Signor Presidente del Consiglio, è le seconda volta in ventotto mesi che lei interviene alla Camera. La prima volta fu per l'insediamento, e concluse allora il suo discorso con uno squillante «viva il Parlamento». Da allora, qui, non l'abbiamo più sentita, ci ha mandato 36 voti di fiducia e 54 decreti. Abbiamo vissuto in questi due anni l'epoca gloriosa del ghe pensi mi, con risultati che sono sotto gli occhi.
Lei, allora, fece una promessa fondamentale in quel discorso, anche se - come ha ricordato - aveva chiaro che avevamo la crisi davanti. La promessa era: crescita. Pronunciò una ventina di volte la parola crescita. Vorrei informare che noi abbiamo avuto il calo più grande nella storia del dopoguerra, nella crisi, quasi doppio rispetto agli altri principali Paesi europei.
Il fatto nuovo che vorrei farle considerare è che ci stiamo staccando - per la prima volta nella nostra storia recente - dal gruppo di testa dei Paesi europei. Come si fa a prendere sul serio quello che è venuto a raccontarci oggi? Mi lasci dire, un discorso molto debole, pieno di promesse risapute, e non c'era un fatto nuovo del suo discorso. Promesse che non arrivano mai, promesse che marciano sulla Salerno-Reggio Calabria; ricordo che nel 2001 ci sarebbero voluti tre mesi per farla partire, poi ci disse che sarebbe partita nel 2006, impariamo adesso che parte nel 2013: ci tenga aggiornati!
Altre promesse: abbassiamo le tasse, il federalismo risolverà tutto, facciamo un bel piano per il sud - con tanto di banca - qualche minaccia alla magistratura e qualche risaputa rivendicazione di un ruolo internazionale. Chieda il Nobel per la pace! Credo che siamo a un passo da questa richiesta
Al di là delle battute, qual è il punto di fondo? Il punto di fondo è che nelle sue parole non c'è comprensione della situazione di questo Paese. Non c'è l'Italia, quella vera. Gli italiani sono arrabbiati, sono scontenti, c'è sbandamento, incertezza, e tanti vivono un vero dramma. Attenzione, le tensioni sociali si acuiscono, e abbiamo un Governo che spesso accende i fuochi, invece di spegnerli. Il punto che sta sotto a tutto questo, signor Presidente, ve lo diciamo da due anni: non c'è abbastanza lavoro in questo Paese. Ci vuole più lavoro in questo Paese.
L'economia è troppo bassa in questo Paese. Come dobbiamo dirvelo? Non terrete a posto i conti con un'economia così bassa, come dobbiamo dirvelo?
I redditi e i risparmi si stanno assottigliando, non c'è dubbio. Il sud si allontana. Adesso andate a fare promesse, dopo che l'avete massacrato, e devo sentire qui che rimettono il credito d'imposta, che verrà adottato il prestito d'onore. Questo già c'era, ma l'avete tolto! Suvvia, orsù. Perché venite a dirci queste cose?
Ascoltate le piccole imprese. Queste vi diranno che c'è meno lavoro, meno credito, molte chiacchiere e più burocrazia di prima. Questo è quanto vi diranno le piccole imprese.
Lasciamo stare gli altri discorsi. Avete, invece, nozione di come è messa, in queste settimane, la scuola italiana? Di come sono messe le università, in concreto? Avete nozione della situazione dei ricercatori e degli insegnanti? Ne avete nozione in concreto? Sapete quanti servizi salteranno dal prossimo gennaio per il drammatico taglio che avete imposto agli enti locali? Sapete che i costi delle mense sono già raddoppiati? Questo lo sapete o non lo sapete?
Poi parlate di sicurezza. Sapete cosa stanno pensando gli operatori della sicurezza, quelli che vanno a fare le operazioni di cui poi voi vi vantate? Cosa stanno pensando? Dite di andare a prendere risorse dal Fondo per i sequestri ma questo vale il 10 per cento di quello che gli avete tagliato.
Signor Presidente del Consiglio, non raccontiamoci più delle cose simili ma guardiamo in faccia questo problema. Vi è un Paese reale, in carne e ossa, che non vuole più chiacchiere ma vuole qualcosa di concreto.
