OsservazioniNon v'è pensiero tanto eccelso che: non supponga più verità di quante ne stabilisca |
SONO SEMPRE IO
ULTIMI COMMENTI
Estoy aquí en años, el tiempo pasa y también pasan a...
Inviato da: mattino_disole
il 11/05/2010 alle 22:48
ben tornato, un bacione e un sorriso da michela ^___^...
Inviato da: mareintempesta11
il 29/04/2010 alle 12:37
... "domanda inutile" ... :)
Inviato da: esse.enza
il 25/04/2010 alle 12:15
sei tornato..... finalmente posso leggere ancora le...
Inviato da: anthea40
il 20/04/2010 alle 09:37
A dire il vero mi hai fatta un po'preoccupare......
Inviato da: puppeapera66
il 11/04/2010 alle 16:44
Inviato da: mattino_disole
il 11/05/2010 alle 22:48
Inviato da: mareintempesta11
il 29/04/2010 alle 12:37
Inviato da: esse.enza
il 25/04/2010 alle 12:15
Inviato da: anthea40
il 20/04/2010 alle 09:37
Inviato da: puppeapera66
il 11/04/2010 alle 16:44
Citazioni nei Blog Amici: 57
« Messaggio #178 | Messaggio #180 » |
Post n°179 pubblicato il 30 Settembre 2008 da phiIalethes
♂ ♀ Un'opera prima è sempre un'emozione, specie se si ha avuto la fortuna di vedere i primi timidi germogli sbocciare da un lapillo di lava abbarbicato alle pendici del Vesuvio Lampeggiando al riparo di lecci e ginestre laviche, ha folgorato l'editore che; pur annoverando tra i suoi artisti penne inarrivabili come Alda Merini, non ha potuto far a meno d'esporsi in prima persona vergando nel libro stesso la sua autorevole recensione Scorrendo la recensione, non posso fare a meno di annotare la comune visione lavica sull'autrice, quando accade è da ascrivere all'ineludibile magmaticità partenopea dell'autrice, come scrive l'editore: La calata lavica delle parole scende incessantemente lungo i pendii del verso: non esistono punti fermi nei testi, quasi a rimarcare un continuum tra la propulsiva energia interiore e il tracimare dell'inchiostro come magma, rovente nell'incedere, inesorabile mentre trascina pensieri combusti in una fusione di mente e materia. Oltre che una cara amica è anche una bloggher e ha deciso di omaggiarci con letture in viva voce di poesie editate, una è disponibile cliccando ♪ qui ♪ e l'altra sul ♪ suo blog ♪ cliccando sulla parola "Ascolta" altre sono disponibili cliccando sull'immagine del libro che ha come titolo il titolo del suo blog ♀ ♂ |
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
INFO
AREA PERSONALE
- Login
MENU
il peccato divide il mondo in bianco o nero privandolo di tutte le sfumature, perciò è un concetto che non mi appartiene
la poesia rientra a pieno titolo in una delle specificità della sintassi logica, ha la sua fascia di estimatori innamorati e poi gli "altri" tra cui mi ci metto anche io
gli altri, io compreso, amano la sintesi espressiva, che sia in rima poco importa, l'importante è la possibilità di esprimere un pensiero complesso con il minor numero di parole, questa possibilità è data dalla poietica che giunge al suo apice quando con poche frasi riesce a promuovere un'immagine mnemonica
chi si diletta di poesia solitamente compie il processo inverso, descrive l'immagine mnemonica con pochi tratti di penna, tratti di penna che se ben ispirati possono divenire veri e propri tratti di pennello tanto è nitida l'immagine che creano
e poi; non è vero che non ti piace la poesia, è vero che non sei una poeta
"leggere queste parole"
sono e resto convinto che sia molto più difficile leggere che scrivere
quando uno scrive, scrive di se mentre per leggere ciò che altri scrivono è necessario dimettersi da se per poter accogliere l'altro, ciò che vuole dire l'altro
le parole inconsuete sono le più difficili da com-prendere perchè il loro significato non è diffuso come le parole quotidiane, ma hanno il pregio di possedere il significato che decidiamo di dargli nel contesto
sono parole in evoluzione, e ti posso assicurare che sovente chi le utilizza all'interno di un concetto comune, non ha l'intento di cogliere la semantica originaria ma bensì il suo personalissimo significato attuale
ora non metterti a ridere se ti dico cosa io ho detto all'autrice la prima volta che mi ha fatto sfogliare le sue opere rendendomi partecipe del suo intento di pubblicarle, gli ho detto: il mercato è fatto dalle cinquecento e non dalle fuoriserie
non immagini quante librerie di libri mai sfogliati ho visto nelle case, sono degli status symbol come certe fuoriserie velocissime ma utilizzate solo per la cosiddetta "vasca", da esporre e basta, ma vi sono anche persone che nel loro abitare la ricerca, si trovano tra le mani delle fuoriserie
per quanto riguarda il verbo di Alda; appartiene a quel genere di verbi che hanno compiuto il periplo della ricerca, quello di Lucia è abitare la ricerca, vi sono più quesiti che risposte ed i lettori cercano perlopiù risposte perchè i quesiti sono ostici, scomodi
non si tratta tanto di ignorare quanto della naturale predisposizione umana verso la lettura, momento di svago e se lo svago è ostico, impegnativo, si preferisce cambiare svago
a mio avviso ve ne sono molte altre a me più gradite nel libro, questa oltre ad essere una delle scelte dell'editore è anche una di quelle lette dalla voce dell'autrice, un voler omaggiare uno degli strumenti di scrittura e confronto, i\e le bloggher
l'emozione d'un opera prima la parogonerei ad una gravidanza ceduta ad una terza entusiastica persona, "l'editore"
