Gruppo Scout Pesaro2

Iqbal Masih, tessitore di tappeti.

Creato da PesaroDue il 02/11/2006
 
 

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- Non affacciarti mai dal finestrino del treno in partenza: scopriresti di aver lasciato giù qualcosa o qualcuno.
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- Il panino del vicino è sempre più buono.
- Se c'è la pesca dei panini ti riprendi il tuo; se non ti riprendi il tuo, ne prendi uno che fa schifo.
- L'imbranatura di uno scout è proporzionale all'invadenza dei suoi genitori.
- Gli scarponi sono la sauna del piede; se piove c'è anche l'idromassaggio.
- Gli scouts mettono i pantaloni corti per non graffiare il velluto quando camminano tra i rovi.
A volte li mettono per fare contente le ortiche.
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Se non lo porti piove.
- L'unico attrezzo che non avete portato è quello che serve; se l'avete portato è rotto.
- Se porti il materassino dimentichi il tappo.
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I FANCIULLI DI HAMELIN...

Post n°104 pubblicato il 05 Dicembre 2007 da PesaroDue

(Guy de Larigaudie)

Forse non tutti conoscono la storia del suonatore di flauto di Hamelin, la deliziosa leggenda tedesca narrata dal poeta inglese Browning. Eccola in poche parole:

“Un mago aveva, grazie all’incantesimo del suo flauto, liberata la città di Hamelin dai topi che la infestavano. Ma, poiché i governanti cittadini avevano rifiutato di pagargli il prezzo convenuto, egli aveva allora portato via, al suono del suo flauto, tutti fanciulli della città verso le scoscese pendici del monte Koppel. Là i fianchi della montagna si erano aperti e poi richisi su di essi ed erano tutti scomparsi.

Inutilmente il Borgomastro inviò ambasciatori in tutti i paesi del Mondo; non fu possibile trovare alcuna traccia né del mago né dei fanciulli.”

Sin qui la leggenda.

Tuttavia, durante un viaggio che feci nella regione di Hannover, capitai un giorno nella cittadina di Hamelin, sulle rive del fiume Weser. Lì parlai di questa storia con un vecchio del luogo ed ecco ciò che mi raccontò:

“ Contrariamente a quanto dice la leggenda, un inviato del Borgomastro trovò, dopo laboriose ricerche, il luogo dove il suonatore nascondeva i fanciulli. Essi erano dentro una fortezza inespugnabile, circondata da profondissimi fossati e da mura alte più di ssessanta piedi. Soltanto un’enorme porta di legno di quercia dava accesso all’interno, e nessuna forza avrebbe potuto spezzarne i battenti.

In questa fortezza i fanciulli vivevano, forse felici, certamente privi di aria pura, senza conoscere le bellezze della natura circostante, le gioie della libertà, le corse attraverso i boschi, la vita rude e sana all’aria aperta. Vivevano sì, ma intristivano dentro la muraglia di pietra.

L’inviato supplicò talmente il suonatore di flauto di ridare la libertà ai fanciulli, che costui, sporgendosi tra i merli del castello, alla fine gli rispose:

Nessuna potenza umana può aprire la porta di questa fortezza, esiste tuttavia un gesto misterioso, un gesto che sarà un giorno il saluto di tanti ragazziche per la loro pratica della vita all’aria a perta, per il culto dell’onestà e della lealtà, per l’abitudine di servire il prossimo in ogni circostanza ridaranno vigore ad una gioventù fiacca e indolente.

Trovate questo gesto e le porte si apriranno da sole, i fanciulli di Hamelin saranno liberi.

Ritornato in città l’emissario riferì queste parole al Borgomstro che immediatamente fece conoscere la notizia in tutta la regione, promettendo immense ricchezze a colui che avesse scoperto il gesto di cui aveva parlato il mago.

Cominciò allora, davanti alle porte della fortezza una sfilata molto curiosa.

Arabi, con la mano sul petto, fecero il loro saluto tutto pieno della maestà orientale.

Le porte restarono chiuse.

Soldati di tutti i paesi del Mondo vennero a salutare il mago con le loro spade sguainate.

Le porte restarono chiuse.

Romani, il braccio teso, salutarono come al tempo dei giochi nel circo i gladiatori salutavano l’Imperatore.

Le porte restarono chiuse.

I poveri abitanti di Hamelin cominciavano a disperare quando, proveniente dalle coste dell’Inghilterra, comparve davanti alla fortezza un ragazzino di quattordici o quindici anni.

Egli congiunse il mignolo ed il pollice della mano destra e alzò semplicemente la mano all’altezza della spalla.

Era il saluto scout.

Allora le porte si aprirono in tutta la loro imponenza e, con urla di giubilo i fanciulli di Hamelin ritrovarono la loro libertà."

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