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CVETAEVA/VERSI PER BLOK


MARINA CVETAEVA da VERSI PER BLOK  Il tuo nome è una rondine nella mano,il tuo nome è un ghiacciolo sulla lingua.Un solo unico movimento delle labbra.Il tuo nome sono cinque lettere.Una pallina afferrata al volo,un sonaglio d'argento nella bocca...............Un sasso gettato in un quieto stagnosinghiozza come il tuo nome suona.Nel leggero schiocco degli zoccoli notturniil tuo nome rumoroso rimbomba.E ce lo nomina lo scatto sonorodel grilletto contro la tempia..............Il tuo nome - ah, non si può ! - il tuo nome è un bacio sugli occhi,sul tenero freddo delle palpebre immobili.Il tuo nome è un bacio dato alla neve.Un sorso di fonte, gelato, turchino.Con il tuo nome il sonno è profondo.  Poche convinzioni affollano la mia mente, e nessuna certezza. Tra le convinzioni più radicate, la stima infinita per i pochi - troppo pochi autori russi frequentati e conosciuti. Contrappasso o punizione, non conoscere la lingua in oggetto è di suo una pena sufficiente per estinguere i miei peccati letterari. Quanto vorrei godere appieno delle infinite varianti, dei tanti autori mirabili che la genia russa ha sfornato negli ultimi due secoli! Sto leggendo Anime morte di Gogol, l'effetto è supremo, dirompente, strepitoso...ma non devo aver provato granché di dissimile al tempo della prima frequentazione con Dostoevskij, Bulgakov, Nabokov, Pasternak, Evtushenko, Achmatova, Majakovskij, Puskin, Blok, Esenin...anche i viventi riservano sorprese; insomma, la letteratura è russa, poco da dire. Solo da mordersi le mani per la personale cecità linguistica e il bisogno dell'intermediazione della traduzione. Un popolo che cresce certi capolavori è connaturato che alimenti altezze e bassezze: devo ricordarmene più spesso, quantomeno ogni volta che vedo il volto di Putin su qualche schermo.