusami soprattutto se la mia conclusione non è positiva, nei confronti dei CR.
Specie avendo percepito quanto ci tenevi a che io venissi, e la confidenza che riponevi nella possibilità che io trovassi spunti per un possibile dialogo con il tuo movimento.

Ma ti avevo avvisata da prima, che già il fatto che i CR si appoggiassero ad un partito dell'attuale schieramento, addirittura poi il partito di maggioranza, è un vincolo che lasciava ipotizzare la situazione che infatti ho trovato.
Le contraddizioni che io ritengo siano presenti nella attuale classe politica, e che ritengo siano la causa dei nostri mali, le ho forzatamente viste oggi.
Sono venuto proprio a causa della tua foga, sperando di trovare anche io ciò che ci hai trovato tu, qualcosa che io possa ritenere in linea con quella del mio gruppo.
Ma a parte alcuni degli ideali, in tutto il resto non trovo ciò che cerco.
Probabilmente perchè ciò che cerco non è ancora stato creato.
Ed è questo il mio scopo.
Crearlo.

Tuttavia, questo è stato solo un incontro conoscitivo, che per il mio gruppo, nella situazione ancora embrionale in cui si trova, non porta alcuna conseguenza.
Rimandiamo il tutto a quando saremo riusciti a buttar giù un programma.
Allora avremo una base per confrontarci seriamente, e allora metteremo consistentemente la testa fuori dalla tana.

 .

27-02-2011. Resoconto sulla partecipazione all'Assemblea della Rete dei Cittadini

Anche oggi non ho portato videocamera, taccuino, ecc...
Sono arrivato tardino, alle 14 circa, mi pare, e son dovuto andare via alle 17:30 circa, causa il piccolo che si era stancato (oggi mi sono portato appresso pure la famiglia).
Ambiente completamente diverso.
Il tutto si svolge nel ristorante di un camping, tra Roma e Ostia.
L'unico nome conosciuto ai più presente è Giulietto Chiesa, oltre a Marzia Marzoli, ovviamente, che sempre ovviamente pochi sapranno che era la terza candidata a presidente nelle regionali del Lazio, a causa dell'anticostituzionale comportamento di tutti i media, in particolare RAI3 (Bianca Berlinguer) e Mediaset, pure multate ma per pochi spiccioli.
Siamo in tutto sicuramente meno di 100, ma non è una classica assemblea come quella di ieri, è una giornata di lavoro, fondamentalmente si tratta di rappresentanti di rispettivi gruppi.
Per quanto ne so al mattino hanno riempito un questionario, e in base alle risposte si sono formati tre gruppi, uno che doveva buttar giù delle proposte operative, di contenuti, un altro che si occupava delle possibili organizzazioni interne che permettessero efficace operatività tutelando la democrazia, e l'altro sinceramente non me lo ricordo.
Io, appena arrivato, mi sono buttato sul primo, dove convergeva la maggioranza dei presenti.
Ognuno parlava per una decina di minuti, presentando la propria proposta.
Dato che appena arrivato mi sono subito fatto notare interrompendo per fare domande, mi hanno dato subito la parola per dire la mia. :-)
Ho avvisato che non avevo proposte da portare, in quanto come gruppo siamo ancora in embrione, ho comunque presentato il gruppo, poi sono andato a ruota libera con tutto quello che mi passava per la testa, ma quando hanno cominciato a pressarmi per dare qualche proposta e lamentarsi del tempo che stavo sottraendo agli altri (preso dalla foga), ho velocemente concluso invitando a discutere sui primi due punti votati nel gruppo, ovvero il degrado delle istituzioni e il lavoro, ritenendoli le prime urgenze attuali.
Gli altri interventi convergevano principalmente sulla richiesta di democrazia diretta, richieste di partecipazione ad iniziative di altri gruppi, contro il nucleare, per l'acqua, contro il legittimo impedimento, per il ritiro dall'Afghanistan, per la definizione di un sito dove si accentrino tutte le iniziative in modo da unificare quelle simili così da dar loro più forza, ed oltretutto essere documentate, ed altre minori, come per esempio la lotta contro le iniziative prima di Veltroni e poi di Alemanno riguardo alla costruzione massiccia di box sotterranei sparsi per tutta Roma.
Mi ha colpito la proposta di uno, di essere attenti al vocabolario, nel senso di smetterla di usare termini che evocano concetti "obsoleti", come "rivoluzione", "onore", a richiamare vecchie ideologie.
Mi ha colpito perchè anche io sento la stessa necessità, di usare termini semplici, usati comunemente, soprattutto neutri, piuttosto che quelli abitualmente usati da una parte o dall'altra.
Per esempio, il termine "piattaforma", spesso "politica", non mi è mai andato giù. Oppure "stati generali".
Può sembrare stupido, ma non lo è per niente.
Non si poteva intervenire in quel momento a discutere sulle proposte presentate, perchè lo si sarebe fatto dopo, alla riunione finale tutti insieme.
Mi sono quindi alzato, ipotizzando che le successive proposte fossero sull'onda di quelle che già conosco riguardo a questo tipo di gruppi, e fondamentalmente condivisibili, se pur con vari distinguo, in fase di approfondimento, per andare a sentire di cosa parlavano negi altri gruppi.
Purtroppo quando mi sono avvicinato al secondo gruppo, quello sui metodi democratici, che essendo più piccolo da lontano li vedevo discutere fitti fitti tutti insieme intorno ad un tavolone, e quindi mi sembrava più dinamico e interessante, avevano concluso.
Ma riuscii ad intavolare, mentre gli altri facevano pausa prima della riunione finale, un lungo discorso con uno di loro che proponeva con foga una legge che obbligava alle primarie aperte tutti i partiti, con possibilità di scelta dei candidati quindi solo direttamente dei cittadini votanti.
Non sto quì a raccontarne l'evoluzione, che tanto affronteremo nel gruppo prima o poi, presumo.
Nel frattempo fuori tre o quattro discutevano sui retroscena della vicenda Bisaglia, nonchè di quella di Sindona, fino a proporre la statalizzazione delle banche, che per chi non lo sa, se pur regolate in qualche modo, sono fondamentalmente private, compresa la Banca d'Italia e la Federal Reserve.
Nella assemblea finale ci si prenotava a parlare, ed ognuno aveva un tempo prestabilito, con il contatore che decrementava spietatamente nello schermo alle spalle dell'operatore.
Dopo aver ascoltato le proposte del primo oratore, dovetti andar via, perchè il piccolo proprio non ce la faceva più a star lì.
Comunque, riassumendo, in qualche modo, in una sola giornata, credo che alla fine dovrebbero essere riusciti a buttar giù una serie di punti per un possibile programma di azione comune dei gruppi che hanno partecipato.
Qualcosa di simile, di base, a quanto cerco di fare col mio gruppo, ma molto sintetizzato, velocizzato, e quindi anche poco approfondito e discusso.
I risultati finali immagino che li vedremo a giorni nel sito della Rete dei Cittadini.
Da notare che ogni dove c'era sempre qualcuno che filmava un pò di tutto, sia gli interventi, sia le discussioni nate per caso al bancone del bar tra due qualsiasi su un argomento qualsiasi.
Forse apparirò pure io, da qualche parte... Sigh!

