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« VOCAZIONE E'...TRIDUO MADRE SANTOCANALE »

DISCERNERE!?!?

Post n°35 pubblicato il 14 Dicembre 2014 da Cappuccine

 

Pace e bene,

colmi dello Spirito di Dio condividiamo con voi le meraviglie che il Signore ha operato negli ultimi tre giorni durante il ritiro di discernimento vocazionale tenutosi a Caracoli.

Come un omino posto di fronte a un bivio che si gratta il capo e incerto su quale strada percorrere, così noi giovani, in cerca della vera felicità, ci siamo posti davanti a Gesù.

Il "discernimento" è il tema di questo incontro.

Che significa discernere? Cos'è il discernimento? "L'arte di evitare l'inganno" diceva Rupnik; non è la scelta tra il bene e il male, ma la scelta di evitare ogni giorno il male, di non dialogare con esso, come ha fatto Eva. Alimentato dalla preghiera costante con una buona dose di umiltà, di accoglienza della Parola, il discernimento diviene un habitus, un'abitudine da "indossare" ogni giorno, l'ascesi costante della rinuncia del proprio volere.

Tale volere dovrebbe essere elaborato come se dipendesse da me, ma lo si deve lasciare totalmente libero, libero di aderire al progetto di Dio, di farsi rapire dall'Amore e dall' "assalto" di Dio, come ci insegna Suor Maria di Gesù Santocanale.

Una rinuncia libera. Sembra quasi una contraddizione, ma quante volte la logica di Dio appare così all'occhio dell'uomo? Dio stesso da Re e Signore si è fatto bimbo e si è incarnato per noi!

Quella rinuncia, proprio perché libera, diventa un'adesione, una conformazione della propria volontà a quella di Dio...proprio come ha fatto Francesco!

Il poverello d'Assisi voleva capire la volontà di Dio, per questo comincia una percorso di ricerca, che lo porta prima a rinunciare a partire per la Puglia, poi ad appartarsi dal tumulto del mondo e dalla mercatura, cercando di custodire Gesù Cristo nell'intimità del cuore, e infine a scegliere un amico fidato a cui confidare la scoperta di una perla preziosa. Francesco alimenta il suo discernimento pregando il Padre suo in segreto (FF 328-330). Alla fine del suo percorso di ricerca il Signore gli rivela come doveva comportarsi. La vocazione è dunque la maturazione di un percorso di ricerca, la maturazione della relazione con Gesù.

Durante il ritiro abbiamo avuto modo di riflettere sul nostro percorso di ricerca,  di pregare l'Altissimo insieme alle sorelle Cappuccine dell'Immacolata di Lourdes e ai piedi di Gesù durante l'adorazione. Abbiamo posto le nostre domande a Dio e Lui, come ha fatto con Nicodemo, sta iniziando a guarirci dalla cecità della nostra "sapienza".

Oggi non possiamo che essere grati a Gesù per le meraviglie che ha compiuto nella nostra vita e innalzare a Lui il nostro Magnificat, Lui che non ci "vuole bene", ma ci AMA profondamente, anche se a volte, come Pietro, non intuiamo l'altezza di questo Amore. Dio allora si "abbassa" fino a noi per poi rialzarci e portarci ad aderire al Suo progetto, che è più alto del nostro.

Consapevoli che siamo argilla nelle Sue mani, oggi proseguiamo la nostra strada, conoscendo in modo "imperfetto", come dice San Paolo e proprio come quell'omino...ma colmi di speranza e del suo amore, perché oggi sul nostro capo, oltre alla nostra mano, c'è pure la mano di Dio!

Pace, Arianna.

 

 

 

 

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