La Poesia VisionariaLe parole provocano un senso di calore interno dal quale scaturisce la visione, il mio quadro fatto di parole. |
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« Assenza di Te | Dieci rose nere » |
Cammino a passi lenti sull’asfalto intriso dall’odor di pioggia
di un autunno triste, melanconico, ancora in agonia per l’estate persa,
vedo un cielo che sorride appena coi suoi occhi quando è sera
il suo pianto è musica, arriva a me come voci di cortili lontani di tempo.
I miei pensieri nascondono i volti della gente che ubriaca di vita ama
in questo fazzoletto di universo infinito e lontano secoli dal sole
il calore temo e cerco nell’indifferenza mite di chi lontano muore
le stelle mistero strano a volte son finite ma restano di luce.
Cammino a passi lenti tra i vicoli odoranti il profumo del mare
di questa notte fredda, buia, che piange il suo giorno andato
scruto il vuoto profondo della mia anima senza la sua ombra
la gioia e la tristezza di un bambino che gioca solitario in un cortile.
La mia gioia fiorisce, nasce dall’umana tristezza degli sguardi dei muri
in questa vita che pulsante dentro me vive e ha voce ancora
uno spazio, un ritaglio del tempo infinito che rimani sospeso tra terra e cielo
la vita misteriosa, bella, mi cedo a lei come leggera foglia al vento.
Cammino a passi lenti per non svegliare il tuo sonno, stanca dormi
e io farò piano quando rientrerò nel nostro letto per non destarti
ho fatto una passeggiata nella notte per ritrovar me stesso
ora stanco ho voglia di dormire, la luce è spenta, la sveglia lampeggia l’ORA.
Vince Ferrucci (Tra cielo e terra, 2009)