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1° Open Campania Internazionale di Karate e Corso Tecnico

Post n°60 pubblicato il 24 Ottobre 2011 da KARATEKID5
 
Tag: .gg, drgg
Foto di KARATEKID5

Questo servizio fu scartato da Athlon perchè troppo lungo


1° Open Campania Internazionale diKarate e Corso Tecnico

Avellino, 5-8 Dicembre 2009

A metà strada fra il mar Tirreno e quello Adriatico, nel cuoredella Campania, tra la Pugliae la Basilicata,la tribù nomade degli Hirpini diede vita al primo nucleo abitativo della Cittàdi Avellino. In seguito la sua posizione strategica richiamò presto l’interessedei romani perché snodo obbligato di transito per chi da Salerno fosse direttoverso Benevento. Col passare degli anni e delle dominazioni la città siarricchì di opere artistiche pubbliche e infrastrutture via via sempre piùimportanti. Contrariamente a quanto auspicato, l’Unità d’Italia non giovò allosviluppo economico e sociale. Infatti, la città fu tagliata fuori dallacostruzione della linea ferroviaria Napoli – Benevento – Foggia. La prima delletante mancate occasioni di valorizzazione della zona forgiò il carattere degliabitanti della terra delle nocciole avellane e dei funghi porcini. Gliavellinesi conobbero ed affrontarono la guerra e altre catastrofi sempre colcoraggio della genuinità che è tipica di queste terre..chi trova un amicoavellinese trova un tesoro!!! La storia diquesta città è una bella testimonianza di un illustre passato, e di come siagrande la tenacia di un popolo pronto a riedificarsi ed a ricercare la giustaidentità così come è successo all’indomani degli eventi sismici del 23 novembre1980 e del 14 febbraio 1981. Grazie al sogno di due belle persone in questa ospitale cittadinadi circa 50.000 abitanti si è tenuta la prima edizione dell’”Open CampaniaInternazionale di Karate”. Dal 5 all’8 dicembre organizzato dalla ASD del Dott.Aldo Capolupo insieme al Consigliere Federale M° Salvatore Nastro con ilpatrocinio del Coni provinciale, del Comitato Regionale Campano Karate el’egida della Federazione Mediterranea di Karate c’è stata questa nuova idea dimanifestazione sportiva per tentare un maggiore coinvolgimento delle utenzepresenti nel sociale e nell’organizzazionee gestione delle gare di karate. Nei giorni 5 e 6 Corso Tecnico Internazionalesotto la direzione di Pierluigi Aschieri il “Re Mida “ del karate europeo eseminari dedicati a marketing ed esperienze imprenditoriali. Nei giorni 7 e 8gare di kumite e kata valide per la partecipazione all’attività internazionaledelle classi cadetti e juniores. Questa regione che ormai è in vetta alleclassifiche nazionali in termini di risultati agonistici, numero di iniziativee di praticanti ha messo in campo le sua migliori energie per primeggiare anchesul versante organizzativo grazie alla sponsorizzazione del gruppo Capolupo.Anni fa un grave incidente impedì ad Aldo di continuare a praticare il suosport preferito. L’incontro con la fede e il ritorno nella palestra del MaestroNastro hanno contribuito alla sua guarigione. In seguito Capolupo si laurea inScienze Motorie e segue un prestigioso master di Marketing Sportivo pressol’Università di Roma Tor Vergata. Da una serie di visioni comuni nasce illaboratorio “Salvatore Nastro e Aldo Capolupo due Amici un solo progetto” conl’intento di organizzare un grande evento sportivo e culturale che unisca leesigenze di visibiltà del karate e gli interessi delle imprese locali. Lamission della Federazione : “è promuovere, organizzare, disciplinare e diffonderegli sport controllati dalle rispettive federazioni internazionali ,alle quali è affiliata e dalle quali è riconosciuta come unica rappresentantein Italia, inoltre, ha lo scopo di sviluppare l’attività finalizzata a quellainternazionale, nell’ambito delle direttive impartite dalle stesse federazioni. Purtroppo il taglio dei finanziamenti perl’attività sportiva ha colpito anche la Fijlkam che in oltre 100 anni di attività è trale organizzazioni sportive più medagliate della nazione ed è riuscita aresistere alle crisi anche nei momenti di difficoltà affidandosi