Creato da ilpoliedroambiente il 07/04/2008

Environment

ambiente e dintorni

 

 

« GLI OTTANTA NON MORIRANNO MAILA MIA INFANZIA...PRIMI ... »

Nucleare o rinnovabili!?

Post n°95 pubblicato il 02 Luglio 2008 da ilpoliedroambiente
Foto di ilpoliedroambiente

Nel corso del suo intervento dinnanzi alla Commissione Ambiente della Camera, il Ministro, Stefania Prestigiacomo, ha affrontato tutte le priorità della questione ambientale.

Convinta che oggi la grande questione ambientale debba essere assunta dalla società come nodo centrale dello sviluppo, come parametro sul quale misurare le politiche complessive, come chiave di volta per programmare lo sviluppo, uno sviluppo che non potrà che essere "sostenibile", il Ministro considera necessario, prima ancora che opportuno, un mutamento culturale profondo, un cambiamento di cultura economica, ma anche un cambiamento di cultura ambientalista.

L'essenza di questo cambiamento va ravvisata nel passaggio dall'ecologismo dei no, all'ambientalismo che non ostacola lo sviluppo, ma pone paletti e indica priorità e percorsi virtuosi. Un ambientalismo che non è linea di confine della crescita socio-economica, ma è parte integrante delle politiche di sviluppo.

L'ambiente, a parere del Ministro, deve diventare uno snodo fondamentale, una risorsa, e anche un business della società del futuro. Il modello di sviluppo che vede l'ambiente come limite esterno ed estraneo allo sviluppo ha fallito. È il momento che il requisito della sostenibilità ambientale debba innervare dall'interno ogni progetto, ogni programma.

Di conseguenza, sarà necessario difendere e valorizzare al massimo l'ambiente e promuovere, con una adeguata azione cultuale ma anche, ovviamente, con provvedimenti e progetti concreti, una politica ambientale che coniughi tutela e sviluppo, che consenta di difendere l'ecosistema, la natura e permetta di realizzare quegli interventi infrastrutturali e nel campo dell'energia di cui il paese ha bisogno. Una politica, insomma, che consenta di traghettare il nostro paese verso un modello di sviluppo eco-sostenibile. Un modello che rappresenta una scelta a favore della difesa della salute degli italiani e della integrità del nostro territorio, una scelta che rappresenta un impegno internazionale per la riduzione dei gas serra, un modello che rappresenta anche un formidabile volano di crescita economica.

Sulla base di queste premesse, il Ministro ritiene che la scelta per l'energia sostenibile e quindi per le fonti rinnovabili per l'Italia non sia più una opzione, ma una necessità. Promuovere la ricerca in questo campo, riuscire ad elaborare tecnologie capaci di farci sfruttare sole, vento, biomasse in maniera sempre più efficace è essenziale per il futuro del nostro paese, ma è anche una scommessa economica perché queste sono le tecnologie del futuro, quelle su cui nei prossimi decenni si giocherà la leadership mondiale nel campo dell'energia
In questo panorama di politica energetica si inserisce anche la scelta del Governo a favore dell'energia nucleare, un'energia pulita, che non produce gas serra, che è ampiamente usata da tutti i nostri concorrenti europei e mondiali.

Dopo aver affrontato la questione energetica, il Ministro si è occupato della questione delle emissioni di gas serra. L'Italia, nell'ambito dell'attuazione degli accordi di Kyoto, si è impegnata in sede europea a ridurre entro il 2012 le emissioni di gas serra del 6,5% rispetto al dato del 1990. Per il Governo si tratta di un impegno molto maggiore perché rispetto al '98, quando vennero definite quelle quote, le emissioni italiane non sono diminuite, bensì cresciute di circa il 12%. Alla luce di tale esperienza, il Governo si impegnerà affinché le quote di riduzione per il periodo 2012-2020 siano definite con criteri più equi e meno penalizzanti per il nostro sistema economico. Ma è evidente che tali considerazioni non inficiano l'esigenza di una sostanziale riduzione della produzione del gas serra da parte del nostro sistema-paese. Per raggiungere tale obiettivo occorre intervenire su una molteplicità di leve che coinvolgono nel suo complesso la nostra organizzazione sociale ed economica.