Le mie considerazioni:
Ho trovato un ambiente dinamico, in fervente confronto, proliferare di proposte, tentativi di strutturarle, insomma, un ambiente positivo.
Ma c'era un problema, che riscontrai anche nella riunione precedente, molti mesi prima.
Il tutto è sempre limitato dal tempo.
A scapito dell'approfondimento completo ed esaustivo, e del chiarimento delle diverse posizioni.
Mi viene in mente la critica che mi fece giorni fa Sergio o Tommaso, non ricordo bene, che preferiva riunioni dal vivo al blog.
Beh, questo del tempo però è un limite, un grave limite secondo me, che il blog invece risolve nel migliore dei modi.
Ognuno nel blog scrive i suoi commenti quando vuole, quanto vuole, non è assillato dal tempo o dalla necessità di rispondere immediatamente senza aver riflettuto ed assorbito a sufficienza la proposta dell'altro che a luirisulta nuova, e quindi necessitante di analisi...
La discussione è automaticamente documentata.
Si può rivedere il flusso del discorso e quindi ulteriormente riflettere, insomma, è un vero e proprio laboratorio di idee senza stop, a saperlo e volerlo usare.
C'è più possibilità di creare una coscienza comune in un blog, che in varie riunioni dove non si riesce mai ad approfondire e risolvere nodi complicati.
Oserei definire il blog come il luogo dove le migliori condizioni per la riflessione individuale, ovvero la calma, il silenzio, l'assenza di assillo del tempo, la mancanza di interruzioni, diventano possibili anche per la riflessione di gruppo, ovvero uno strumento enormemente potente, se si è consapevoli di cosa vuol dire, e lo si usa correttamente.
Non è possibile analizzare a fondo i problemi e risolverli quando si è limitati dal tempo.
E quel che è peggio, per forza di cose chi ha la responsabilità e quindi l'autorità di definire il programma di riunioni di quel tipo, si trova prima o poi, pur non volendo, a fare scelte non puramente democratiche, e talvolta autoritarie, incanalando il tutto in direzioni in qualche modo già prestabilite.
Che è quello che invece cerco di evitare nel mio blog.
Anche per questo è lento, ma finora sono riuscito a dare il massimo della democraticità, permettendo a chiunque di fare le proposte di discussione che vuole, e mettendo a votazione qualsiasi decisione, senza alcun limite di spazio o di tempo.
Anzi, questa mia attenzione radicale alla democraticità del metodo è stata pure scambiata per perdita di tempo, in alcuni casi, tanto si è abituati invece ad essere guidati almeno in certe fasi.
Rispetto all'anno scorso, di nuovo vedo il tentativo di coinvolgimento di altri gruppi con RdC, cosa importante, perchè oltre che a confrontare aggrega, e rende quindi più forti.

