pensieri svogliati

Buon Natale


Tanti auguri di buon Natale ai miei affezionati lettori!Questa giornata, per me decisamente importante, è scorsa veloce, serena e con qualche sorriso. Ritrovo alle 9 col coro per le prove generali, S. Messa e poi pranzetto con i miei. La mia mamma aveva preparato le specialità veronesi (lesso e pearà), che per inciso non mangiavo da un sacco di tempo! Quest'anno, per svariati motivi, ho festeggiato solo con fratelli e genitori, e abbiamo deciso di passare dai nonni nel pomeriggio per un caffè. In fin dei conti non ho fatto nulla di speciale. Solo passato una giornata non troppo affollata, tra le chiacchiere e le confidenze dei miei cari. Giusto per correttezza, ho concluso con un film carino su Sky! :-)Eccolo qui, il mio Natale anomalo e speciale comunque, diverso dagli altri anni. Inaspettatamente, questa mattina sono riuscita a sentirmi piuttosto bene in chiesa, cosa che non succedeva da tempo. Ero in armonia e, detto da una come me, suona davvero strano. Voglio raccontarvi, a questo proposito, un piccolo episodio fastidioso di qualche settimana fa, accadutomi a lavoro. Un mio collega, A., mi dice: Sei un personaggio! Sembri una che veda il mondo per la prima volta. Gli ho solo risposto che ho visto più mondo di quanto possa immaginare, e dico davvero. La mia freddezza, antisocialità in generale (non prendetela come un'esagerazione, in genere mi riesce difficile stringere amicizie), dipendono da tante cose, che personalmente non augurerei mai a nessuno di sperimentare. Ci sono rimasta male, comunque. E' troppo facile criticare le vite degli altri quando si conoscono solo superficialmente. Quindi, raramente dò giudizi sulla condotta morale ed esistenziale altrui.In ogni caso. Dovevo raccontarvi il secondo episodio del mio pre-Natale a modo mio. In città, prima di prendere il treno per l'uni, devo aspettare circa un'ora in sala d'aspetto. Un mattino, quando sono arrivata rimanevano soltanto dei posti su una panca in marmo in fondo e, non avendo nessuna voglia di prendere un cappuccino al bar, mi sono accomodata. Dopo poco è giunto un uomo, un barbone, credo, piccolo di statura, un solo dente in bocca e la pelle del viso arrossata. Si è seduto accanto a me. Gli ho sorriso sincera; non era la prima volta che lo vedevo lì. Ha iniziato a raccontarmi della sua mattinata, della sua odissea per giungere in stazione. Mi sono proprio perso stamattina, sa? Ma robe da matti, non riuscivo proprio a ricordarmi dov'ero! Ho chiesto indicazioni a un passante, 'non so niente, non so niente', mi ha detto. Allora ho chiesto a un'altra persona. 'Non so niente, non sono di qui.' Poi una santa donna mi ha accompagnato e offerto un cappuccino al bar. Il viso vicino al suo, la sua voce bassa e comunque allegra, quasi entusiasta. Mi sono congedata cinque minuti prima di prendere il treno. Una ragazza seduta davanti a me, probabilmente mia coetanea, sorrideva, quasi rideva, non so se per empatia o in tono semplicemente canzonatorio. Non le ho dato peso. Il miracolo si è compiuto quando mi sono alzata. Dal vetro della saletta, l'ho vista alzarsi e avvicinarsi per intraprendere una conversazione con quell'uomo. Ho sorriso a 56 denti. Strafelice. Piccolo, minuscolo e irrinunciabile segno.In questo spirito, questo soltanto, vi auguro ancora buon Natale!kikka90_littlegirl