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Nucleare o rinnovabili!?
Post n°95 pubblicato il 02 Luglio 2008 da ilpoliedroambiente
Nel corso del suo intervento dinnanzi alla Commissione Ambiente della Camera, il Ministro, Stefania Prestigiacomo, ha affrontato tutte le priorità della questione ambientale. Convinta che oggi la grande questione ambientale debba essere assunta dalla società come nodo centrale dello sviluppo, come parametro sul quale misurare le politiche complessive, come chiave di volta per programmare lo sviluppo, uno sviluppo che non potrà che essere "sostenibile", il Ministro considera necessario, prima ancora che opportuno, un mutamento culturale profondo, un cambiamento di cultura economica, ma anche un cambiamento di cultura ambientalista. L'ambiente, a parere del Ministro, deve diventare uno snodo fondamentale, una risorsa, e anche un business della società del futuro. Il modello di sviluppo che vede l'ambiente come limite esterno ed estraneo allo sviluppo ha fallito. È il momento che il requisito della sostenibilità ambientale debba innervare dall'interno ogni progetto, ogni programma. Di conseguenza, sarà necessario difendere e valorizzare al massimo l'ambiente e promuovere, con una adeguata azione cultuale ma anche, ovviamente, con provvedimenti e progetti concreti, una politica ambientale che coniughi tutela e sviluppo, che consenta di difendere l'ecosistema, la natura e permetta di realizzare quegli interventi infrastrutturali e nel campo dell'energia di cui il paese ha bisogno. Una politica, insomma, che consenta di traghettare il nostro paese verso un modello di sviluppo eco-sostenibile. Un modello che rappresenta una scelta a favore della difesa della salute degli italiani e della integrità del nostro territorio, una scelta che rappresenta un impegno internazionale per la riduzione dei gas serra, un modello che rappresenta anche un formidabile volano di crescita economica. Da questo punto di vista, è opportuno incentivare l'utilizzo del gas in sostituzione del petrolio. Il gas infatti produce 4 volte meno gas serra degli impianti a carbone e 3 volte meno di quelli a petrolio ed ha standard di rendimento migliori. In quest'ottica appare evidente l'esigenza di dotare il nostro paese di un numero sufficiente di rigassificatori per affrancare la nostra dipendenza dall'approvvigionamento dai gasdotti che provengono o attraversano paesi spesso politicamente instabili o soggetti a crisi. Inoltre, sarà necessario promuovere la diversificazione dei combustibili per il funzionamento degli impianti di generazione di energia elettrica anche attraverso il ricorso al carbone pulito. Inoltre, il Governo intende proporre, attraverso opportune consultazioni con le istanze locali, una campagna per la nascita - su basi volontaristiche e ben meditate - di un quartiere ecologico in ogni grande città italiana entro il 2020, come già accade in esperienze straniere (quartiere Vauban di Friburgo) e come stanno tentando di fare in alcuni centri anche in Italia: Renzo Piano e Carlo Rubbia a Milano, ma esistono anche iniziative del genere a Roma. Restando nelle problematiche del territorio, Il Ministro indica una linea sul tema dei rifiuti, al di là dell'emergenza campana. Si registrano infatti enormi ritardi nello sviluppo di una gestione efficace del ciclo diretto al corretto smaltimento dei rifiuti. Un problema che già si è evidenziato in tutta la sua gravità in alcune zone della Penisola. Ferme restando le prevalenti competenze delle Regioni in materia, gli indirizzi dell'attività del Ministero dell'Ambiente vedono come priorità la promozione di interventi finalizzati alla riduzione della quantità e della pericolosità dei rifiuti attraverso: Su un piano parallelo, sempre al fine di contemperare gli obiettivi ambientali con gli obiettivi di sviluppo economico e governo del territorio, è necessario predisporre un "Piano nazionale di bonifiche" per procedere al risanamento dei siti inquinati e alla valorizzazione e riqualificazione delle aree produttive industriali dismesse, con particolare riferimento ai Siti di Interesse Nazionale, e garantire il completamento degli interventi di messa in sicurezza e bonifica delle aree pubbliche. Ciò anche attraverso la sperimentazione di nuove tecniche di bonifica da verificare in collaborazione con centri universitari e scientifici, specializzati sia a livello nazionale che internazionale. Il Ministero, inoltre, nell'ambito delle azioni di tutela del territorio, intende porre in essere misure preventive e di mitigazione degli effetti derivanti dalle variazioni climatiche e dalle modificazioni sull'utilizzo e l'assetto del territorio con particolare riguardo alla difesa degli abitati, delle infrastrutture, degli insediamenti produttivi e commerciali, all'erosione dei litorali e alla prevenzione dei fenomeni di desertificazione; contrastare la tendenza alla perdita di biodiversità sulla base degli obiettivi fissati in sede comunitaria al 2010 e mantenere alta la qualità dell'ambiente in termini di conservazione e gestione di risorse naturali, elaborando una Strategia Nazionale sulla Biodiversità. MAURIZIO |
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