poesiaeparole

Love is a losing game

Sai...a volte riesco a sorprendermi da solo...

Penso che in fondo siano poche le persone

con la capacità di stupire veramente,

e io mi colloco con mio grande piacere,

tra queste...

L’immodestia, grande peccato,

ma non è questo in fondo,

quello che ogni essere umano brama?

Siamo bravi noi due, vero?

 Ci ammazziamo di voglia ma non diciamo mai si...

Ma quanto siamo stupidi, in fondo...

Abbiamo il palato fine noi due,

facciamo l’amore totale con la testa,

duellando tra il piacere di osare

e l’attesa del contrattacco...

Siamo malati e ingordi di noi stessi,

 drogati dalla voglia di stupire ancora e ...ancora.

 E’ bella la luce delle candele,

 è così piena, così gialla, così calda e invitante...

Ti preparerò un percorso,

affinché tu possa trovare la strada

che ti condurrà dritto al mio cuore:

una scia di candele che produrrà una penombra soffusa,

preannunciando un desiderio che lentamente

 ma inesorabilmente si è fatto strada nelle nostre anime,

 spingendoci a volerci ad ogni costo,

aggiungendo complicità alla complicità....

due esseri con un unico desiderio:

incontrarsi, per chiudere un discorso

cominciato senza volerlo...

C'è sempre la neve

Toglie il respiro

la bellezza del tuo corpo nudo...

Le tue labbra che si schiudono sulle mie...

Hanno il sapore di spezie antiche.

Mi rassegno al mio destino

e mi lascio ardere

nelle fiamme del tuo inferno.

C'è la neve nei miei ricordi...

C'è sempre la neve nei miei ricordi...

E mi diventa bianco il cervello

se non la smetto di ricordare...

Tanto qui sotto...

nulla è peccato.

Justify my love

La notte mi avvolge e mi stempero piano nel buio,

stretto nel suo abbraccio mi lascio trasportare.

Le mie mani non si stancano mai di cercare nuovi

angoli di pelle del suo corpo da accarezzare

da assaporare....

la mia voglia cresce lenta e costante insieme alla sua,

i suoi occhi,  lampi di fuoco mi trapassano il cervello,

mi avvicino a lei da dietro, le cingo le spalle,

appoggio il mio ventre alla suo fondoschiena.

la sua bocca sembra  non trovare pace...

mi sussurra piano qualcosa con una voce

che ora si è fatta calda e sensuale...

inizio a spingere piano,

i suoi respiri pesanti cancellano anche la più remota

inibizione, il sudore mi si appiccica addosso come

il suo sguardo, che da brividi caldi.

Mi avvinghio alla sua bocca,

la riempio senza smettere mai di danzare

ci faremo male? Forse, non lo so, 

ma questo fa parte del gioco...

allora gioca con me dolce sogno,

gioca sul mio oceano di emozioni sublimi,

dammi il tuo amore ora, adesso... e sia....

occhi che brillano e tagliano il buio,

sospiri, gemiti, gambe che si intrecciano

ballano danze antiche,

piacere, intenso piacere...

si inarca,

ti voglio...

ti voglio....

mi travolgono spasmi incontrollabili,

tutto intorno sembra girare vorticosamente...

l’oblio mi sta trapassando come una spada,

Non so se tutto questo è un peccato.

Ma sono felice di andare all’inferno.

come un papavero

Mi sento il sole addosso come un papavero in un campo in pieno agosto

e muovo le mie gambe e braccia a tempo con il vento, quel vento caldo

che mi scompiglia i capelli e l’anima dentro. Cammino solo, su questo molo,

verso la sua estremità,  dove si trova il faro.

Non so perché sono venuto qui, so solo che mi dà pace, tranquillità.

Ormai ho cancellato il suo volto, il suo respiro ed i suoi occhi scuri.

Non credevo finisse così. Ho pensato tante volte al nostro primo incontro

e ancora oggi penso sia stata una pura magia.

Quel pomeriggio in quel bar di periferia, seduti in quel tavolino appartato 

vicino alla finestra che si affacciava nel giardino interno...tutto cominciò li.

I nostri sguardi, le mani che si cercano e si stringono autonomamente,

quei baci sempre piu voraci e ci ritrovammo avvolti da una  passione

bruciante. Tutto fu così naturale, lasciò libero il suo corpo come la sua

mente e si concesse completamente. Fino ad allora con nessuna mai

avevo lasciato che la mia mente si annullasse, che i miei occhi si

chiudessero al contatto di una bocca sulla mia.

Sono ancora oggi convinto che quella fu la prima volta che feci l’amore

per davvero. Ora a distanza di anni, anche se di lei ricordo a malapena

il volto, non c’è giorno che non dedico almeno un pensiero a quella

attrazione indescrivibile, al mio sentirmi libero. Poi riprendo la mia vita.

Grazie a lei ho avuto la fortuna di sentirmi innamorato

come mai  lo ero stato, ma soprattutto di sentirmi come un esile

papavero in un campo al vento della vita...

tra le tue mani

Spina che pungi leggera la carne,
che scivoli tra le pieghe della pelle
profonde e mature,
dolorosa passione d'esistere.

Quella tua lacrima si prese cura di me
del mio essere solo.
Mi ha stretta in una materna fermezza
in un bacio di donna vacillante, sorpresa.

Forse non sai di come sia stato facile amarti
di come si leva, alto, nel cielo
il mio lato più bello
se sospeso, tra le tue mani.