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« LE FORME DELLA BREVITàBERTOLUCCI/PORTAMI CON TE »

MARILINA CIACO / FELICE VINO

Post n°63 pubblicato il 01 Novembre 2014 da Pallavicini74
 

Pubblico e ricevo due poesie di giovani virgulti della scena bolognese: Marilina Ciaco, dottoressa triennale laureato all'Unibo, e Felice Vino, giovane regista lucano. A voi

MARILINA CIACO

Il silenzio

 

Tornerà il silenzio,

la bianca cornea in questi occhi sbarrati,

la morte è bianca

la morte è un soffio.

Guarda quante macerie abbiamo lasciato

lungo i filari del pianto,

delle promesse sbocciate nella notte

e infrante al mattino,

delle vuote recriminazioni di volti e distanze,

di un amore lontano

come i sussurri della bellezza.

Nulla avrà più rumore,

nemmeno la disfatta.

Non cercheremo più negli scaffali in disordine

il debole filo per ricomporci le ferite

dopo le nostre sfolgoranti tempeste.

La cenere coprirà i campi

come un manto di feltro.

E nascerò ancora, e morirò ancora,

e nascerai ancora, e morirai ancora

ma non ce lo racconteremo.

 

 

FELICE VINO

 

La notte dei giganti è frantumata

 

La notte dei giganti è frantumata

la terra dei defunti approda:

“avvolgi cane, con la coda!

strozza cane, con la coda!”.

Trovammo un filo d’erba sulle rocce,

ci azzannammo per la fame

di quel sottile morso d’erba.

Morimmo impastati alla terra,

versammo il nostro sangue per la terra.

Il cane che ci guardava

dall’alto di una duna

ringhiò compiaciuto.

Si avvicinò con lenta andatura

con il passo di ciò che fa sparire,

nell’attimo, la possibilità.

Pregammo il nostro dio:

“Avvolgi cane, con la coda!

strozza cane, con la coda!”.

Resistemmo alla nostra volontà,

resistemmo.

Dall’erba un soffio

dall’acqua una goccia

dalla terra un suono:

“Avvolgi cane, con la coda!

strozza cane, con la coda!”.

Saziammo il nostro cane resuscitatore,

nostro dio e angoscia,

la nostra angoscia.

 

 

 

 
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