poetastrazioni

BENIGNI, BASTA!


E ancora, Benigni, perché? Andrò controcorrente, eppure mi prende un mal di pancia continuo quando sento il prepararsi dell'ennesimo evento mediatico-televisivo propinatoci dal Roberto nazionale. Dico, non ti bastava essere un ben strano e particolare attore, uno splendido animale da palcoscenico, destinato a recitare divini camei in piccoli e grandi capolavori? Non ti basta, Roberto, vivere a fianco di una donna bellissima? Il successo, i soldi e tutte le varie amenità di ben poco momento? No, non ti basta! Ti sarà andata la Loren e il suo "Roberto!!!" emozionato, sventolato a mo' di mossa, alla testa. Resta il fatto che da quella sera sei partito per una tangente sfrantumante: tutto Dante ovunque, tv, serate in giro per l'Italia ( e sempre ressa ovunque, posso testimoniarlo, essendo incappato nei pressi di una tua lettura in piazza Maggiore, a Bologna), caroselli di critiche e peana sui giornali, pennivendoli pronti a incensarti come neanche il peggiore dei tirapiedi ad uso e consumo dell'imperatore di turno, il massimo dell'inattaccabile da ogni punto di vista: un uomo divenuto, fattosi icona, di più - e ben peggio - : un uomo in guisa di simulacro. Morto ormai, nel tuo essere prevedibilmente politically correct. Ora tocca ai Dieci comandamenti. E sommergerai l'etere con un profluvio di dolcezze (a volte encomiabili, più spesso banali e prevedibili), decreterai l'ennesimo trionfo, scatenerai il solito pandemonio d'acclamazioni. Eppure, viene da chiedersi - non te lo chiedi mai? - l'arte può essere così prevedibilmente pulita e buona? Gli eventi mediatici non sono un danno, un male non minore, per chi ama e propugna - come fai tu - la bellezza? Non è una diminutio, una semplificazione, un porre l'attenzione sull'evento più che sull'opera? Confesso che sto facendo una cosa che non si fa: rifletto a voce alta su qualcosa che da tempo ho cessato di seguire e che non seguirò. Esiste in me un sesto senso di protezione da alcuni vizi e difetti perniciosi, addirittura esiziali, quali l'ipocrisia, la banalità, il mellifluo e il prevedibile. Non credo tu lo faccia per quattrini, suppongo tu non abbisogni di elemosine, ormai; allora, Roberto, esci da quel corpo, esci da Sofia Loren...torna in te!