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BIOMASSE Sì, BIOMASSE NO

Post n°18 pubblicato il 08 Marzo 2009 da GESTIONESOST
 

Ieri, 27 febbraio, l’ultimo incontro pubblico, organizzato dal Comitato civico per parlare della centrale a biomasse in progetto che una società privata intende costruire nel centro di Serravalle Sesia. Si sono susseguiti interventi riguardanti argomentazioni tecniche sulla efficienza della trasformazione di energia termica in energia elettrica, sulla mancata informazione tempestiva alla cittadinanza da parte dell’amministrazione pubblica, sul valore che si dovrebbe dare alla salute umana rispetto all’opportunità di guadagno da parte di chi troverà, in questa forma di sviluppo, uno sbocco lavorativo. Sono seguite domande da parte del pubblico rivolte agli esponenti ell’amministrazione comunale presenti per capire il loro orientamento al proposito, ed infine un intervento veloce quanto pungente da parte del Dott. Marco Baccarin limitato, per mancanza di tempo (era quasi mezzanotte), ad un elenco delle sostanze presenti nelle emissioni prodotte dalla combustione di legno vergine non trattato. Un elenco di nomi poco conosciuto alle persone comuni, ma almeno un paio di questi, le diossine e le polveri sottili, sono ben presenti nella testa della gente e forse anche per questo che alla fine dell’elenco il vicesindaco Monica Mazzolari interviene dicendo “Queste cose deve dirle!”.
Che si sia accentuata una sensibilità riguardo il rischio della salute umana in presenza di sostanze tossiche che si liberano nell’ambiente? Certo è un po’ complicato capire gli effetti dannosi indiretti prodotti ad esempio dalla presenza di animali e piante esotici, che indebolendo l’ecosistema nostrano ci limitano le risorse alimentari od altre materie prime. E’ più immediato accorgersi della fastidiosa puntura della zanzara tigre, per l’appunto specie esotica, come è immediato renderci conto del pericolo di sostanze tossiche che hanno già intaccato la salute umana in molti documentati casi. Siamo andati così a leggere la relazione del Dott. Baccarin, dove sono indicati gli effetti dannosi per ognuno dei composti elencati nella serata del venerdì ultimo scorso.
Un elenco di composti quali: anidride carbonica, monossido di carbonio, idrocarburi policiclici aromatici (IPA), ossidi di azoto, anidride solforosa, fenoli, diossine, furani, polveri sottili, ecc.
L’elenco continua, ma guardiamo i danni sulla salute umana per ciascuna sostanza. Le polveri vengono classificate in base alle dimensioni, così le sigle PM10, PM2.5 e PM1 indicano rispettivamente granelli di polvere di 10, 2.5 e 1 millesimo di millimetro di diametro. Per intenderci il diametro del globulo rosso del sangue è di 8 millesimi di millimetro. Le polveri più sottili vengono difficilmente trattenute dai filtri, inoltre “... polveri secondarie si formano dopo i filtri e sono emesse senza subire abbattimenti...”, come si può leggere sulla relazione del Dott. Baccarin. La produzione di polveri secondarie avviene per reazione di composti chimici usati per ridurre le sostanze tossiche presenti nelle emissioni. I danni alla salute umana sono “... malattie croniche alle vie respiratorie, in particolare l’asma, bronchiti, enfisemi.”, come viene riportato dall'Arpa Piemonte (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale).
Ma su questi granuli di polveri sospesi nell’aria si legano, o come si dice in termini tecnici “vengono adsorbiti”, gli idrocarburi policiclici aromatici, che sono a loro volta dannosi per la salute poiché “...presentano attività cancerogena.”, come è riportato anch'esso nel sito ufficiale dell’Arpa Piemonte.
A proposito è del 28 gennaio scorso la notizia che la Commissione europea ha avviato un procedimento d’infrazione nei confronti dell’Italia, che non ha rispettato la norma di qualità dell’aria riguardo ai limiti di emissione delle polveri sottili in vigore dal 2005. Abbiamo riferito di questa infrazione avverso l’Italia nell’incontro di venerdì scorso. Ed ancora, la Commissione ha inviato all’Italia anche un’altra lettera di costituzione in mora, invitandola a cambiare la prassi attuale e ad adeguarsi alle norme comunitarie in merito all’inquinamento dei fiumi ad opera delle acque reflue urbane, poiché non ha osservato la direttiva sul loro trattamento, finalizzata a prevenire l’inquinamento ed i rischi per la salute umana. Ma di questo tipo di inquinamento abbiamo scritto nel nostro ultimo articolo sul degrado della Roggia Molinara, apparso su questo giornale.
L’elenco delle sostanze dannose alla salute prosegue nella relazione del Dott. Baccarin, e certo avrebbe dovuto avere ben altra rilevanza all’interno dell’incontro organizzato dal Comitato civico per la valutazione del progetto di centrale a biomasse.
La gente ha diritto di conoscere i rischi oltre ai benefici di un piano che porta, da una parte opportunità di lavoro e dall’altra innalza la percentuale di malattie da inquinamento ambientale.
IL GTA DI SERRAVALLE SESIA

 
 
 
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