Creato da piedidolcissimi il 13/11/2006

stefy feet

tutto ciò che passa per i miei... piedi

 

 

Di ritorno

Post n°45 pubblicato il 02 Marzo 2007 da piedidolcissimi
Foto di piedidolcissimi

Diciamo che sono tornata da un lungo lunghissimo viaggio, che mi è capitato di fare bellissime esperienze e che mi sono rigenerata completamente.

Certo c'è stato anche del lavoro da fare, ma mi è piaciuto astrarmi un po' dalla realtà di tutti i giorni, di questa Italia... c'è stata pure la crisi di governo...

Giustamente mi avete abbandonato, ma cercherò di riconquistarvi o almeno di riafferrare alcuni affezionati lettori e amici. La mia casella continua a scoppiare e anche nella e-mail faccio fatica a smaltire gli arretrati...

Presto vi racconterò altre storie, che poi sono in gran parte vostre, come ben sapete. Un abbraccio, Stefy

 
 
 

Due amiche

Post n°44 pubblicato il 30 Gennaio 2007 da piedidolcissimi
Foto di piedidolcissimi

Conosciuta attraverso community, diciamo che si chiama semplicemente Patty-Jo. Ci siamo scritte tanto, lei dice di se ironicamente ultraquarantenne agli ultimi colpi, io dico donna con la D maiuscola, con esperienze e curriculum da favola e con capacità invidiabili.

Ci siamo viste la prima volta in un bar per un aperitivo; è arrivata con mezz’ora di ritardo, che sottratta ai miei 20 minuti fanno solo 10 minuti d’attesa. Mi è piaciuta subito; ha allontanato un ganzo che già mi stava ammorbando semplicemente invitandolo a farsi una serata sado-maso con tutte e due, poi ha ordinato un negroni.Abbiamo proseguito la serata in pizzeria poi in un altro locale, quindi mi ha detto che le piacevo e che se mi andava potevamo fare qualcosa insieme. Ma non quella sera, dovevo avere il tempo di pensarci.

Disse di essere alla ricerca di un’amica speciale per scorribande, per le ultime cartucce, come già detto; avremmo potuto fare tante cose insieme, proponeva un fine settimana in montagna per cominciare. Il posto potevo sceglierlo io, lei avrebbe scelto l’albergo e la più interessante escursione da fare; poi cena montagnina, magari locali o discoteca, quindi sesso; tra noi o con altri. Il giorno dopo relax e poi rientro e nessun impegno successivo.Repliche a seconda del reciproco gradimento.

Ci pensai due giorni, ma avevo già deciso; Val d’Aosta, dissi, lei prenotò.

Salimmo da Courmayeur al rifugio ***, con splendida vista sulla val Veney. Parlammo molto, mi raccontò di lei; una vita intensa, matrimonio chiuso, poi amanti, ruolo di donna manager sempre all’attacco. Dentro fragile, debole, in cerca di conferme che poco ha trovato; mai negli uomini. Per sentirsi a mille cerca gratificazioni sul lavoro, poi la vita sociale, la fame di cultura, di conoscenza; i viaggi. Il sesso.Vuol provare ogni esperienza, cercare sempre di più, il meglio. Per non accontentarsi del bene.

Mi invidia, io contenta del mio uomo, io che son convinta che mi capisca, che mi apprezzi; contenta e soddisfatta; alla fine mi annulla gli argomenti, mi fa sorgere dubbi, incertezze. Il futuro sarà come me lo immagino?La discesa la facciamo in silenzio. In albergo doccia e preparativi per la sera, fin troppo pudicamente separate, coperte da accappatoi, come liceali; e forse peggio.A tavola si rompe nuovamente il ghiaccio “come sei arrivata ai piedi?” lei mi parla delle sue ricerche e delle soddisfazioni che ben conosco, io racconto delle mie “sei precoce ed intelligente per la tua età”. Mi racconta cose da brivido, avrei voglia di chiudermi con lei in una stanza e rimanerci un mese.

In disco rimorchia uno, figo, vent'anni meno di lei; un suo amichetto punta me, ma non mi va, voglio solo stare con lei.

Rientriamo in albergo tutti e quattro, ma lei mi ha capita e mi fa attendere in sala lettura e mi dice che mi farà chiamare; sale con tutti e due. Dopo un’oretta un cameriere mi chiama e la raggiungo.