Allora, vogliamo varare una riforma fiscale? Noi abbiamo una proposta, vi va bene? Abbiamo una proposta per scaricare il peso fiscale dal lavoro, dalle imprese e dalle famiglie e per caricarlo su evasione e rendite. E poi basta con i condoni! Vogliamo discuterne?
Vogliamo discutere di politica industriale, di politica per le tecnologie e la banda larga, di politiche per l'efficienza energetica, di politiche per un'edilizia in grado di far risparmiare energia? Abbiamo proposte e sono proposte che possono dare un po' di lavoro. Vogliamo discutere del fatto di alleggerire un pochino gli enti locali consentendo loro di avere un po' di cantieri e di lavoro e di reggere i servizi fondamentali?
Ci dite di non venire a parlare dei soldi. Non potete permettervi di venirci a dire qualcosa sulla questione dei conti pubblici perché li avete solo fatti «sballare», dal 1994 ad oggi, mentre noi li abbiamo sempre e solo corretti. È offensivo che veniate a dirci questa cosa. È offensivo! Vi spieghiamo noi dove prendere i soldi, ve lo diciamo noi.
Si è detto «Governo del fare». Ma del fare che cosa? Abbia pazienza, signor Presidente del Consiglio, ma sono 10 anni che governate con la Lega, 7 anni negli ultimi 9. Insomma, volete farci il riassunto? E non in cinque punti di ribollita. Tre, due o un punto. Su cosa è migliorata l'Italia: ditemi almeno un punto. Il fisco? La burocrazia? Il lavoro? In cosa è migliorato questo Paese? Andiamo al riassunto, andiamo al riassunto.
Se poi non succede mai niente di concreto non potrà sempre essere colpa del nemico. Una volta l'opposizione, poi i magistrati, i comunisti, i rom, la Corte costituzionale. Ma quanti anni volete governare perché sia colpa vostra? Volete governare per 80 anni? Quanto volete governare?
Il Paese ha bisogno di fatti veri e non di propagande di miracoli. Mi spieghi il misterioso motivo per cui lei, signor Presidente del Consiglio, non va a Napoli o non lo cita neanche. Io ci vado domani. Vogliamo andare insieme a vedere dove è il miracolo dei rifiuti? Vogliamo andare insieme a L'Aquila per vedere a che punto si trova il programma di ricostruzione? Adesso ci stiamo andando noi. Venga anche lei a farsi un giro.
L'onorevole Barbareschi, nel suo intervento bello e onesto, si chiedeva qual è il punto della vostra crisi politica. È la distanza tra le parole e i fatti. Questo è il punto. Signor Presidente, lei arrivò con un sogno, lanciò un sogno. Poi il sogno è diventato una favola, ma la favola si è dispersa in mille bolle di sapone, se lo lasci dire.
È questa la percezione che ha il Paese.
E, allora, lei fa dire ai suoi telegiornali che è l'uomo del fare e non del teatrino della politica. Guardi, lei è l'impresario di questo teatrino qui!
La politica da quindici anni sta facendo il girotondo attorno a lei, alle sue questioni, e se lei, come si è visto questa estate, indica con il dito un malcapitato, quello lì va alla gogna per colpe che a lei sarebbero (e sono) mille e diecimila volte perdonate; questo non è accettabile.
I deputati vanno e vengono, lo ribadisco, perché c'è un limite a tutto. I deputati vanno e vengono; noi viviamo ormai nei paradisi fiscali della politica, le carriere sono al portatore, le leggi sono al portatore.
Cara Lega, lasciamo stare, quando vi siete stancati di osannare i vostri Ministri, volete spiegarmi per quale diavolo di motivo avete votato tutte le leggi che hanno favorito la cricca?
Se le è fatte lei, la cricca, queste leggi! Me lo dite perché? Avanti, noi non ci arrendiamo.
Voi oggi mettete una fiducia per debolezza; per debolezza la mettete, perché nessuno vuole in mano il cerino..
Ho finito, signor Presidente. Nessuno vuole in mano il cerino acceso della crisi, questa è la fiducia del cerino, parliamoci chiaro. Questa qui è la fiducia del cerino. Non potrete promettere più stabilità e più governabilità a un Governo che non sia peggio del peggio che abbiamo visto fin qui, non è possibile.
