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Post n°27 pubblicato il 01 Aprile 2011 da liasonpornographique
Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
De l'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminato
Spazio di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo, ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e 'l suon di lei. Così tra questa
Infinità s'annega il pensier mio:
E 'l naufragar m'è dolce in questo mare.
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bende oscure ponetemi sugli occhi
che mai più io veda del...
Inviato da: antracite4
il 21/11/2018 alle 17:12
Non credo che esista quasi mai o mai una fusione perfetta.....
Inviato da: Francesco_Conte
il 12/01/2014 alle 09:31
Ma guarda questi indiani che sensibilità avevano.
Inviato da: gandalab
il 04/01/2014 alle 12:08
mi ha fatto incontrare nick cave e mangiare grigi felici...
Inviato da: mi.chiamo.roby
il 04/01/2014 alle 01:21
sì, quel "tempo grande scultore"
di cui parla la...
Inviato da: naturaseitulamiadea
il 07/12/2013 alle 12:05
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