Confronto tra le due assemblee:
Non lo dovrei fare, perchè sono di tipologie e momenti storici per i rispettivi movimenti totalmente differenti.
Ma a me è bastato un episodio, oggi, che descriverò, per far comprendere la differenza di mentalità tra le persone di ieri e quelle di oggi.
Dopo un bell'intervento, oggi, mentre l'oratore si apprestava a riprendere posto, qualcuno ha accennato tentativi di applauso.
Ma lui subito si è schernito, infastidito, dicendo "ma de che, non è il caso, lasciate stare, che non serve"...
Uno è un movimento ben inserito nel potere, ed efficiente, nel quale gli input mi sembrano provenire direttamente dall'alto, e la possibilità di trasformarsi in output sono alte.
L'altro è un cantiere in continuo fermento, dove gli input vengono dal basso, anzi, da dentro.
Ma la possibilità che si trasformino in output realizzati la vedo ancora lontana, essendo lontani dalle posizioni di potere istituzionali che lo permettono.

Conclusione:
Le due esperienze ritengo siano state relativamente utili, se pur non indispensabili, in quanto non mi hanno dato particolari spunti rispetto a quanto già conoscessi delle problematiche che il nostro gruppo andrà via via incontrando nella sua evoluzione.
Ma mi hanno mostrato due diversi modi di organizzazione, uno vecchio e collaudato, l'altro nuovo, sperimentale, ognuno con i suoi limiti.
La soluzione che elimina quei limiti deve quindi ancora essere trovata, ma confido che ci riusciremo, a patto che si vada avanti col nostro programma.
Quello che accomuna realmente questo gruppo più ad RdC che non ai CR, è la volontà di realizzare la democrazia direttamente a partire dai cittadini, senza la necessità di supporto da parte di altri poteri che vincolano e in pratica corrompono, e la ricerca di nuovi metodi per realizzarla, che possano anche superare, se opportuno, il concetto di "partito", visto che i vecchi metodi li conosciamo tutti e abbiamo sotto gli occhi la loro inefficacia.
Al proposito ricordo che è tuttora aperta la prima discussione, sul degrado dello Stato e della democrazia.
Sto lavorando ad un mio intervento sull'argomento con approccio più strutturato, ma ci vuole del tempo per completarlo.
Nel frattempo, ogni contributo è vitale.
Come disse uno, la democrazia è partecipazione.
Ci sono molte persone che, come me, come i membri più attivi di questo gruppo, stanno lavorando alla ricerca di una nuova via alla democrazia, che superi i limiti che attualmente ci impediscono la realizzazione politica di noi cittadini sovrani come da Costituzione.
Non siamo soli.
Ma dobbiamo partecipare a questo laboratorio!
Dobbiamo avere fede in noi, nella nostra possibilità di diventare realmente i protagonisti che dovremmo essere, come cittadini sovrani del nostro paese pur ancora democratico, checchè se ne dica.

