![Foto di phiIalethes](getmedia.php?Mreojo%26imJwugJwmm%60%7D%25~544407-%3F2405k%25lama-ogq%7C%60aeidilx%60z%2742-%3A%05kmcnmgjgx%7B%27ek%2Fne%7Col-%3FU)
Ballata delle madri
Mi domando
che madri avete avuto.
Se ora vi vedessero al lavoro
in un mondo a loro sconosciuto,
presi in un giro mai compiuto
d'esperienze così diverse dalle loro,
che sguardo avrebbero negli occhi?
Se fossero lì,
mentre voi scriveteil vostro pezzo,
conformisti e barocchi,
o lo passate a redattori
rotti a ogni compromesso,
capirebbero chi siete?
Madri vili,
con nel viso il timore antico,
quello che
come un male
deforma i lineamenti
in un biancore che li annebbia,
li allontana dal cuore,
li chiude
nel vecchio rifiuto morale.
Madri vili,
poverine,
preoccupate che i figli
conoscano la viltà
per chiedere un posto,
per essere pratici,
per non offendere anime privilegiate,
per difendersi da ogni pietà.
Madri mediocri,
che hanno imparato
con umiltà di bambine,
di noi,
un unico, nudo significato,
con anime in cui il mondo è dannato
a non dare né dolore né gioia.
Madri mediocri,
che non hanno avuto per voi
mai una parola d’amore,
se non d’un amore
sordidamente muto
di bestia,
e in esso v’hanno cresciuto,
impotenti ai reali richiami del cuore.
Madri servili,
abituate da secoli
a chinare senza amore la testa,
a trasmettere al loro feto
l’antico, vergognoso segreto
d’accontentarsi dei resti della festa.
Madri servili,
che vi hanno insegnato
come il servo può essere felice
odiando chi è,
come lui,
legato,
come può essere,
tradendo, beato,
e sicuro,
facendo ciò che non dice.
Madri feroci,
intente a difendere quel poco che,
borghesi, possiedono,
la normalità e lo stipendio,
quasi con rabbia di chi si vendichi
o sia stretto da un assurdo assedio.
Madri feroci,
che vi hanno detto:
Sopravvivete!
Pensate a voi!
Non provate mai pietà o rispetto
per nessuno,
covate nel petto
la vostra integrità di avvoltoi!
Ecco,
vili, mediocri, servi,
feroci,
le vostre povere madri!
Che non hanno vergogna a sapervi
– nel vostro odio –
addirittura superbi,
se non è questa che
una valle di lacrime.
È così che vi appartiene questo mondo:
fatti fratelli nelle opposte passioni,
o le patrie nemiche,
dal rifiuto profondo
a essere diversi:
a rispondere
del selvaggio dolore
di esser uomini.
Inviato da: mattino_disole
il 11/05/2010 alle 22:48
Inviato da: mareintempesta11
il 29/04/2010 alle 12:37
Inviato da: esse.enza
il 25/04/2010 alle 12:15
Inviato da: anthea40
il 20/04/2010 alle 09:37
Inviato da: puppeapera66
il 11/04/2010 alle 16:44