PENSIERI IN LIBERTA'

Il codice della strada

Abito a Roma e, come molti sanno, la città è circondata da un anello autostradale (chiamato GRA, adesso completamente a tre corsie per senso di marcia) che rappresenta l'unica valvola di sfogo al divieto di attraversamento del centro storico e che funziona anche da raccordo fra alcune autostrade e strade statali di grande importanza.
Come è facile immaginare, il GRA è perennemente intasato di traffico e le code chilometriche sono ormai prevedibili e avvengono in ciascuna zona ad orari fissi e prestabiliti. Una frequente integrazione alle code prevedibili è purtroppo costituita da quelle estemporanee dovure ai numerosi incidenti stradali.
E' la vita. Quando moltissime persone si muovono insieme negli stessi orari non c'è strada che tenga: le code sono inevitabili.
Il motivo di questo post è dovuto alla necessità di sfogare la rabbia che provo percorrendo quotidianamente il GRA, in quelle poche ore in cui le code non si formano o, al più, si creano solo dei rallentamenti, ed osservando il comportamento di alcuni guidatori e la quasi totale assenza di segni visibili di controllori della circolazione.
Si vedono molto spesso guidatori (maschi) che, viaggiando a 80-100Km/h leggono il giornale (le cui pagine sono frequentemente di colore rosa) adagiato sul volante, mangiano (i maschietti), si truccano (le signore), telefonano (tutti), fanno slalom fra le corsie (i maschietti), viaggiano a velocità ben oltre i 130Km/h (i maschietti) o viceversa, sulla corsia di sorpasso e con le altre libere, a 70-80Km/h (le signore) e non si spostano neppure a chiederlo in ginocchio. In alcuni casi fortunati ho potuto assistere agli exploit di alcuni particolarmente intelligenti che riescono a combinare due o più dei comportamenti sopra descritti. Il record di quelli che ho visto lo detiene un giovane sui 25/30 anni alla guida di una Golf: mi ha sorpassato (viaggiavo a 120Km/h) con il giornale spiegato sul volante, mangiando un panino e con il telefonino incollato all'orecchio destro, il tutto contemporaneamente.
Che dire poi della segnalazione ottica di cambio di corsia (la famosa "freccia")? Potrebbero toglierne l'obbligo dal codice della strada, tanto siamo in pochissimi ad utilizzarla per segnalare, per l'appunto, i cambiamenti di corsia. I più la ignorano o, nel migliore dei casi, la usano -intelligentemente- dopo aver già iniziato la manovra. La stessa fine potrebbero fare le corsie di accelerazione e di sorpasso, sempre meno utilizzate. Lo standard, in questo caso, è: viaggiare ad alta velocità sulla corsia di sorpasso fino ad arrivare pochi metri prima dello svincolo, indi una brusca frenata con repentino cambio di direzione attraversando le due corsie più a destra. La versione "soft" di questo comportamento è costituita dal rimanere imperterriti sulla corsia di marcia fino all'altezza dello svincolo, quindi frenare fin quasi a fermarsi, mettere la freccia ed immettersi nello svincolo stesso. L'inverso vale per la corsia di accelerazione: lì la norma prevede che si entri in autostrada a bassa velocità, senza la freccia, e si attraversino rapidamente le due corsie fino a portarsi su quella più a sinistra, dove finalmente si accelera a volontà. Il tutto, naturalmente, in modo indipendente dal sopraggiungere o meno di altre vetture.
Sempre per i comportamenti "intelligenti" annoto la diffusa abitudine, alle uscite verso le principali vie consolari e negli orari in cui vi si formano lunghe code, di scavalcare tutti quegli "stupidi" disciplinatamente in coda nella corsia di uscita, tentando di infilarsi direttamente nello svincolo. Comunque, per questo comportamente anche i "furbi" sono spesso trattati da "stupidi": con una certa frequenza altri più furbi di loro li scavalcano e si indirizzano -con la macchina di traverso alla corsia di marcia- nello stesso svincolo. Chi non ci crede può controllare di persona, il prossimo autunno, alle uscite, tanto per fare un esempio, per Via Laurentina, Via Ardeatina, Via Casilina o Via Tiburtina fra le 8 e le 10 di ogni mattina. E' superfluo aggiungere che così operando si formano quotidianamente, in corrispondenza di ciascuna uscita, blocchi del traffico su tutte le tre corsie.
L'unica a non saperlo, apparentemente, è la polizia stradale. Mi piacerebbe tanto, una mattina, trovare agli svincoli suddetti un agente che prenda nota della targa dei "furbi", siano essi "furbi" semplici o "furbi"² o "furbi"³ (se ne vedono, purtroppo).
Lancio qui un'idea stupida: su qualche sito internet istituzionale (Comune, Polizia Stradale, vigili, ministero dei trasporti) si potrebbero mensilmente pubblicare le statistiche, raggruppate per tipo di infrazione contestata e zona del GRA, relative al mese precedente? Il garante della privacy non avrebbe nulla da obiettare, ma forse costituirebbero un piccolo incentivo, per chi ha la testa sulle spalle, a tenercela e non mettersi a fare "il furbo".