 

 
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InsiemeSullaTerra
InsiemeSullaTerra il 28/02/11 alle 09:14 via WEB
Mario, da questo tuo commento traspare tutta la tua angoscia e disperazione, che è anche la mia.
Ma il tempo della rabbia, e della "risposta pan per focaccia", c'è stato, e non ha prodotto risultati positivi, come puoi constatare, anzi, l'ha rafforzato.
E non poteva essere altrimenti.
Quante volte, quì, tra i commenti ai post dei nostri blog, ci è capitato di accanirci l'uno con l'altro, non io e te, dico in generale, quà e là, rispondendo pan per focaccia... E' sempre finita male, per tutti.
Io sto battendo altre strade ora, alla ricerca della chiave risolutoria.
Ti ricordi quando trovai Highlander che da solo combatteva contro tutti voi nel tuo blog?
E me la presi con te perchè permettevi che qualcuno di sinistra lo trattasse in modo non corretto?
Tu mi rispondesti che con lui non era possibile altrimenti.
Ed io ti sfidai, perchè avevo capito cosa cercava di fare lui, perchè anche io mi ero trovato come lui solo contro tanti, a cercare prima di esporre le sue idee, e poi, contro i soliit pregiudizi, ad abbandonarsi alle risposte polemiche.
Ti sfidai, scommettendo che sarei riuscito invece a confrontarmi tranquillamente con lui, e a cavarne qualcosa di buono.
Ora non ci sentiamo spesso, ma ci siamo confrontati molto, e ci siamo ritrovati con le stesse idee, se pur con sfumature diverse.
E da lì ho ripetuto il mio tentativo con altri, e ho spesso ricevuto risposte positive.
Ma questo è possibile se abbandoniamo la nostra rabbia, se la mettiamo da parte, se accettiamo di sopportare i pregiudizi iniziali degli altri, se a tutti i costi crediamo che anche gli altri abbiano un'anima, un cuore, come il nostro, a cui è possibile arrivare.
E' necessario creare un ponte, un nuovo ponte, fra tutti noi, ad un livello più alto, un livello tra esseri umani che occupano la stessa Terra, non tra nemici di razze aliene diverse.
Dobbiamo riaprire i canali della comunicazione, ritrovare la morale assoluta del vivere insieme per il bene comune.
Chi di noi è consapevole della situazione, della problematica, del degrado attuale, deve farsi carico di questa consapevolezza, e deve frenare la propria aggressività.
Questa tua rabbia, ed anche mia, nasce dalla sofferenza nel vedere l'ingiustizia realizzarsi, e la possibilità per noi, e per i nostri figli, di vivere felici, di allontanarsi.
Ma chi guarda alla nostra rabbia, ed ai modi di esprimerla, non riflette sulle cause, sulla sofferenza da cui scaturisce.
Da un pò di tempo ho notato come sia emerso, tra i simpatizanti di destra, il termine "livore", per descrivere questa rabbia.
L'hanno usato così tanto, da un pò di tempo a questa parte, che l'ho visto usare anche da quelli di sinistra, a loro volta contagiati.
Beh, anche dietro alla rabbia ed al livore di quelli di destra c'è sofferenza.
E' la stessa tua sofferenza, e la mia, che tramutate in rabbia non fanno altro che nascondere quella sofferenza agli occhi dell'altro, per di più creando ulteriore rabbia.
Io non trovo altra possibilità Mario, per uscire da questo circolo vizioso, di togliere di mezzo quella rabbia, che impedisce la comunicazione.
Tolta quella, la sofferenza risale, e si mostra, come in questo tuo commento.
E' forse questo il motivo per cui ci sale su la rabbia.
Soffriamo, e non vogliamo soffrire, nè vogliamo che altri ci vedano soffrire.
Perchè la nostra anima sarebbe mostrata, scoperta, vulnerabile.
Eppure, io so che proprio mostrando la nostra sofferenza, e non la rabbia, otterremo da parte dell'altro quella attenzione che in realtà desideriamo.
Nessuno, mai nessuno oserà attaccare chi, in nome del bene comune, mostrerà la sua vulnerabilità, la sua sofferenza, per ciò che ritiene ingiusto.
Devi avere fede nell'animo umano, chiunque sia il so portatore.
Fede che se rimetti a lui la tua sofferenza, piuttosto che la tua rabbia, qualcosa di positivo sicuramente accadrà.
Berlusconi è ormai entrato in una spirale che non so se è da lui vissuta inconsciamente, con meccanismi ormai per noi evidenti ma a lui stesso ignari, o conscia, e quindi con spiegazioni a lui interne sul suo operato del tipo "il fine giustifica i mezzi".
Potrà accorgersi del male che diffonde solo quando la sofferenza arriverà rivelatrice ai suoi occhi, senza più scuse.
Quando questo accadrà, lui si renderà finamente conto, e si fermerà.
