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« Natale | Dante, Paradiso, I, 67-71, » |
L'infinito
Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
De l'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminato
Spazio di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo, ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e 'l suon di lei. Così tra questa
Infinità s'annega il pensier mio:
E 'l naufragar m'è dolce in questo mare.
(Giacomo Leopardi)
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Inviato da: eribursi_96
il 04/02/2011 alle 16:21
Inviato da: esaurite.yeah
il 04/02/2011 alle 16:00
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il 15/10/2008 alle 18:23
Inviato da: giusi_90.g
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