Spirito libero

Il lento riavvicinamento alla quotidianità


Lentamente e pigramente mi sto riabituando al nostro fuso orario. Stavo riflettendo su questi giorni passati a NY. E' davvero una città incredibile. Ognuno lì è veramente libero di fare quello che vuole (ovviamnete entro certi limiti). Vedi passare sui marciapiedi delle strade, gente di tutte le razze, vestiti nelle maniere più disparate con sempre, o quasi, in mano qualcosa da bere. Questi cappuccini enormi, questi bicchieroni di chissà quale bevanda a noi sconosciuta. Negozi enormi, grandi magazzini con la frutta incartata ad una ad una, luci e colori. Musica, puzza di fritto, rumori e taxi! Quanti taxi a NY! Vi ho già detto che questa volta non ho volutamente fatto il turista. L'uniche due concessioni al turismo sono state: l'ennesima visita al Metropolitan (ennesima xchè è la terza volta che ci vado e devo confessare che se dovessi tornare a NY ci ritornerei) e la salita al settantesimo piano del Rockfeller (vedi foto). Ho conosciuto gente incredibile: artisti, galleristi, mercanti, giornalisti, collezionisti. Ho partecipato ad un paio di party privati davvero al limite del credibile (arte, sesso, droga e rock 'n' roll). Mi sono reso conto di cosa vuol dire essere ricco (materialmente intendo). Sono stato a cena da Pastis e da Spice Market. Ho fatto l'amore con una giapponese nata a NY e sono uscito quasi incolume da un ménage a tre con due tipe completamente fuori di testa. Ora è davvero difficile ritornare alla quotidianità... anche se mi rendo conto che la mia quotidianità non è assolutamente "fra le righe"... ma non esistono limiti... sono solo problemi nostri! Torno a dormire. Bye-Bye