alle soluzionicreative di un gruppo dirigente nazionale saggio ed oculato. E allora come nonaccogliere la proposta di organizzare un evento di sport, cultura sportiva,manifestazioni agonistiche e valorizzazione dei prodotti enogastronomici e artistici locali che siponga l’ambizioso obiettivo di diventare la ” Grado del Sud”? In pochi mesiquesto sogno è diventato realtà grazie all’organizzazione della fiera CampaniaFelix - Profumi, Sapori e Arti della Campania” con la consulenza della societàAreades presso lo spazio antistante ilPalasport Del Mauro oltre 50 imprese hanno esposto e commercializzato prodottied idee. Il valore aggiunto risultato dall’evento, ha arricchito il programmadi questa manifestazione del settore karate della Fijlkam che diventadivertente, appetibile e spettacolare.  “Faremo in modo che da oggi in poi tutte legare nella ns. regione  siano sempredotate di contenuti culturali e spettacolari, così da diventare fruibili ancheper il pubblico non interessato alla sola competizione, bastano poche idee e legambe per farle camminare, speriamo di essere un buon esempio per tutti” ciconferma Nicola Mirabella V. Presidente del settore karate. Questi nuovistrumenti di radicamento nel sociale possono aiutare la diffusione di unamigliore immagine del karate e stimolarela partecipazione all’attività internazionale di quelle società che per i graviriflessi della congiuntura internazionale sono impedite ad affrontare trasferteverso il nord. La nostra Federazione e i comitati regionali offrono spunti emetodologie di lavoro, poi le società dovranno adattarle alleproprie esigenze e farne un motore di sviluppo e consolidamento dell’attività,per raggiungere l’obiettivo di essere sempre più determinanti nel panoramadegli sports italiani, dove purtroppo il sistema-calcio la fa da padrone.Esiste una massa di praticanti che hafame di gare e voglia di cimento ma il dovere di ogni organizzazione è coprireil massimo spazio che il mercato impone, una copertura a 360° insomma pergrandi e piccini. E allora ci viene in soccorso l’Aschieri -pensiero che suggeriscedi cominciare a pensare al karate come un prodotto-servizio fruibile dai 5 ai105 anni. Il progetto scuola dedicato alle fasce giovanili ha avuto un enormesuccesso e ci è invidiato in tutto il mondo. Per gli adulti esistonoalternative all’agonismo quali lo studio del tradizionale, l’Mga quindi gli strumenti ci sono tutti bastaimparare ad usarli. Basta pensare che un tecnico dopo essersi specializzato adesempio nello shotokan può dilettarsi nell’apprendimento dei kata shito chesono meno di 50… gli strumenti ci sono ma senza un preciso programma per talunipuò diventare un problema  di strategiedi apprendimento prima e allenamento poi. Tuttavia è innegabile che grazie allenuove metodologie di lavoro atleti nati shorin si siano adattati mirabilmenteai canoni dell’altra area stilistica e viceversa. E allora ben vengano i nuoviprogrammi di allenamento calibrati sulle esigenze del quadriennio e deitesserati. Nella corposa dissertazione del Prof. Aschieri del 5 dicembreemergono studi pubblicati in letteratura che vedono la ns. disciplina come unattività formativa per il corpo ma soprattutto stimolante per la mente; adattaallo sviluppo dei giovani e almantenimento psicofisico degli adulti. E allora cosa manca al karate per essereammesso nell’olimpo dello sport visto che è praticato in tutto il mondo ed è presente nellemaggiori competizioni internazionali? Forse una maggiore incisività da parte ditutti noi nel presentare i benefici che presenta la pratica sportiva ingenerale e il karate in particolare in una società contraddistintadall’ipocinesi? Oppure una scarsa padronanza della comunicazione che sconfiggale false credenze e aumenti la percezione di una disciplina che viene dalontano, si è adattata ai tempi e riesce modellare la mente e il corpo? Diquesto e di altro si è discusso al seminario Marketing e karate tenutosi il 6dicembre , sotto la supervisione del Presidente vicario della Fijlkam prof.Giuseppe Pellicone. Il Prof. Sergio Cherubini è direttore del Master inMarketing