È sdraiata sul letto, appoggiata sul fianco, i piedi rivolti verso di me; capelli sciolti, profumo secco, maschile.Si alza, mi prende alle spalle, è una furia. Mi stringe i seni vigorosamente baciandomi il collo, con un colpo di reni mi preme il sesso sul sedere. Cerco di aprirmi la camicia ma mi accorgo che l’ha già fatto lei, anche il reggiseno è già caduto, il suo ginocchio scivola tra le mie cosce, la gamba accaldata sfiora il mio intimo.Si sdraia sul letto bocconi, si alza sui gomiti e mi fa cenno di avvicinarmi. Guardo incantata le sue piante bianche dondolare ammiccando, le sue mani sono su di me, sono come in trance e della mini ho perso ogni traccia. Sento qualcosa intrufolarsi nel mio intimo e una scarica mi colpisce il cervello, poi un’altra e un’altra ritmica. Guardo ancora quelle piante e quegli alluci tondi, torniti; quelle unghie perfette, smalto rosso, il preferito.

Con un urlo cado in ginocchio, mi trovo d’un tratto il suo piede destro a pochi centimetri dalla bocca e ancora una scarica mi prende il cervello. Ora è il suo sinistro a visitare il mio sesso, sento precisamente la morbidezza dell’alluce tra le labbra, sul clitoride e poi ancora una scarica; è il passaggio dell’unghia, pungente. Urlo ancora, ma mi soffoca col destro, cerco di contenermi, succhio l’alluce, scendo negli interstizi e poi a morsetti sulla pianta e sul dorso, sul tallone. Cerco di aprire gli occhi per capire le sue reazioni, vedo due capezzoli sobbalzare istericamente, occhi semi-chiusi, bocca semi-aperta. E ancora l’alluce del sinistro che mi spedisce in orbita.

Cado su di lei urlano, la cerco, sento che mi cerca ad occhi chiusi; e siamo presto l’una nelle fauci dell’altra.

Quando ci svegliamo le campane suonano mezzogiorno, facciamo la doccia separate e pudicamente come la prima volta. Al ritorno in macchina parliamo, piangiamo e ridiamo a crepapelle raccontandoci le nostre storie, gli amori, le aspettative insoddisfatte ed i desideri nascosti. Ci salutiamo con un bacio breve.

Ci rivedremo presto, Patty Jo

 
 
 

Un'altra responsabile...

Post n°43 pubblicato il 09 Gennaio 2007 da piedidolcissimi
Foto di piedidolcissimi

Il racconto di ieri ha ispirato un amico che mi manda una foto perfettamente calzante ed il relativo racconto. Nella foto, una “responsabile”, che tra i possibili svolgimenti del tema sceglie quella della donna per tutte le occasioni, tipa che quando si trova davanti il ragazzo dei traslochi, un po’ robusto, sudaticcio e coi capelli raccolti a coda, chinato a impacchettare scatolini di fronte alla sua scrivania, finge di grattarsi la caviglia finchè la scarpa non le cade ed allora continua accarezzandosi con la pianta del piede. Finge ancora di stare attenta al pc, ma poi dalla caviglia passa al tallone e quindi si sfila a metà anche l’altra scarpa, in modo che l’alluce possa piegarsi e schiacciarsi sfregando la zona malleolare. E poi se ne esce con un “diavolo quanto fanno male queste scarpe strette” e aspetta una sua reazione, sperando che venga confermato il mito dello stallone nazionale che viene dalle classi lavorative fisicamente più impegnate. E così è, lui s’inchina, sfila la scarpa rimasta accorgendosi che non è per niente stretta, apprezza la freschezza del piede nudo e carezza con mani grossolane le estremità leggermente umide per il caldo. Inizia a baciare ma si ritrae sdegnosa i piedi, appoggiandoli sulle punte fino a far diventar bianchi gli alluci; quando lui la guarda interrogativo, con mossa da ballerina allunga le gambe sopra la scrivania dicendo “voglio vederti in faccia”, alzati e cerca di lenire i miei dolori. Lui, probabilmente incerto feticista ma provetto maschio, fa del suo meglio, cerca di riprodurre immagini viste da ragazzo, ci prova; e pian piano apprezza la morbidezza delle piante, rischia spesso il solletico e con labbra che scorrono lungo piante, dorsi e fianchi, tenta morsetti ai talloni, insinua la lingua tra le dita. Ancora incerto, capisce di andar bene dalle flessioni delle dita stesse che si contraggono istericamente accompagnate da mugolii sommessi della “responsabile”, quindi insiste accogliendo in un’unica voluttuosa boccata entrambi gli alluci, serrando le labbra e succhiandoli talemente forte da temere di strapparne le unghie. Poi, accorgendosi di un’irreale curvatura arricciata delle dita stesse, molla la presa temendo di aver fatto danni, ma lo spalancarsi delle gambe e l’appoggiarsi dei talloni alla scrivania accompagnati dall’urlo “vieni!” lo guidano verso sicura prospettiva…

 
 
 

La responsabile dell’ufficio amministrativo

Post n°42 pubblicato il 08 Gennaio 2007 da piedidolcissimi
Foto di piedidolcissimi

La responsabile dell’ufficio amministrativo, 45 anni, magrissima, non troppo alta ma proporzionatissima. Fisicamente invidiata dalle donne, desiderata dagli uomini; da questi invidiata professionalmente per il ruolo di responsabilità e per il “potere” derivatone.

