E poi ti ritrovi a leggere sulle pagine locali del "Mattino", un articolo che parlava dell'ultima manifestazione elettorale del Carroccio avellinese, svoltasi nella sede di Casapound, "alleata di ferro" della candidata sindaca leghista, Biancamaria D'Agostino. L'accurato reportage evidenziava la presenza nel capoluogo di uno dei leader romani della formazione di estrema destra, Luca Marsella, consigliere municipale nella capitale. Arrivato anche lui a supportare l'avvocata, recentemente fulminata sulla via di Damasco dal verbo salviniano.
Ma il pezzo forte dell'articolo sono state le dichiarazioni di Giuliano Bello, candidato nella lista della Lega insieme a qualche altro camerata, e quelle della stessa aspirante prima cittadina. Nessun "prima gli avellinesi", per mancanza di altre etnie che vengono a toglierci il pane ed il lavoro, data la povertà imperante. Nessun pogrom annunciato nei confronti delle badanti ucraine né delle domestiche rumene, ma soltanto una sovrapposizione di punti del programma, in vista dell'appuntamento con le urne.
Così si è scoperto, leggendo le parole del duo Bello-D'Agostino, che la salviniana dell'ultim'ora ha importato nel suo programma i dieci punti indicati da Bello nella scorsa campagna elettorale, quando correva per la poltrona di sindaco, racimolando pure circa settecento voti. E si può dire che il programma elettorale di Casapound costituisca il corpo delle proposte per la città della donna di legge D'Agostino. All'insegna dell'"ordine e disciplina" salviniano, coniugato secondo le esigenze di sicurezza, ripristino degli spazi urbani e soccorso pauperistico al disagio dei cittadini più sfortunati.
Quasi fossero un'unica cosa, il Carroccio e la Tartaruga, hanno pertanto sancito un'alleanza che qui ad Avellino ha il significato di un'unione vera e propria, priva di infingimenti o problemi ideologici. Visto che, per la lista di D'Agostino, forte soprattutto in ambienti giudiziari, di ideologie non se parla proprio. Ad eccezione di qualche nostalgico del Ventennio, ex forzisti o un professore seguace di Julius Evola. E questa è solo una delle manifestazioni della nuova destra avellinese.