Sportivo dell’Università Tor Vergata di Roma (che il ns. AldoCapolupo sta seguendo con profitto). Anch’egli era all’oscuro delle potenzialitàche il karate offre a tutti noi. Anzi come buona parte della popolazioneitaliana era convinto che si spaccassero ancora le tavolette!!! Poi quando haconosciuto Salvatore Nastro che da grande competente gli ha dimostrato levalenze educative della ns. disciplina ha cambiato radicalmente idea ed haaderito all’intuizione dei ns. paladini strutturando un programma che fornisse agli interessati strumenti operatividi facile applicazione e di sicuro ritorno. Il Prof confermava all’attenta edinteressata platea che non basta più il tecnico competente che esce da unasevera formazione interna alla federazione. Oggi si devono possedere competenzetrasversali che mettano in rete istituzioni locali, senzale quali ad esempio non si può accedere agli impianti sportivi, imprese-sponsorche siano interessate ad aumentare i propri spazi d’azione e parafrasandoCherubini new & old media che garantiscano la visibiltà delkarate e ne aumentino la percezione positiva. Solo così le società sportivepotranno competere efficacemente nel variegato mercato dello sport esistente initalia, patria di santi, navigatori e … calciatori!!! Non bastano gli sforzidella sola federazione che di campagne pubblicitarie ne ha fatte tante contestimonial interni e non ultima con la San Carlo.  Bisogna cominciare un ragionamento con imedici di base e l’associazionismo locale, ma la cosa non è così facile. Peresistere nel villaggio globale bisogna saper comunicare bene. Nell’era del web2.0 si ripropone con forza il tema della conoscenza e delle sue molteplicisfaccettature. O meglio di come imparare a conoscere. Per quello le grandiorganizzazioni non smettono mai di esistere: imparano ad imparare. Così stafacendo la ns. grande federazione con i piedi ben piantati per terra ma apertaal cambiamento. La grande sfida che ci attende è comprendere se serve unaformazione mirata per imitare, capire e condividere oppure per costruire pianid’azione alternativi e magari originali. Io auspico il giusto mix delle duevisioni. Leorganizzazioni oggi sono dei sistemi aperti(Von Bertalanffy) che hanno bisognodi acquisire delle competenze per gestire al meglio sistemi di relazioni. Non più e non solobisogno di conoscenze tecniche, ma tipi di informazioni complesse, quali quellesui gusti e sulle preferenze del pubblico dei consumatori o quelle sulletecnologie di mercato. Non puoi andare a parlare con un medico e dire che ilkarate è la panacea oppure che gli altri sport fanno male. Non è denigrando glialtri che risolvi i tuoi problemi: lo fai lavorando su te stesso imparando acomunicare bene quello che sai, e quello che sei. Il karate può veramenterelazionarsi  e servire  un utenza dai 5 ai 105 anni ! Con l’iniezionedi cultura iniziata anni fa con i corsi IEI e proseguita con i programmi diformazione degli insegnanti tecnici, oggi siamo in grado di avere una cassettadegli attrezzi polivalente che va tuttavia mantenuta in perfetta efficienza  medianteuna formazione tecnica e psicosociale. Il Mozart della psicologia Kurt Lewinnell’ipotizzare la teoria del campo stabilì che il comportamento è funzionedelle interazioni fra persona e dell’ambiente. Oggi le sue intuizioni sono trale più investigate nel campo della psicologia sociale e di quella cognitivo-costruttivista,  senza le quali risultaimpossibile decodificare le relazioni fra singoli, gruppi e comunità. Oltre alsuccesso in termini di immagine dobbiamo pensare a cosa potrebbe servire inquel territorio per aiutarne lo sviluppo in termini di vivibilità. E’ propriocosì: ogni componente dell’organizzazione Fijlkam opera in uno scenario che ècostituito da relazioni con istituzioni(coni compreso), scuole, altreassociazioni etc. e pertanto si deve sentire protagonista nell’offerta diservizi che possono contribuire a migliorare il clima sociale di quel contesto.Magari  in quella zona oggi non serve ilbasket ma una sagra nella quale però siesibiscono in 10 minuti piccoli karateka al palloncino.

