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perché poi

Post n°39 pubblicato il 16 Novembre 2011 da piccolapefuribonda

Perché poi, ogni tanto, mi ritorna la voglia di te e pure quindi  il bisogno vitale di rigurgitare parole scarne, dirette, viscerali come sono io del resto forse, anzi sì certamente. Ho deciso di non cercarti più ma ti cerco in ogni cosa che faccio, ti tiro fuori in ogni mail, nei miei cassetti dei ricordi, nelle poche cazzo, troppo poche foto che ho di te, nemmeno una di noi! Sono certa che non mi hai potuto dimenticare non per presunzione ma solo perché io ero destinata a te ma purtroppo tu ostinatamente hai voluto dare un colpo secco a tutto e quindi a me cioè soprattutto a me che ero poi la più impensabile difficile improbabile impresa della tua vita Mi dicevi spesso che ero imprevedibile e che era questo a farti impazzire di gioia e di tormento Mi dicevi anche che nessuna altra donna era stata capace di farsi amare da te con quella stessa animalesca dolcissima intensità  Ti son costata bugie (poche a dir la verità)  viaggi pazzi e lunghissimi questo è vero ma soprattutto il sopravvento del cuore sulla ragione del sogno sul pragmatismo del tutto sul niente del rischio sul certo     e tu questo non hai potuto permettertelo…                ma che meraviglia quelle telefonate interminabili piene di cose da dirci che tu mi ripetevi sempre: continua,    p a r l a m i      ed io l’adoravo quando mi dicevi in quel modo che è stato tutto così sfacciatamente vero, immaturo scandaloso indicibilmente tenero che io per questo non potrò mai dimenticarmi di te  posso solo provare a vivere “senza” e già non sai quanta fatica mi costi, quanta davvero. Vivo con l’incertezza di riuscire ad amare ancora e con la voglia irreparabile di incontrare ancora te un giorno forse magari no ma chi può dirlo… vengo da te   un bacio come due bocche che si strusciano

 
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