PGV Suore Cappuccine
Il blog della Pastorale Giovanile delle Suore Cappuccine
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Pace e bene, oggi ha avuto inizio il triduo in preparazione alla festa della nostra Madre Fondarice, martedi' 27 gennaio ricordiamo la sua salita al cielo e le sue dolci parole: "non vi lascero' sole..." Le sue parole sono piu' che mai attuali e ci danno la conferma che e' presente tra di noi.... Oggi pomeriggio, Cinisi ha visto tante figlie e figli della Signora Madre raccolti ai suoi piedi per ringraziare il Signore per tante grazie che ci concede per intercessione sua... Il primo giorno e' stato dedicato al Movimento degli Amici e la nostra chiesetta si e' riempita dei tanti gruppi dei vari paesi. E' stato un momento di gioia grazie alla presenza di tanti che venerano sinceramente la Fondatrice e affidano le loro famiglie a lei che se ne prende cura con amore di Madre; grazie a fra Salvatore Zagone, cappuccino, che ci ha fatto sentire la presenza di suor Maria di Gesu' con le sue ferventi parole, soprattutto quando ci ha fatto rivivere alcuni momenti della Madre carichi di sofferenza ma affidati totalmente a Gesu' che lei chiamava "SPOSO DELL'ANIMA MIA"... Nella sua omelia, fra Salvatore ha messo in evidenza come la Madre e' stata realmente figlia di S. Francesco nella poverta' e nella minorita' e nella riconoscenza della grandezza del Signore, rispetto al "nulla" che lei si definiva.... la Madre si chiedeva" Cosa sono io perche' il Signore mi ama cosi' tanto?" e rispondeva:" io sono un nulla...." Fra Salvatore ha concluso la sua omelia esortandoci a lasciare lavorare la grazia di Dio nella nostra vita, seguendo l'esempio di suor Maria di Gesu' e cosi' intraprendere la via della conversione.... Un momento bello ed emozionante e' stata la testimonianza di una coppia di sposi che da nove anni cercavano di avere un figlio senza che cio' si realizzasse, dopo la preghiera ai piedi della Fondatrice un anno fa, hanno avuto una meravigliosa bambina che si chiama Carolina, come la nostra Madre..... Dopo la tesimonianza, i membri del Movimento degli Amici hanno rinnovato la loro promessa e alla conclusione della celebrazione si e' distribuito il pane benedetto, segno del nostro carisma "PANE SPEZZATO PER LA FAME DEI FRATELLI".
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Post n°35 pubblicato il 14 Dicembre 2014 da Cappuccine
Pace e bene, colmi dello Spirito di Dio condividiamo con voi le meraviglie che il Signore ha operato negli ultimi tre giorni durante il ritiro di discernimento vocazionale tenutosi a Caracoli. Come un omino posto di fronte a un bivio che si gratta il capo e incerto su quale strada percorrere, così noi giovani, in cerca della vera felicità, ci siamo posti davanti a Gesù. Il "discernimento" è il tema di questo incontro. Che significa discernere? Cos'è il discernimento? "L'arte di evitare l'inganno" diceva Rupnik; non è la scelta tra il bene e il male, ma la scelta di evitare ogni giorno il male, di non dialogare con esso, come ha fatto Eva. Alimentato dalla preghiera costante con una buona dose di umiltà, di accoglienza della Parola, il discernimento diviene un habitus, un'abitudine da "indossare" ogni giorno, l'ascesi costante della rinuncia del proprio volere. Tale volere dovrebbe essere elaborato come se dipendesse da me, ma lo si deve lasciare totalmente libero, libero di aderire al progetto di Dio, di farsi rapire dall'Amore e dall' "assalto" di Dio, come ci insegna Suor Maria di Gesù Santocanale. Una rinuncia libera. Sembra quasi una contraddizione, ma quante volte la logica di Dio appare così all'occhio dell'uomo? Dio stesso da Re e Signore si è fatto bimbo e si è incarnato per noi! Quella rinuncia, proprio perché libera, diventa un'adesione, una conformazione della propria volontà a quella di Dio...proprio come ha fatto Francesco! Il poverello d'Assisi voleva capire la volontà di Dio, per questo comincia una percorso di ricerca, che lo porta prima a rinunciare a partire per la Puglia, poi ad appartarsi dal tumulto del mondo e dalla mercatura, cercando di custodire Gesù Cristo nell'intimità del cuore, e infine a scegliere un amico fidato a cui confidare la scoperta di una perla preziosa. Francesco alimenta il suo discernimento pregando il Padre suo in segreto (FF 328-330). Alla fine del suo percorso di ricerca il Signore gli rivela come doveva comportarsi. La vocazione è dunque la maturazione di un percorso di ricerca, la maturazione della relazione con Gesù. Durante il ritiro abbiamo avuto modo di riflettere sul nostro percorso di ricerca, di pregare l'Altissimo insieme alle sorelle Cappuccine dell'Immacolata di Lourdes e ai piedi di Gesù durante l'adorazione. Abbiamo posto le nostre domande a Dio e Lui, come ha fatto con Nicodemo, sta iniziando a guarirci dalla cecità della nostra "sapienza". Oggi non possiamo che essere grati a Gesù per le meraviglie che ha compiuto nella nostra vita e innalzare a Lui il nostro Magnificat, Lui che non ci "vuole bene", ma ci AMA profondamente, anche se a volte, come Pietro, non intuiamo l'altezza di questo Amore. Dio allora si "abbassa" fino a noi per poi rialzarci e portarci ad aderire al Suo progetto, che è più alto del nostro. Consapevoli che siamo argilla nelle Sue mani, oggi proseguiamo la nostra strada, conoscendo in modo "imperfetto", come dice San Paolo e proprio come quell'omino...ma colmi di speranza e del suo amore, perché oggi sul nostro capo, oltre alla nostra mano, c'è pure la mano di Dio! Pace, Arianna.