una volta ceduto l'ovulo ingravidato dal vento a colui che sarà il gestante, non resta che attendere gioiosamente il parto, ma se nulla si sa in proposito, non resta altro che scrutare ogni inflessione, ogni gesto del gestante, per tacere sulle contrazione per empatia che contrazioni non sono perchè il gestante continua a far di tutto tranne che aver le doglie
a nulla valgono le rassicurazione date da chi conosce la via, la frenesia del parto oramai s'è impadronita dell'autrice, ci vogliono le cuffiette nuove perchè quelle estive non vanno più bene, e va cambiato tutto il primo guardaroba, nel frattempo non si smette d'interpretare negromanticamente ogni inflessione del gestante ed anticiparne le contrazioni e relative doglie finchè come in una qualsiasi nursey, arriva improvvisa la neutra comunicazione dell'evento che coglie tutti impreparati
Non è una prerogativa di chi si accinge a generare un opera prima, basta scorrere "cento lettere da Torino" di Nietzsche o leggere le parole di Alda da me utilizzate in altro post che recitano: le parole sono foglie del grembo, un giorno le vorremmo vedere già grandi per individuarne i tratti tipici di chi per forza di cose ha ceduto la gestazione ad altra persona
mi par di sentirla ancora adesso friggere e sfrigolare elettricamente, l'importante è con non funga da imput per il Vesuvio
per te leggiadra fanciulla, una coccola vicino al camino
dici che difendo l'arte poetica
chissà che delusione avresti se dovessi mai venir a conoscenza del mio pensiero sull'arte, ogni arte
non è possibile elogiare nulla se non si è in grado di denudarlo
solo privando ogni arte degli orpelli socio-culturali che la trasformano in arti-fizio è possibile giungere all'essere, al suo senso
ciò che del verbo di Lucia mi è più vicino, è la ricerca per il gusto della ricerca che non fa affermazioni e non da nulla per certo, nei riguardi di Alda invece è mi attira l'inverso, la sua metrica affermativa si offre alla confutazione dialettica, ulteriore e differente humus della ricerca, quella forma di confutazione a cui sfugge la ricerca di Lucia perchè non afferma un luogo se non per il tempo necessario a giungere in un altro luogo che non è un avanzare e neppure indietreggiare ma un magmatico andare empirico
devo altresì riconoscere che l'arte, ogni arte offre più nitidamente il senso dell'essere, ma va anche detto che il perdurare nell'essere di una qualsiasi forma d'arte che limiti la ricerca è limitare l'essere all'interno di un cono d'ombra che brilla del vecchio riflesso della ricerca, questo è il mio appunto all'arte
ma è proprio questo soffermarsi a scrutare che afferma il passato nel presente ad aprirsi alla ricerca analitica
a questo punto avrai compreso che amo la ricerca in ogni sua forma e conseguentemente gli strumenti che meglio di altri si offrono, le arti
tento di rispondere ad ambo i tuoi commenti con questo mio
dici che vorresti essere differente per leggere differentemente, ma per poter essere differenti è necessario rinunciare a ciò che si è e questa rinuncia non è per nulla semplice, il primo quesito che ci poniamo è: a che pro?, una volta nato il quesito germoglia la rinuncia a rinunciare tenendosi l'umanissimo piacere dell'emozione
fortunatamente la cultura economica non è ancora riuscita ad omologare le emozioni, avremmo un solo autore, un solo pittore, un solo cantante ecc. ecc.
per quanto riguarda il tuo gradimento di una delle opere di Lucia, non vuole assolutamente dire che debbano piacerti per forza tutte come non ti piace tutto di un pittore o di un compositore, le emozioni sono comunicabili solo all'interno di una comunione emozionale, il pezzo che ti emoziona appartiene ad un momento di Lucia che è in una sorta di comunione con il tuo momento attuale, cambiando il tuo momento cambia il tuo gradimento, tutto qui
tratto da uno dei tuoi autori preferiti; Hermann Hesse
Solo in questo consiste per me la vita,
nel fluttuare tra i due poli,
nell'oscillazione tra i due pilastri portanti della vita
per rammentare che: al fondo di questa varietà,
vi è un'unità
ppprrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr
il cuore è triste quando guardando il cielo vede solo una stella, e se la stella si spegne il cuore s'intristisce
ma in cielo non c'è solo una stella, siamo noi che VOGLIAMO vedere solo quella stella e non le altre, se poi ci metti che vi possono essere stelle che VOGLIONO vedere solo la tua stella che è spenta per loro, ecco che abbiamo inventato il cielo di stelle tristi
sono un po perplesso, se non rammento male la deità che intendi tu prevede una forma vincolante di amore, fino alla fine dei giorni
non mi risulta esserci una cattedra che insegni a compiere la scelta esatta, a pensarci bene non c'è neppure uno sgabello zoppo, altro che cattedra
e non mi risulta neanche che siamo dotati dell'innata capacità di scelta, e pare che neppure i consigli di terze persone funzionano
a questo punto non mi resta che sperare in deità minori che per emettere il loro giudizio si accontentino dei piccoli ma sinceri amori che uno dispensa nel tentativo di assecondare la deità maggiore
o che perlomeno preveda una sorta di valutazione in crediti e debiti da saldare attraverso ulteriori tentativi che avrebbero il pregio di prolungare la permanenza in forma carnale, l'unica forma che concede di Amare, null'altro
vedo che in quattro e quatrotto hai trovato il cielo delle stelle sorridenti
ora però non ricominciare a fissarne una sola che poi t'intristisci
forse non lo sai, ma hai parafrasato un illustre mangiapreti