Ci vuole un passaggio che ci porti a un nuovo confronto elettorale, con regole elettorali più civili e con progetti nuovi. Lo sentiamo anche noi, intendiamoci; anche noi abbiamo alle spalle qualche errore; anche noi dobbiamo caricarci di un progetto nuovo per il Paese, ma voi non potete traccheggiare, il Paese non può aspettare.
E non veniteci a dire che abbiamo paura delle elezioni: ve le siete rimesse in tasca voi le elezioni, non noi, attenzione! Noi abbiamo da presentare un progetto al Paese. Oggi qui non si apre una pagina nuova; qui si comincia a chiudere una pagina vecchia. La pagina nuova la apriamo noi, noi la apriamo...!
Creato da: protagoradgl il 22/02/2006
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Post n°323 pubblicato il 08 Ottobre 2010 da protagoradgl
Tag: LIBRI Guardate questi superflui! Acquistano ricchezze e con esse diventano sempre più poveri. Potenza vogliono e soprattutto il grimaldello della potenza, molto denaro, - questi impotenti. Guardatele arrampicarsi, queste agili scimmie! S'arrampicano una sull'altra e così una trascina l'altra nel fango e nell'abisso. Vogliono arrivare tutte al trono: è la loro follia, - come sel sul trono fosse assisa la felicità! Spesso sul trono é assiso il fango - anzi, spesso anche il trono stà sul fango. Folli sono tutti per me e scimmie che si arrampicano e maniaci. Puzza per me il loro idolo, la fredda bestia: puzzano per me tutti quanti, questi adoratori di idoli.
Post n°322 pubblicato il 08 Ottobre 2010 da protagoradgl
Tag: LIBRI Quando un popolo, divorato dalla sete della libertà, si trova ad avere a capo dei coppieri che gliene versano quanto ne vuole, fino ad ubriacarlo, accade allora che, se i governanti resistono alle richieste dei sempre più esigenti sudditi, sono dichiarati tiranni.E avviene pure che chi si dimostra disciplinato nei confronti dei superiori, è definito un uomo senza carattere, servo; che il padre impaurito finisce per trattare il figlio come suo pari, e non è più rispettato, che il maestro non osa rimproverare gli scolari e costoro si fanno beffe di lui, che i giovani pretendono gli stessi diritti, la stessa considerazione dei vecchi, e questi per non parer troppo severi, danno ragione ai giovani.In questo clima di libertà, nel nome della medesima, non vi è più riguardo né rispetto per nessuno. In mezzo a tanta licenza nasce e si sviluppa una mala pianta: la tirannia.
Post n°321 pubblicato il 02 Ottobre 2010 da protagoradgl
Tag: POLITICA 29 settembre 2010
Post n°319 pubblicato il 26 Settembre 2010 da protagoradgl
Tag: POLITICA Gelmini: studenti “soldato” nei licei, impareranno a sparare:
Post n°318 pubblicato il 23 Settembre 2010 da protagoradgl
Tag: LIBRI Sto dall'altra parte, quella che simpaticamente il premier ha definito coglioni. Credo che tutti i giovani, figli di ricchi o di poveri, debbano avere gli stessi diritti allo studio e uguali possibilita' nell'affrontare la vita; credo nella magistratura, nella sua indipendenza, e che tutti possano difendersi qualunque sia il conto in banca, quindi non credo alle trame; credo nella liberta' di espressione, cioe' giornali e televisioni liberi di criticare il potere; credo che non debbano esserci prevaricazioni ne' leggi ad personam, per se', familiari o amici; credo che la pace debba sempre vincere sulla guerra; infine credo che non si debbano imbarcare fascisti e neonazisti per un pugno di voti. Non mi fido di chi ha avuto cinque anni e li ha spesi male. E non ho mai sopportato quelli che fanno promesse e non le mantengono.
Post n°317 pubblicato il 20 Settembre 2010 da protagoradgl
Alla fine del testo il padre sottolinea: "Ho la certezza che il carcere finì per definire totalmente la personalità di Ernesto. In questa carte egli si definisce con precisione: è un rivoluzionario con la sua fiamma sacra. Fa anche una profonda autocritica quando riconosce che in un determinato momento era stato un bohemien privo di preoccupazioni e presuntuoso". (1) Persona di nostra amicizia. (2) Si riferisce a due piccole macchie rosse contenute nella lettera.