Passiamo al commento della gara con alcuni numeri ringraziando colui che è stato il motore dell’organizzazione:Antonio Lallo con il suo staff e la coordinatrice Antonella Carillo, la semprevigile Consulta di Settore (Bracciante, Andreozzi,Vitulano,Gendolavigna) con icontributi sul campo:oltre 750 atleti partecipanti, 126 società sportiveprovenienti da tutte le regioni, alcuni componenti della nazionale seniordella ns. regione (Maurino, Massa,Serino e Tocco) 15 membri della nazionaleitaliana giovanile tra cui 3 campioni del mondo e un bronzo mondiale (Ernano,Maresca e Carruba con D’onofrio), staff tecnico della nazionale giovanile: VitoSimmi Santo Torre e Gennaro Talarico, i tecnici e gli atleti del Ctr Campaniadi kata e kumite, i componenti del Goal Gerardo Gemelli e Francesco Penna, 8arbitri internazionali, vertici del Coni ,l’esibizione di sound karate deiragazzi della Sportivart di Lucio Maurino & co,. i già citati verticifederali e … siamo solo alla prima edizione!!! Le classifiche confermanol’ottimo momento di forma dei ragazzi di Rabat che podio o non podio hannodifeso il tricolore e che rispetto ai colleghi di tanti anni fa hanno qualchesperanza in meno sul futuro. La crisi economica mondiale rende più difficilemandare i nostri figli (e noi stessi sigh!) in palestra. Anni fa c’era lasperanza di essere arruolati in un gruppo sportivo: oggi purtroppo senza lastrada olimpica questo sogno si è interrotto. In più, alcune scelte adottate alivello mondiale potrannodeterminate un allontanamento dei giovani dal karate . E ‘ un opinione deltutto personale: l’adozione della maschera facciale e la precocizzazionedell’agonismo per le fasce giovanili determineranno un aggravio di costi e lavoro per le società, ed un pericolosoritorno al passato. Infatti l’Ing. Espinos forse non ricorda che negli anni ‘80la maschera fu adottata nelle gare della JKA e fu una tragedia. Il numero degliincidenti aumentò: il tutto è documentato dagli archivi delle riviste disettore. I primi allarmi si stanno avendo anche in Italia: con queste premesse  ci presenteremo di nuovo al CIO?  Speriamo che la voce della ns. federazionefaccia rinsavire la dirigenza mondiale WKF che dopo il mancato ingresso alleolimpiadi dovrebbe rivedere la propria strategia d’azione. Dicevamo dei livellitecnici elevatissimi sia nel kumite che nel kata nel rispetto della precisaidentità del karate. Questo significa avere competenze nella valutazione delgesto tecnico e una classe arbitralepreparata. Ottimo il lavoro svolto qui ad Avellino dal coordinatore degli UdgFrancesco Rizzuto che insieme al collega Tanini lavora su un rinnovamentogenerazionale della categoria, graduale ma deciso. I tanti tecnici presenticonvenivano che anni fa era impossibile pensare ad una tale crescita in velocità,precisione ed eleganza. Tutto questo è possibile solo grazie ai programmitecnici e di sviluppo della ns. grande federazione. Ma torniamo all’evento. Secondome siamo sulla strada giusta. Sposare agonismo e organizzazione nel sociale,trovare imprenditori che siano vicini alla federazione e sostengano leiniziative per lo sviluppo del karate diventa indispensabile per allargare labase dei praticanti e per la permanenza del karate sulle vette internazionali. I nostri dirigenti nazionali e localici sono riusciti. Adesso non ci resta che mettere il gi ed allenarci per laprossima edizione che si terrà l’11 e 12 dicembre 2010. Se in futuro arriveranno le olimpiadi è meglio: intanto cominciamo a lavorare sunoi stessi con un pizzico in più di coraggio e con maggiore consapevolezza delgrande patrimonio di conoscenze che è la Fijlkam. Ai tanti amici che al convegno sichiedevano qual è il futuro del karate rispondo: una sfida psicosocialeaffascinante! E se qualche disciplina ha tanti santi in paradiso che l’hannoportata alle olimpiadi allora S. Gennà facci ò miracolo: fai ammettereil karate alle olimpiadi. Pregare un po’ più forte please

 

G.G.

 
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