di tutto e del tutto

#110


In ogni esistenza ci sono momenti precisi, decisioni o indecisioni che daranno una spinta al cammino in un verso piuttosto che un altro. Puoi solo essere attenta e preparata, cosa che non sono stata. Poi.. poi non puoi farci più niente, o forse molto poco. Puoi provare a raddrizzare, tentare di opporti alla direzione presa, ma è una gran fatica ed il risultato è incerto, impreciso. Posso fare un esempio, ma prima devo fare una precisazione.  I miei genitori non erano preparati ad essere tali, forse non lo è mai nessuno e comunque certo esiste il superamento,  la maturità.  Fatto sta che mi amavano, a modo loro, un po' goffo, ma io non lo sentivo. Ho sempre percepito la nostra casa come un posto con 6 persone dentro, totalmente slegate. In più mi trovavo in una famiglia dove la donna non contava niente e non aveva voce in capitolo. Non avevo idea di come fare. fare cosa? Qualsiasi cosa. Sono arrivata alla maturità senza sapere come cucinare, pulire, badare a me stessa. Il valore dei soldi l ho capito tardi, dopo essere andata via di casa. Mi sono sempre sentita sola, profondamente sola per tanti, tantissimi anni. Così sono cresciuta insicura, senza sapere bene come si facesse a voler bene, come lo si poteva dimostrare.. o  come ci si dovesse comportare. Ed ho cercato di essere amata e apprezzata in molti posti e modi, senza grandi successi. Comunque,  a questo si è aggiunto, e qui torno al mio esempio, che io non avevo idea di cosa mi piacesse fare e di quello che volevo diventare. Così hanno scelto per me una scuola e finita quella ero annoiata e daccapo a me stessa. ogni strada può essere buona o una maledizione se non sai in che direzione andare, ma fa differenza? Non ho saputo capire, concretizzare. Ho cambiato molteplici lavori, tutti mi piacevano, ma nessuno in particolare. Ho intrapreso una convivenza, dei traslochi, poi sono stata sola, poi sono stata con qualcuno e poi sei arrivato tu. Mi sono buttata a capofitto, ho cercato di comprendermi attraverso te. Di vedere il mondo come lo vedevi tu, di percepire le cose. Ho cercato di amarti, a modo mio e forse un po' goffa anch io. Sono stata amata. Poi ancora silenzio e solitudine e poi infine è arrivata lei. Un mistero, come tutti del resto. E questo l ho già detto. Non parlo moltissimo, ma cerco di farle sentire, cerco di capire chi ho davanti e nuovamente di comprendermi attraverso i suoi occhi. Un giorno, tanti anni fa, mi hai detto che non sarei mai stata una buona madre. Ecco ci penso spesso a questa cosa quando sono con mia figlia. Forse, spero di no, ma forse un giorno lei ti darà ragione. Ecco quando quel momento avverrà,  se mai accadrà non avrò molto da offrire se non la mia persona. Tu dirai che è ben poca cosa, certo.. ma ogni mia singola cellula è stata plasmata e smerigliata dalla vita stessa per arrivare fino ad un certo punto e in quel punto preciso spero che un giorno ci sarai anche tu. Tua Semiramide