Storie Strampalate

kirk


Nella stanza di una gabbia per mattiRicordo le giornate passate altrove,l’infiniti pomeriggi a perdermi nei campi,la luminosità di una aurora senza paure.Oggi la giornata scarseggia di emozione,eDeride della smorfia di ogni respiro.Quando cammino per questo corridoioSento l’alito pesante della brodaglia di mezzogiorno.E i rumori delle scarpe degli infermieri.Non c’è scampo per uno come me, senza famigliaIn ogni modo qualcuno si fa avanti per prenderti la manoPer far  sentire la sua pietà di due soldi.Cosa posso dirvi, la mia terra è una banale foto di calendarioAppesa a un chiodo della cucina,il chiodo si è arrugginito Di tanto aspettare la mia partenza.Dove poteva andare uno come me senza istruzione,con un  lavoro da pochi soldi,con un dente cariato,e le scarpe rotte da tanto camminare.Mi sono arruolato come volontario in una casa dei poveri,ho pulito i bagni della stazione di treno ealla fine ho cercato riparo in una discarica.Ho lavorato sodo, come un orfano che vuole avere un padre.Ho pianto sotto la piaggia,e hoabracciato a una vecchia coperta.Oggi tutto questonon significa niente vorrei soltanto dimenticare la mia testa malata.