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"POESIE PRIME E ULTIME", Torino, Aragno, 2006 e "NOTIZIE DAL DILUVIO. SINFONIETTA. LO SPLENDIDO VIOLINO VERDE.", Torino, Einaudi, 2007 sono tutta la poesia scritta da A. M. RIPELLINO. Strano destino il suo: docente, teatrante famoso e altrettanto famoso critico, ancor più nominato quale insigne slavista, nonché corrispondente dalla tanto amata Praga al tempo - duro e crudele - della primavera mai sbocciata, repressa nel sangue; Praga magica, come il titolo della sua opera forse più celebre, la guida colta e appassionata alla sua città d'elezione. Tanta roba Ripellino, eppure...il poeta no, non c'è verso che possa rifulgere, neppure nei manualetti o nelle accozzaglie delle varie storie letterarie delle decadi dal dopoguerra a oggi; il poeta vive, nasce, muore e rigurgita in un cono d'ombra quasi eterno, imbarazzante. Lontano dai critici, via dal pubblico, non finisce di rimanere nell'anonimato più inconsulto. Certi casi non si spiegano, questo è uno di quelli. Colpa di una poesia maritata a una visione di mondo che non incontra nè critica, nè massa; una poesia, una visione di mondo che si sorregge su malinconia, elegia, ironia. Nel grande teatro della vita di chi non si prende definitivamente sul serio, Ripellino è il controdolore del tragico, il maestro che tutti fingono d'ignorare, per dirla con una affermazione a effetto, per dirla grossa (forse): IL PIù GRANDE - con Sanguineti, e in modo diversissimo da lui - NEL DOPOGUERRA DOPO MONTALE
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Inviato da: tecaldi
il 27/01/2016 alle 14:32
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il 05/12/2014 alle 00:08
Inviato da: Pallavicini74
il 01/12/2014 alle 18:18
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il 30/11/2014 alle 23:57
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il 30/11/2014 alle 23:15