Post n°316 pubblicato il 20 Settembre 2010 da protagoradgl
Tag: LIBRI Cari Hildita, Aleidita, Camilo, Celia ed Ernesto, se un giorno dovrete leggere questa lettera, è perché non sarò più tra voi. Quasi non vi ricorderete di me e i più piccolini non mi ricorderanno affatto. Vostro padre è stato un uomo che agisce come pensa ed è certamente stato fedele alle sue convinzioni. Crescete come buoni rivoluzionari. Studiate molto per poter dominare la tecnica che permette di dominare la natura. Ricordatevi che l'importante è la rivoluzione e che ognuno di noi, da solo, non vale niente. Soprattutto siate sempre capaci di sentire nel più profondo di voi stessi ogni ingiustizia commessa contro chiunque in qualsiasi parte del mondo: è la qualità più bella di un rivoluzionario. Arrivederci, bambini miei, spero di rivedervi ancora. Un grande bacio e abbraccio da papà.
Post n°315 pubblicato il 07 Agosto 2010 da protagoradgl
"Cara amica, caro amico,
Post n°314 pubblicato il 30 Luglio 2010 da protagoradgl
Tag: POLITICA In conferenza stampa il presidente della Camera Fini ha spiegato che Berlusconi «ha una concezione non proprio liberale della democrazia», si sta muovendo sulla base «logiche aziendali, tipo consiglio d'amministrazione, che non hanno nulla a che vedere con le nostre istituzione democratiche», che non ha rispetto della «legalità intesa come etica pubblica, senso dello Stato e rispetto delle regole», che intende il garantismo come «una pretesa di impunità» e così via: una frase dopo l'altra, centellinata e preparata con cura.
Post n°313 pubblicato il 27 Luglio 2010 da protagoradgl
Tag: SCACCHI PONOMARIOV USA LA DIFESA "IPPOPOTAMO":
Post n°312 pubblicato il 23 Luglio 2010 da protagoradgl
Eh!!!! succede in Italia, un magnifico rettore, che di magnifico ha poco, che concede la "cattedra" ad una fresca laureata perchè figlia di Premier!!!! ma siamo in Italia, dove l'arragonza del potere ed il servilismo oramai hanno raggiunto livelli per me inaccettabili. Chiunque studi o sia laureato sa che ci sono storture all'intero degli atenei e delle "superiori" e ci sono sempre stati, ma questo è troppo,"l'universo" dello studio deve sentirsi indignato, di qualunque area politica sia, l'università dovrebbe essere un'oasi del sapere scevra da servilisomi squallidi, un'oasi per affrancarsi da questo squallido potere che ci svilisce...tutti!!!
Post n°311 pubblicato il 18 Giugno 2010 da protagoradgl
Tag: POLITICA
ROMA - Disintegrato senza possibilità di scampo: questa è stata la fine che ha fatto il decreto legge numero 78 del primo luglio 2009, il primo atto legislativo del nostro governo per la costruzioni di centrali nucleari. Il punto focale della legge era l'articolo 4, che la Consulta ha cancellato in quanto incostituzionale. A sollevare la questione erano state Umbria, Toscana, Emilia-Romagna e la Provincia autonoma di Trento, quest'ultima in quanto, appunto, dotata di particolari autonomie. Secondo la consulta, il punto centrale sta in due decisioni: quella di usare il decreto legge e quella di affidare a privati la costruzione delle centrali. Infatti, se è stato fatto un decreto, dice la Corte Costituzionale, questo significa che ci vuole un provvedimento urgente; ma questa urgenza come si concilia con i capitali dei privati, che sono incerti per definizione? Infatti una azienda invese se vuole e quando le fa comodo, non al comando di un decreto legge. E d'altronde, se ci sono ragioni di urgenza, chi meglio delle Regioni ha competenza e mezzi per eseguire i lavori di costruzione delle centrali? Ma questo vale solo per uno dei ricorsi presentati, dall'Umbria, dalla Toscana e dall'Emilia Romagna. Gli altri non sono stati neanche esaminati, in quanto comunque afferivano all'articolo 4 che non può essere dichiarato incostituzionale più di una volta.