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Pace e gioia nel Signore!!! La gioia e l'amore sono gli incredienti che hanno ricolmato a dismisura queste 2 settimane. Dal primo aprile ci troviamo a Cinisi, la culla della nostra Congregazione, per vivere un'esperienza di missione in preparazione alla Santa Pasqua, rivolta ai bambini e ai ragazzi delle scuole elementari e medie, su invito del Parroco don Vincenzo Gaglio e del vice Parroco don Antonio Ortoleva, della Parrocchia di S. Fara. Ci e' stato chiesto di preparare i ragazzi al grande evento Pasquale presentando la figura della nostra Madre Fondatrice, come modello ed esempio di donna umile e colta, morta al mondo, ma redenta nello Spirito ad imitazione di Cristo. Abbiamo aiutato i ragazzi a mettersi in gioco e camminare gioiosi e sicuri verso Cristo. L'incontro e' stato diviso in tre tappe: 1. un momento di accoglienza dove i ragazzi hanno avuto l'opportunita' di liberarsi da pregiudizi, da schemi, da paure, per poter esprimere liberamente la gioia di stare con Dio e con gli altri anche attraverso il corpo con canti e balli di animazione; 2. un secondo momento e' stato caratterizzato dalla presentazione della Madre Fondatrice attraverso un video e delle scenette tratte dalla sua vita o da un'intervista a lei in persona.... A conclusione del momento, accompagnavamo i ragazzi al piano superiore dove hanno visto alcuni dei luoghi dove ha vissuto e alcuni degli oggetti appartenuti a lei; 3. l'ultimo momento e' stato caratterizzato dalla catechesi e riflessione davanti la tomba, per invitare i ragazzi a vivere questi ultimi giorni di quaresima come tempo di grazia e di profondo rinnovamento personale in attesa di vivere in pienezza la gioia del Risorto. Ci hanno invitate anche per una visita alla scuola materna statale e alla scuola materna delle suore, che gioia vedere tutti quei bimbi cantare e gioire per così poco.... Il tutto si è concluso mercoledì 16 aprile con due celebrazioni Eucaristiche per i ragazzi che hanno approfittato anche per le confessioni. Siamo piene di meraviglia e di stupore per come hanno risposto a questo bellissimo progetto, con la loro semplicita' e la loro apertura sono stati testimoni autentici e profondi della presenza di Cristo; hanno testimoniato la bellezza e la gioia di essere cristiani. Grazie Signore per questo immenso dono e grazie a tutti i bambini e i ragazzi per l'accoglienza..... Grazie ai sacerdoti e alle suore della comunità che ci hanno accolte, grazie a suor Elisa, suor Theresine, Emanuela, Celestina e Silvia per l'animazione e un grazie infinito al Signore per le meraviglie che sempre compie in ognuno di noi, perchè ci fa sperimentare la gioia del dare!!! |
Fermiamoci a riflettere sul Natale!!! Tante volte ci lasciamo prendere dalle cose da fare, dai preparativi, dal fare gli auguri e ci dimentichiamo che il vero Natale va vissuto in pienezza se ci fermiamo a contemplare il presepe, perché è proprio lì che acquista senso la nostra vita. Il Natale sta diventando una ricorrenza come tante altre, che ci fa essere più buoni solo per quel giorno e poi lascia il tempo che trova.... allora diventa un'abitudine e lo lasciamo scorrere con superficialità; ci ritroviamo così a fare bei propositi che rimangono campati in aria e che svaniscono alla prima difficoltà, lasciando il vuoto dentro di noi. Sta a noi dare senso ai nostri giorni, alla nostra vita, dare valore al Natale e coglierne quello che il Signore vuole dirci anche quest'anno, perché non è vero che ogni giorno è uguale, come non è vero che ogni Natale è uguale... possono essere uguali le decorazioni, il presepe, l'albero, ma il nostro cuore sicuramente no. Ecco