Ha fama di sciupa uomini, si vocifera di tutto sul suo conto. Certo, dicerie, malelingue. Si da la colpa alla tempesta ormonale dovuta all'età, al marito che lavora all’estero, al ruolo di dirigente giocato oltre che sul piano lavorativo anche sul piano dei rapporti umani.

C’è chi la descrive come un’assetata insaziabile, dedita ad ogni tipo di rapporto con ogni tipo di uomo; chi la descrive come una fedele traditrice affezionata ad un solo soggetto, inarrivabile sogno per gli altri. Altera, intoccabile.

Alle 18 arriva la sua telefonata:”si può fermare da me per una mezz’ora? dobbiamo controllare alcune cartelle” e poi nessuno sa cosa succede. Ha le sue vittime sacrificali preferite; un ingenerino tutto timido con contratto a termine e foto della fidanzata sulla scrivania, un coetaneo divorziato con villa al mare, una collaboratrice con 15 anni meno di lei e unghie sempre cortissime.

È vestita sempre elegantemente, porta benissimo sia classici che sportivi, nero come azzurro, o bianco. Sa di essere bella, considera il seno un suo punto forte, lo cura attentamente e non esce senza reggi che lo esaltino e evidenzino la dimensione e la forma del capezzolo. E il sedere, anche per quello ore e ore di palestra, per rassodare, per contenere. Cura molto il viso, ma fa delle sue incipienti rughe un vanto, un arma di seduzione in più per dimostrare come gli anni possano aggiungere e non togliere. Dedica molto tempo alla cura delle mani, con unghie lunghe ma non volgari, smalti aggressivi ma non sfacciati. Considera un punto debole i piedi, con mio sommo dispiacere. E sbaglia, perché a parte una magrezza determinata da eterni regimi alimentari limitati, non hanno proprio nulla di male. E li nasconde, li tortura, li cela al mondo che potrebbe apprezzarli.

Solo nella bella stagione cede al sandalo, ma neanche troppo di frequente. Sempre su tacchi a spillo, spesso con lacci sulla caviglia sottilissima, quasi esclusivamente in pelle nera su un bel tono abbronzato standard. Mostra le belle dita sottili, allungate ma uniformi, non deviate ne distanziate; comunque morbide, unghie con tagli netti, regolari, smalti rossi, talvolta trasparenti.

La immaginano tutti alle 18.30-19 con l’ing. di turno, il dott. divorziato o la collaboratrice sospettata lesbo; fronte a fronte davanti ad una scrivania, lei che si stende indietro sulla sedia e prolunga la gamba fino alla caviglia del fortunato/a, facendo frusciare la punta della lucidissima decollete di vernice sulla calza, alzando il bordo dei pantaloni e raggiungendo l’incavo del ginocchio e lì giocherellando come a solleticare un prurito.

E mentre l’interlocutore avvampa, lei si stende ancora e percorre l’altra gamba con l’altro piede, questo scalzo, velato di intrigante nero con trasparenza sull’amaranto dello smalto dell’allungato alluce.

Qui le storie si differenziano, c’è chi vuole l’ingegnerino imbarazzato ma dilaniato dagli ormoni sdraiato col tacco che gli perfora il petto e l’alluce che tenta di soffocarlo, chi vuole il divorziato guidare sapientemente i piedi di lei sul suo marmoreo e bitorzoluto membro, accompagnando il gesto con grugniti gutturali, chi vuole la ragazza dalle unghie corte impegnata quasi in trance a suggere alluci ed a portarseli deliziata sui capezzoli per trarne brividi e scosse elettriche.
 
 
 

Auguri adeguati

Post n°41 pubblicato il 27 Dicembre 2006 da piedidolcissimi
Foto di piedidolcissimi

Ciao a tutti, ancora auguri di buone feste, questa volta ve li accompagno da una foto adeguata, molto podo-natalizia!

Reduce da uno smisurato Natale mi ritempro in ufficio, purtroppo con po' di casini da sistemare e con un bel freddo (riscaldamento acceso solo stamattina)...

Non vedo l'ora di tornarmene a casa e sfilarmi questi stivali gelidi (diventati tali dopo 8 ore di gelidi uffici) e rimettere i miei preferiti calzettoni di vera lana ruvida ma calda, comprati in Irlanda, con quell'effetto che ad ogni passo sembra ancora di sentir belare la pecora (...)

Comunque, come diceva mia nonna, buona continuazione a tutti...

 
 
 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 3
 

ULTIME VISITE AL BLOG

rmanca1971MarcoSlave53Blume456MissNylonsbugiardogl0limoaranciotempestadamore_1967SlurpForevermaturosicurogood_lookergnastiuIlConte17SottoiTuoiPiedi_BSmiao1999993OTISone
 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963