Post n°310 pubblicato il 13 Giugno 2010 da protagoradgl
Tag: POLITICA Che la facciano pure..questa legge farsa....noi continuiamo a scrivere ed a dire quello che pensiamo..ci penserà la Corte Costituzionale o quella Europea a bocciare questa "legge Vergogna"...sono alla frutta...oramai é evidente lo scollamento fra paese reale e la "casta" che non lo rappresenta più..non mi fanno paura!!! Sono ormai quarantamila le adesioni all'appello contro la legge sulle intercettazioni promosso da Stefano Rodotà e da altri giuristi.
Post n°309 pubblicato il 12 Giugno 2010 da protagoradgl
Tag: POLITICA Il Massacro della Libertà, il partito di Papino il Breve, ha fatto approvare dal Senato,
Post n°308 pubblicato il 11 Giugno 2010 da protagoradgl
Tag: POLITICA Ieri il Senato ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (D.d..L. 733) tra gli altri con un emendamento del senatore Gianpiero D'Alia (UDC) identificato dall'articolo 50-bis: "Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet"; la prossima settimana Il testo approderà alla Camera come articolo nr. 60.
Post n°307 pubblicato il 13 Marzo 2010 da protagoradgl
Armando Amprino (Armando) Di anni 20 - meccanico - nato a Coazze (Torino) il 24 maggio 1925 -. Partigiano della Brigata " Lullo Mongada ", Divisione Autononia " Sergio De Vitis ", partecipa agli scontri del maggio 1944 nella Valle di Susa e a numerosi colpi di mano in zona Avigliana (Torino) -. Catturato nel dicembre 1944 da pattuglia RAU (Reparto Arditi Ufficiali), alla Barriera di Milano in Torino - tradotto alle Carceri Nuove di Torino Processato dal Tribunale Co.Gu. (Contro Guerriglia) di Torino Fucilato il 22 dicembre 1944, al Poligono Nazionale del Martinetto in Torino da plotone di militi della GNR, con Candido Dovis. Dal Carcere, 22 dicembre 1944 Carissimi genitori, parenti e amici tutti, devo comunicarvi una brutta notizia. Io e Candido, tutt'e due, siamo stati condannati a morte. Fatevi coraggio, noi siamo innocenti. Ci hanno condannati solo perché siamo partigiani. Io sono sempre vicino a voi. Dopo tante vitacce, in montagna, dover morir cosí... Ma, in Paradiso, sarò vicino a mio fratello, con la nonna, e pregherò per tutti voi. Vi sarò sempre vicino, vicino a te, caro papà, vicino a te, mammina. Vado alla morte tranquillo assistito dal Cappellano delle Carceri che, a momenti, deve portarmi la Comunione. Andate poi da lui, vi dirà dove mi avranno seppellito. Pregate per me. Vi chiedo perdono, se vi ho dato dei dispiaceri. Dietro il quadro della Madonna, nella mia stanza, troverete un po' di denaro. Prendetelo e fate dire una Messa per me. la mia roba, datela ai poveri del paese. Salutatemi il Parroco ed il Teologo, e dite loro che preghino per me. Voi fatevi coraggio. Non mettetevi in pena per me. Sono in Cielo e pregherò per voi. Termino con mandarvi tanti baci e tanti auguri di buon Natale. Io lo passerò in Cielo. Arrivederci in Paradiso. Vostro figlio Armando Viva l'Italia! Viva gli Alpini!
Post n°306 pubblicato il 07 Marzo 2010 da protagoradgl
Premier's List (Manzoni-ellekappa)
Post n°305 pubblicato il 28 Febbraio 2010 da protagoradgl
Senza tre leggi ad personam, fatte apposta per lui e per Cesare Previti, ieri Silvio Berlusconi sarebbe stato prelevato dalle forze dell'ordine e accompagnato a San Vittore per scontare la pena dopo la condanna definitiva per corruzione giudiziaria di David Mills. Stessa sorte sarebbe toccata, con le opportune procedure di estradizione, per il legale (si fa per dire) inglese. E’ questa – checché ne dicano i tg e i giornali di regime – la traduzione in italiano della sentenza della Cassazione che l’altroieri ha confermato irrevocabilmente la colpevolezza di Mills per essere stato corrotto da Berlusconi con 600 mila dollari in cambio di due false testimonianze nei processi All Iberian e Guardia di finanza, al netto quindi della legge ex Cirielli (2005), dell’indulto extra-large (2006) e del “lodo” Alfano (2008).