Intanto, quello che possiamo fare, e dobbiamo fare, è continuare a cercare di mostrare ciò che noi riteniamo le conseguenze dei suoi errori, ma nel rispetto della sua umanità, fallace quanto la nostra.
E lo stesso dobbiamo fare con chi lo sostiene, perchè anche loro sono parzialmente entrati nello stesso circolo vizioso, così come noi, come controparte.
Deve essere interrotto Mario, e non può essere fatto con l'aggressività, che invece lo alimenta.
Non credere che sia così difficile.
Ciò che già conosciamo, e ci fa male, ristagna nel nostro cervello pressandoci.
Ciò che è nuovo, e rivelatorio, e che produce positività, è di molto più contagioso, e vola veloce di animo in animo, una volta conosciuto.
Continua a mostrare quel video, ma solo dopo averne mostrato un altro con l'immondizia che ancora è presente a Napoli.
E fallo sempre mostrando il massimo rispetto per quell'essere umano, e se non ti umilia, anche la tua sofferenza.
Ma soffoca come puoi la tua aggressività, anche nella pur minima sfumatura, che anche l'ironia è in fondo aggressività.
Non vedo altra efficace via d'uscita Mario.
Anche se l'altro non mostra lo stesso rispetto per te, tu continua a rispettarlo.
Chi reagisce alle provocazioni con aggressività, come ha fatto Berlusconi, si aspetta già altrettanta aggressività.
Ma se non ottiene la risposta aspettata, allora viene spiazzato, e il suo cervello è obbligato alla riflessione, alla analisi.
Quello è il momento in cui può accadere qualcosa di buono.
Non è mai la lotta contro le persone a vincere, ma la lotta per le persone.
Se vuoi che chi ritieni "disumano", torni ad essere umano, allora devi cercare la sua umanità nascosta tra i suoi errori.
Non puoi eliminare le persone.
Ma puoi eliminare gli errori.
E tutto deve essere fatto con massima umiltà.
Perchè nessuno di noi è estraneo all'errore.
E questo è un altro dei motivi per cui ci sale su l'aggressività.
Non è solo sofferenza per ciò che causa un altro.
Ma è anche sofferenza per la nostra parte di errore, che non vogliamo vedere.
Per questo se andiamo avanti così Berlusconi non potrà far altro che peggiorare, e noi tutti con lui.
No, non le ho ascoltate quelle parole, mi sono bastate le precedenti, e me ne sono andato prima.
Anche io ho i miei limiti.
Ma attento.
Io so che lui voleva solo dire che in parte la verità non è raccontata correttamente nei libri di scuola.
E questo lo ritengo vero.
Ma lui identifica quella parte di errore con il tutto, perchè finora è effettivamente quel potere che ha predominato, dal dopoguerra in poi,almeno, nella cultura italiana.
E quel potere effettivamente ha i suoi errori. Come i bambini, e la maggior parte di noi adulti, non avvezzi alla analisi approfondita dei processi mentali, e alla matematica applicata al pensiero, ovvero alla capacità di dare una giusta misura ad ogni cosa, sentendosi defraudato, escluso, da parte del potere culturale dominante, riguardo a quella parte di verità che invece lui conosce, o ritiene di conoscere, ma che viene censurata da quel potere, confonde la parte col tutto. E quindi, non può fare altro che allontanare da sè tutto ciò che identifica come proveniente dalla cultura "comunista".
E per reazione, sempre come fanno i bambini, e la maggior parte di noi adulti, corre dall'altra parte, inneggiando alla proprietà privata, abbracciando totalmente il modello capitalista, unito a tutti i valori della destra storica italiana.
Forse è stato realmente scioccato profondamente dal racconto di quel prete.
Lui ci crede che con il sistema capitalistico, liberistico, che crea le condizioni affinchè la persona reagisca da sola agli eventi negativi, industriandosi, si risolverebbe tutto.
Ma non ha invece, non conosce, perchè rifiutata in toto, quell'altra parte di cultura, la parte "buona", sempre detenuta in parte da quel potere, ma che, come forse non molti sanno, se pur definita comunista, proviene in realtà dai fondamenti reali del cristianesimo, base fondante ma distorta del comunismo, e ancor peggio nelle sue realizzazioni malriuscite come lo stalinismo.
Quelle stesse basi che mi mostri di non conoscere tu, o di non aver valutato nel loro significato profondo, o forse dimenticato, quando, al mio invito di rispettare sempre quella persona, anche quado sbaglia, mi porti ad esempio il suo esempio di mancanza di rispetto.