Da questo punto di vista, è opportuno incentivare l'utilizzo del gas in sostituzione del petrolio. Il gas infatti produce 4 volte meno gas serra degli impianti a carbone e 3 volte meno di quelli a petrolio ed ha standard di rendimento migliori. In quest'ottica appare evidente l'esigenza di dotare il nostro paese di un numero sufficiente di rigassificatori per affrancare la nostra dipendenza dall'approvvigionamento dai gasdotti che provengono o attraversano paesi spesso politicamente instabili o soggetti a crisi. Inoltre, sarà necessario promuovere la diversificazione dei combustibili per il funzionamento degli impianti di generazione di energia elettrica anche attraverso il ricorso al carbone pulito.

Inoltre, il Governo intende proporre, attraverso opportune consultazioni con le istanze locali, una campagna per la nascita - su basi volontaristiche e ben meditate - di un quartiere ecologico in ogni grande città italiana entro il 2020, come già accade in esperienze straniere (quartiere Vauban di Friburgo) e come stanno tentando di fare in alcuni centri anche in Italia: Renzo Piano e Carlo Rubbia a Milano, ma esistono anche iniziative del genere a Roma.

Inoltre, occorrerà migliorare l'educazione ambientale anche all'occorrenza utilizzando le sanzioni che già ci sono ma che sono in gran parte inapplicate per le condotte di abbandono incontrollato dei rifiuti nell'ambiente.

Restando nelle problematiche del territorio, Il Ministro indica una linea sul tema dei rifiuti, al di là dell'emergenza campana. Si registrano infatti enormi ritardi nello sviluppo di una gestione efficace del ciclo diretto al corretto smaltimento dei rifiuti. Un problema che già si è evidenziato in tutta la sua gravità in alcune zone della Penisola. Ferme restando le prevalenti competenze delle Regioni in materia, gli indirizzi dell'attività del Ministero dell'Ambiente vedono come priorità la promozione di interventi finalizzati alla riduzione della quantità e della pericolosità dei rifiuti attraverso:
sistemi efficaci di incentivazione della raccolta differenziata per il recupero della materia e dell'energia;
- sostegno alle Regioni per l'approvazione di piani regionali per la gestione del ciclo dei rifiuti con particolare riferimento alla termovalorizzazione nonchè alla previsione di sistemi di monitoraggio e controllo per una tracciabilità dei flussi di gestione di tutte le tipologie di rifiuti;
- promozione di atteggiamenti responsabili delle imprese e dei cittadini;
- contrasto al traffico illegale dei rifiuti e alle ecomafie.

Su un piano parallelo, sempre al fine di contemperare gli obiettivi ambientali con gli obiettivi di sviluppo economico e governo del territorio, è necessario predisporre un "Piano nazionale di bonifiche" per procedere al risanamento dei siti inquinati e alla valorizzazione e riqualificazione delle aree produttive industriali dismesse, con particolare riferimento ai Siti di Interesse Nazionale, e garantire il completamento degli interventi di messa in sicurezza e bonifica delle aree pubbliche. Ciò anche attraverso la sperimentazione di nuove tecniche di bonifica da verificare in collaborazione con centri universitari e scientifici, specializzati sia a livello nazionale che internazionale.

Il Ministero, inoltre, nell'ambito delle azioni di tutela del territorio, intende porre in essere misure preventive e di mitigazione degli effetti derivanti dalle variazioni climatiche e dalle modificazioni sull'utilizzo e l'assetto del territorio con particolare riguardo alla difesa degli abitati, delle infrastrutture, degli insediamenti produttivi e commerciali, all'erosione dei litorali e alla prevenzione dei fenomeni di desertificazione; contrastare la tendenza alla perdita di biodiversità sulla base degli obiettivi fissati in sede comunitaria al 2010 e mantenere alta la qualità dell'ambiente in termini di conservazione e gestione di risorse naturali, elaborando una Strategia Nazionale sulla Biodiversità.
Nel contempo, verranno proposte iniziative in tema di fiscalità ambientale che abbiano come modello la riduzione delle imposte per chi risparmia energia e non inquina e, al contrario, aumenti l'imposizione nei confronti di chi non risparmia energia e inquina. L'obiettivo delle misure fiscali del Governo sarà quello di valorizzare l'ambiente come bene economico. Occorre favorire lo sviluppo delle imprese che si specializzano nella difesa dell'ambiente attraverso la costruzione degli impianti di termovalorizzazione, la realizzazione degli impianti di depurazione delle acque,la produzione di energie rinnovabili, etc.

MAURIZIO

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Ottobre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
  1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30 31      
 
 

FACEBOOK

 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

edilmalsoccooptntgulp16BartSimpsons84alfonsinagentilehopelove10botti.annaritagiuliano.morellifronteverderigitansginotre2elly19700geotecnica1cile54grex0
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963