poetastrazioni

MITI, ARCA E "TEMPO PERSO"


Strana concezione comune dei miti e degli eroi, sempre più inscrivibili in categorie esistenziali di cartapesta. Gli eroi che piacciono a me sono d'altro genere e d'altra pasta. Ad esempio, quelli in cui mi sono imbattuto questa mattina, ascoltando alla radio "Il gastronauta", la trasmissione di Davide Paolini. Questa mattina erano protagonisti gli "agricoltori custodi" del parmense. Chi sono gli agricoltori custodi? sono agricoltori che hanno scelto, talvolta follemente, di dedicarsi a specie agricole cadute in disuso per via della loro poca remunerazione economica e commerciale. Degli scriteriati, insomma. Almeno a seguir l'andazzo generale. Che però spesse volte si ostina in direzione ottusa. Questi scriteriati, al contrario, si ostinano in direzione contraria alla dittatura economicista dell'ottimizzazione quantitativa, portando e salvando per il futuro tutta la biodiversità possibile in una sorta di arca di Noè del gusto, del cibo e di tutte le sensazioni emozionali che questo crogiuolo di storia culturale racchiusa negli scrigni della campagna porta secum. Per questo ognuno di questi agricoltori custodi rappresenta un poco l'eroe come dovrebbe essere: uno normale che fa cose umili e speciali, cose che accendono la comunità e la condivisione con gli altri. Non è quindi "perdere tempo" dare lustro, pur in uno scrausissimo blog come questo, nobilitato dai suoi pochi ma buoni 33 lettori, a eroi delle terra come loro. Eroi della terra che mettono il bello e il buono in quello che fanno giacché, lo diceva un tale che ultimamente non veleggia granché di moda, siamo quello che mangiamo. Se mangiamo passione e amore, allora possiamo ancora sapere di buono; se mangiamo la poesia che si cela in un cibo, auscultiamo la sotterranea relazione tra i mondi viventi, praticamente una delle possibili porte del piacere, l'antidoto alla noia.