Creato da pino.bullara il 24/04/2011
Poesie di Pino Bullara

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blowing in the wind

 

 

Omino

La disubbidienza civile ( Gandhi)

  «La disobbedienza civile diviene un dovere sacro quando lo Stato diviene dispotico o, il che è la stessa cosa, corrotto. E un cittadino che scende a patti con un simile Stato è partecipe della sua corruzione e del suo dispotismo» (Gandhi).

 

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« Sicilia una e trinaI re d'Italia »

I re d'Italia (II Parte)

Post n°88 pubblicato il 02 Marzo 2012 da pino.bullara

(I re d'Italia II parte)

Il figlio Umberto salì poi sul trono,

facendosi chiamare: "il re buono";

ma si trattava di un'etichetta fasulla,

in verità costui era un buono a nulla.

 

Teneva il popolo afflitto e affamato,

impose l'iniqua tassa sul macinato,

non soltanto al centro e al meridione,

ma "per equità" anche al settentrione.

 

In Sicilia si arrestarono sindacalisti,

operai, intellettuali, popolari e socialisti

A Milano si fermò una manifestazione,

sparando sulla folla a colpi di cannone.*

 

Il re, prima giudicò il fatto esecrabile,

poi insignì con la croce il responsabile.

Nei rapporti politici internazionali,

si adoperò per le conquiste coloniali.

 

Divenne ben presto talmente odiato,

che ricevette anche più d'un attentato;

ma a Monza, il terzo gli sarà fatale:

perse la vita... e lasciò il Quirinale.

----------

Vittorio Emanuele terzo gli succederà,

la politica degli avi costui continuerà.

La gente lo chiamava "il re soldato"

e a fare il militare era stato educato.

 

Era cinico, arrogante e opportunista,

permise l'avvento del regime fascista.

Un regime vile dai principi dittatoriali,

che osò approvare anche leggi razziali.

 

Poi il re, quando vide cambiare il vento,

cambiò governo e amici in un momento.

Ruppe l'alleanza con gli eserciti germani,

e fece l'accordo con gli Anglo-americani.

 

L'otto settembre, in modo immorale,

abbandonò il paese, nel disastro totale.

Darà, poi, al figlio la corona del paese,

ma Umberto sarà re solo per un mese.

 

Il due giugno del quarantasei si voterà;

"il re di Maggio" il referendum perderà.

L'Italia si darà un assetto repubblicano

e manderà in esilio per sempre il sovrano.

 

I vincitori scrivono la storia;

i vinti ne conservano la memoria.

Passano giorni, mesi ed  anni...

il tempo svela intrighi ed inganni.

                         (Pino Bullara)

 

 

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Maggio 1898 Milano protesta contro l'aumento del pane. Il generale Bava Beccaris, in qualità di Regio commissario, ordinò di sparare cannonate sulla folla provocando una strage.  In segno di riconoscimento ricevette dal re Umberto I la Gran Croce dell'Ordine militare di Savoia e un seggio al Senato.

   Il 29 luglio del 1900, a Monza, Umberto I verrà assassinato dall'anarchico Gaetano Bresci, che  dichiarò esplicitamente di aver voluto vendicare i morti del maggio 1898

 

 

 
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