perché la Chiesa ogni anno ci fa fare memoria del Natale, per ricordarci che la nostra vita non ha senso se privata della dimensione spirituale e che la nostra speranza è fondata in Dio. QUINDI..... ANCHE QUEST'ANNO È NATALE. Il Natale è la festa di tutti, cristiani e non; è la festa dell'amicizia, della solidarietà, dello stare insieme ai propri cari, dello scambio di doni... ma per noi cristiani deve essere la festa dello stupore per un Dio che si mostra a noi nei panni di un bambino, in una condizione semplice ed umile, un Dio che si fa uomo, assume la nostra natura umana, si fa carne per restare sempre con noi. A volte si pensa che lo stupore nasca da qualcosa di eccezionale, mai visto, meraviglioso; per il cristiano, lo stupore è constatare che Dio si fa carne, viene in un corpo umano, un bambino indifeso, contemplarlo in quella grotta, tra le braccia di una donna e insieme ai pastori, ammirare, guardare un evento normalissimo con occhi nuovi. (Il cristianesimo è la religione dello sguardo). IL NATALE È QUINDI LA VALORIZZAZIONE DELL'UMILTÀ Dio si è fatto uomo, ma anche l'uomo è stato fatto Dio in quella nascita a Betlemme: questa è la buona notizia, il vangelo del Natale. Si è incarnato per renderci liberi da noi stessi, dalle nostre pretese, dalle nostre incongruenze, si è fatto piccolo per liberarci dalla nostra smania di grandezza. Il Natale è per noi cristiani il tempo propizio, l'oggi in cui possiamo fermarci a riflettere sul senso e sul valore della nostra esistenza. Contemplare il presepe, significa guardare la nostra vita immersa in quella di Dio, significa vedere in quegli avvenimenti e in quei personaggi la nostra di vita, riconoscerci figli amati dal Padre. Guardare a Gesù che si sottomette alla storia, che non ha nessun privilegio in quanto figlio di Dio, significa guardare la nostra vita immersa nella sua, con occhi capaci di scoprire la grandezza di Dio negli avvenimenti della storia. IN QUELLA GROTTA, c'è la nostra dimora; in quella grotta scavata nella roccia nasce il Salvatore del mondo; Dio nasce nella terra, nelle profondità dove si trovano le radici. La presenza di Dio trasforma la materia, esternamente rimane grotta, ma il contenuto la rende dimora. IN QUELLA MANGIATOIA c'è la nostra speranza e la nostra salvezza; Cristo è venuto per raggiungere l'uomo nella realtà in cui si trova, cioè nel luogo del "CIBO CHE PASSA" cioè nella mangiatoia. Proprio in quel posto dove l'uomo va per mangiare le cose materiali, scorge i volti... il volto di Gesù. Gesù adagiato nella mangiatoia tra le cose effimere si fa trovare dall'uomo peccatore. Gesù è il pane che non passa e nella mangiatoia si fa pane per noi. Dio nasce, si sottomette per amore, per dare la vita, per dare la pace, per riconciliare l'uomo; l'uomo è realmente felice, quando si dona completamente senza compromessi, senza contraccambi, ma gratuitamente. Ecco il valore del Natale, ecco la gioia che ci dona Dio fatto uomo!!! L'ultima cosa che volevo condividere riguarda la donna. Mi spiego: nel periodo di avvento, la liturgia ci ha fatto incontrare delle donne sterili, Elisabetta, Anna... La sterilità è morte, è chiusura, ma il Signore interviene e dalla sterilità dà la vita, "perché nulla è impossibile a Dio; anche da una donna vergine viene la vita, ma la verginità è fecondità, apertura, nuova prospettiva.... Maria concepisce e partorisce un figlio, Dio con noi!!! In ognuno di noi c'è una particella verginale, nella quale Dio può arrivare e dalla quale può far nascere una vita nuova. In questo Natale diamo a Dio la possibilità di arrivare nella nostra particella verginale affinché possa fecondare e dare vita. BUON NATALE DI CUORE!!! |