CUCCIOLI

Prima girando per i blog, ho letto il messaggio di una mamma che parlando dei figli, li paragonava a delle pianticelle ...e raccontava che sperava di raccogliere ciò che stava seminando..un giorno.

Questa cosa mi ha fatto riflettere sulle mie speranze e aspettative di mamma...e mi è ritornato in mente un bellissimo brano sui figli di Kahlil Gibran tratto da Il Profeta..

I vostri figli non sono i vostri figli.
Sono i figli e le figlie della fame che in se stessa ha la vita.

Essi non vengono da voi, ma attraverso di voi,
E non vi appartengono benchè viviate insieme.

Potete amarli, ma non costringerli ai vostri pensieri,
Poi che essi hanno i loro pensieri.
Potete custodire i loro corpi, ma non le anime loro,
Poi che abitano case future, che neppure in sogno potrete visitare.

Cercherete d'imitarli, ma non potrete farli simili a voi,
Poi che la vita procede e non s'attarda su ieri.
Voi siete gli archi da cui i figli, le vostre frecce vive, sono scoccati lontano.
L'Arciere vede il bersaglio sul sentiero infinito, e con la forza vi tende, affinchè le sue frecce vadano rapide e lontane.
In gioia siate tesi nelle mani dell'Arciere;
Poi che, come ama il volo della freccia, così l'immobilità dell'arco.

Trovo che sia bellissima...e che abbia in sè una grande verità.
Credo che Silvio sia un dono prezioso che ci è  stato dato...possiamo dargli amore...nutrire il suo corpo con il frutto del nostro lavoro...e nutrire la sua mente con la conoscenza che abbiamo delle cose..della vita...ma..

 Non voglio raccogliere niente...