Quelle stesse basi che probabilmente non conosceva neanche quel prete a cui Berlusconi si riferiva, visto che invece di prendere spunto da quell'episodio, pur duro, per mostrare con la sua testimonianza la potenza del messaggio cristiano, cadde probabilmente nell'umana fallace istintiva reazione di chi vede uccisa tutta la sua famiglia.
E probabilmente avrà scaricato quella sua aggressività sul "piccolo" Berlusconi, sconvolgendolo a sua volta, visto che ancora racconta quell'episodio.
O forse no, forse se l'è addirittura inventato, quell'episodio.
Forse lo schema delle giustificazioni ai suoi comportamenti parte da tutt'altra parte, dalla legge della giungla, da chissà quali remoti torti ha subito, o dalla più completa incoscienza, non lo so.
Di certo, una sua giustificazione ce l'ha.
Per comprenderla a fondo, bisognerebbe conoscerlo.
La sua mancanza di rispetto verso i giornalisti non è così ingiustificabile.
Io stesso ho visto più volte fatti che sono invece stati narrati in modo distorto dai giornalisti, a loro uso e consumo.
Una volta, molti anni fa, ne conobbi uno, del Paese Sera, non so se te l'ho detto.
Ne approfittai per chiedergli subito perchè distorcevano le notizie.
Mi rispose tranquilamente che al pubblico non interessa la verità, ma l'enfatizzazione, lo spettacolo, ...
Capisci?
Il "male" non è in una singola persona, è diffuso in tutti noi.
Se Berlusconi quella volta ha sbagliato, è perchè, per un momento in dubbio se l'avesse detto o no, come si vede chiaramente nel video, dato che non se lo ricordava con esattezza, ha valutato la sua presunta memoria a confronto con la conosciuta inaffidabilità e spesso malignità dei giornalisti, ed ha optato per se stesso, come in molti altri avrebbero fatto.
Se quella volta quella giornalista aveva ragione, chissà poi quante altre volte avrà distorto fatti, magari senza neanche rendersene conto, che tanto il pubblico non merita rispetto in qualità di essere umano, ma solo di "lettore", per di più "affamato di sensazioni", possibilmente negative, che tanto vivono tutti, gli ALTRI, in un mondo di sogni...
E se lei fosse stata invece sempre irreprensibile, avrebbe comunque pagato per gli errori dei suoi colleghi, fosse stato anche solo quello che conobbi io.
Per questo dico che non è così grave quel video, se non nell'ottica che ti ho presentato, di un degrado diffuso, di cui ognuno di noi ha la sua parte.
Per questo ti dico che solo con il rispetto ad oltranza c'è la possibilità che tutto questo marciume venga alla luce, e ci mostri la Realtà per quello che è.
Non c'è altro metodo, sia per chi ha compreso come funziona la Realtà, sia per chi non l'ha compreso.
Tornando a quella frase, ragionando lui per opposti, come molti, e per di più avendo davanti a sè una platea, essendo quindi stimolato alla retorica che quella situazione impone a chi come molti ha anche desiderio di gloria, ecco che riesce a tirar fuori frasi che feriscono, offendono, quell'altra metà di Italia, nonchè metà della storia e della cultura dell'Italia stessa. Reagire con aggressività, con sdegno, non fa altro che peggiorare la paradossale tragicomica psicodrammatica situazione nella quale tutta l'Italia vive, ma che è solo l'estremizzazione, che solo noi italiani sappiamo creare, della condizione umana. Me ne sono andato perchè anche lui, come tutti noi, è vittima della nostra incapacità di venir fuori dal circolo vizioso della nostra condizione umana di schiavi della ignoranza, ignoranza della nostra condizione. Tu mi mostri la sua mancanza di rispetto, e quindi ti rifai al vecchio testamento, e dici "occhio per occhio", quindi, "non merita rispetto".
Io mi rifaccio al nuovo testamento: "porgi l'altra guancia", che non vuol dire essere coglioni, ma mostrare la tua anima ferita, e chiederne conto, lasciando a chi ha causato la ferita tutta la responsabilità della consapevolezza di ciò che ha causato. Comprenderne la dinamica psicologica di base vuol dire comprendere buona parte del messaggio cristiano, ovvero dell'animo umano, ovvero di come siamo fatti tutti noi. E quindi capire anche che non c'è altra soluzione parimenti efficace. Non era uno stupido, quel tal Cristo, se pur ce lo vogliono far credere. Forse non è neanche morto in croce, ma chissà dove, con intorno i suoi pargoli ormai grandi, dopo lunga vita accanto alla sua Maddalena... ;-)
 
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