Post n°304 pubblicato il 14 Febbraio 2010 da protagoradgl
Godetevi la vita, innamoratevi, siate felici. Ma diventate partigiani di questa nuova resistenza, la resistenza dei valori, la resistenza degli ideali. Non abbiate mai paura di pensare, di denunciare, e di agire da uomini liberi e consapevoli. "Garantire legalità e giustizia per un paese libero e democratico" A. Caponnetto (fondatore del pool antimafia di Palermo)
Post n°303 pubblicato il 14 Febbraio 2010 da protagoradgl
Ritorno al passato? No grazie L'approvazione del decreto legge sul nucleare da parte del Consigliodei ministri inchioderà, soprattutto al cospetto delle future generazioni, questo esecutivo al palo della colpa. Il ritorno al nucleare non solo è una scelta sbagliata, trattandosi di una fonte energetica vecchia, pericolosa e costosissima, ma è anche una scelta compiuta sulla testa della popolazione. In modo antidemocratico, ignorando il referendum del 1987, è stata ratificata nelle stanze del potere e imposta ai cittadini e alle cittadine senza tenere conto del loro punto di vista critico, che si accompagna a quello delle amministrazioni regionali (centrodestra compreso). Con il decreto si fissano i criteri per la costruzione di centrali nucleari, ma ci si guarda bene dall'indicare i luoghi dove esse verranno installate, magari con la protezione militare. Se ne riparlerà dopo le elezioni regionali, ad urne chiuse e a voti incassati, perchè al Governo non sfugge che il ritorno all'energia dell'atomo non è sostenuto dalla popolazione. Una contrarietà che non scalfisce l'esecutivo, lanciato a tamburo battente verso la conquista atomica e pronto perciò anche a bruciare la sentenza della Corte Costituzionale, chiamata a decidere sull'ammissibilità delle leggi che hanno vietato il nucleare in 11 Regioni e che quindi si pongono in contrasto col potere centrale. Nell'epoca delle fonti alternative e della lotta contro l'inquinamento climatico si sceglie di rivolgere lo sguardo al passato, compiendo una torsione anacronistica e insana, che sarà pagata a caro prezzo. I rischi per la salute provocati dalle radiazioni sono noti, così come noti sono i costi elevati. Il nucleare significa infatti ammodernare impianti vecchi per nuove sedi, smaltimento di ulteriori scorie radioattive (quando ancora non ci siamo liberati di quelle prodotte fino ad oggi, per le quali infatti continuiamo a pagare, come dimostra la bolletta Enel), dipendenza energetica da fonti esauribili come l'uranio 235 ed un alto costo elettrico. Non si può avere fiducia anche rispetto alle rassicurazioni del Governo, lo stesso che si è impegnato con imprese come la Epr-Areva o lal Ap-1000, le quali non fabbricano impianti di quarta generazione (a cui l'esecutivo afferma di puntare) bensì di terza. Così come poco valgono gli sconti fiscali previsti dal decreto per le Regioni che accoglieranno le centrali (ricatto infame della salute umana e ambientale) e la promessa di partecipazione e trasparenza. Il solito ricatto di politici e prenditori di soldi pubblici. Il denaro lo prendono loro e quel poco di lavoro lo controllano per affidarlo ad amici ed amici degli amici. Immaginate quanto sviluppo, quanto lavoro e che diversa qualita' della vita si potrebbero avere se si attuasse una diversa politica energetica. La partita del ritorno nucleare è giocata sotto il peso lobbistico di alcuni soggetti imprenditoriali: la fetta economica più grande della torta atomica sarà infatti mangiata dai privati, cioè industrie e lobby che sfrutteranno la possibilità concessa da un Governo molto sensibile a soddisfare i loro appetiti. "Appoggiamo e siamo pronti" ha detto Emma Marcegaglia: la prova evidente a sostegno del fronte critico che si è aperto verso questa decisione e che avrà nel referendum un momento importante per dire NO.
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Inviato da: Elio De Carolis
il 11/08/2022 alle 02:33
Inviato da: Juvenal Nunes
il 31/12/2018 alle 18:13
Inviato da: Mgs
il 12/06/2013 alle 08:18
Inviato da: Mgs
il 12/06/2013 alle 08:16
Inviato da: angela
il 11/06/2012 alle 13:58