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Post n°350 pubblicato il 11 Ottobre 2010 da erising
Ovvia l'indignazione, scontato l'orrore, inevitabile lo sgomento...... ... eppure non è il primo e non sarà questo l'ultimo fatto di cronaca che lascerà l'amaro in bocca e un senso di inutilità di fronte alla crudeltà umana, alla sua ferocia ed alla sua incomprensibile ragione d'essere. Sarah con i suoi pochi anni, i suoi sogni e le sue fragili certezze non è stata vittima soltanto del suo carnefice....... no, non lo credo. Il suo paese, la sua gente, i suoi parenti e forse anche la sua famiglia hanno fatto la loro parte, hanno avuto un ruolo fondamentale nell'assassinio di questa ragazzina. La mentalità gretta di un piccolo paesino di provincia ancorato a vecchi retaggi culturali, a quell'incomprensibile e statica abitudine, oserei dire secolare, regola che tutto deve tacere..... soprattutto quello che potrebbe minare la "normalità" del quotidiano vivere.... quel vivere incessantemente muto, silente........ sotto una coltre di polvere...... nessuno deve sapere.... ... e non serve chiedere aiuto, cercare sostegno perchè le ragioni del quieto vivere prevalgono anche sulle miserie umane..... il luogo comune è sempre lo stesso: il paese è piccolo e la gente mormora....si dice così no??? quel mormorio non piace forse anche perchè ti mette all'indice ma non ti condanna... si veste solo di ipocrisia, vigliaccheria ed a volte scade nell'ingiuria mentre tutto continua a scorrere lento e immutato..... quel " non si deve dire"... "non si deve sapere" trasforma e permette ad un porco di diventare un'assassino, lo arma perchè lo legittima a difendere la sua apparente buona reputazione e non serve a nulla lo sdegno a posteriori...... non cancella un omicidio pianificato dall'omertà, dalla vigliaccheria, dalla assenza di senso civico Non è amorale soltanto commettere un reato..... violare, uccidere, defraudare.... no.....non è solo questo.... lo è anche la reticenza, l'omertà, il silenzio e quel bieco e muto "modus vivendi" da vecchio borgo medioevale che costringe una ragazzina a fare i conti quotidianamente con chi la molesta quasi in silenzio..... ... io ci sono nata in un piccolo paesino di provincia.... per fortuna soltanto nata.... questo non perchè voglia rinnegare le mie origini... sono dentro di me come radici profonde.... di quel piccolo borgo custodisco i profumi e i colori nel mio intimo e nei miei occhi il colore scuro, quasi nero, della mia terra è indelebile e rappresenta la mia più intima essenza.... ci sono nata ma sono cresciuta in una città e crescendo ho vissuto i contrasti e i diversi comportamenti...... SO come tutto deve rimanere statico, compiaciuto...... tranquillo.... so quanto si teme il mormorio e la maldicenza... so come la famiglia custodisce serratamente qualsiasi cosa perchè l'errore di uno macchia "l'onorabilità" del gruppo familiare..... fanno cerchio e non c'è chiave che possa aprire un varco....... ho sentito una figlia dire " il paese sa che mio padre è sempre stata una persona per bene".... il paese sa.....è questa la cosa più importante.... il pensiero del paese.... è quel pensiero la bilancia e il peso.... il resto non conta..... il protagonista e l'artefice è solo lui.... il pensiero degli altri.... tutto ruota intorno ad esso... anche la vita ... ammettere una qualsiasi verità corrisponderebbe ad un'assunzione di corresponsabilità.... un'ammissione di colpevolezza che è preferibile sbandieri uno solo affinchè il paese e la sua gente riprenda il suo baluardo di onorabilità e continui a sventolare una bandiera che come sempre è macchiata di sangue....... |
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Sento molta gente un po’ dappertutto invocare la pena di morte (seppure in Italia è illegale) per quel disgraziato che ha ucciso e abusato di Sarah (peraltro dopo che era passato un po’ di tempo da quando l’aveva strangolata, quindi addirittura a freddo, non in un impulso di libidine, e su un corpo privo di vita, il che è ancora più agghiacciante). Ma a parte le considerazioni etiche, non credo che la pena di morte sia un forma di pena e/o di deterrente che funzioni, tanto è vero che in America, negli stati ove è applicata, le statistiche ci dicono che gli omicidi non sono minori, anzi! Penso che un Paese civile debba trovare altre forme punitive, anche se in questo caso l’istinto di farsi giustizia da soli è molto forte, l’istinto appunto, non la ragione che invita a rispettare la vita in ogni caso, anche quando non è stata rispettata e anzi è stata barbaramente violata. Credo tra l’altro che per questa “persona” (che probabilmente tenterà anche il suicidio) morire sia in fondo la pena minore, anzi forse addirittura una liberazione. La pena maggiore penso sia vivere in carcere per tutta la vita con il peso enorme di quello che ha fatto sulla coscienza e con il fantasma della nipote che gli corroderà l'anima (penso che già si sia reso un po’ conto di quello che ha fatto ma se ne renderà conto ancora di più con il passare del tempo, nonostante possa soffrire di qualche turba mentale).
Capisco che così a caldo chiunque lo avesse tra le mani farebbe molta fatica a resistere alla voglia di ammazzarlo, ma temo che gli farebbe solo un favore…
Ma, nonostante lo sgomento per quello che è successo, permettimi di nutrire qualche piccolo dubbio su questa vicenda che credo sia affiorato anche nelle tue parole. Anche se gli psicologi lo spiegano con il rimorso, ovvero come il desiderio inconscio di autodenunciarsi (io non lo darei per scontato), trovo strano comunque che quest'orco abbia usato questo stratagemma, consegnando il telefonino della ragazza, quando c'erano molte altre strade, anche più semplici e più rapide... Anche se fosse stato un tentativo di sviare le indagini, mi pare molto puerile e incosciente in un uomo che per 45 giorni aveva dimostrato una freddezza implacabile e su cui non c’erano peraltro sospetti. E trovo ancora più strano che nessuna delle persone che lo circondano avesse avuto un minimo dubbio, sapendo che aveva tentato altre volte di abusare della ragazzina, ed anche se non ho elementi che mi confortano su questa tesi, trovo curioso che nessuno abbia sentito le urla probabili della ragazzina quando tentava di divincolarsi prima si essere strozzata.
La cosa però che più mi turba (e vengo al nucleo del tuo post) è constatare ancora una volta come questi episodi di violenza inaudita avvengano per la gran parte in seno alle famiglie e che per un senso distorto dell'onore e della reciproca protezione, nessuno degli adulti che pur conosceva quasi certamente i precedenti del “mostro” abbia denunciato la cosa o messo lo zio nelle condizioni di non nuocere, spaventandolo in qualche modo o comunque sorvegliandolo o imponendo alla ragazzina di evitare qualunque frequentazione anche occasionale, insomma mettendo anche lei sull'avviso del pericolo che correva se si metteva nelle condizioni di stare da sola con il suo carnefice.
Se non si fosse celato tutto e fatto finta di nulla, probabilmente Sarah sarebbe ancora viva... Spero che questa tragedia serva almeno da monito a tutte quelle famiglie (e sono molte) che sanno di avere una persona poco seria (o disturbata) in casa e che tendono a nascondere o a sottovalutare la gravità dei comportamenti di qualche loro congiunto, esponendosi o esponendo altri a possibili rischi. Purtroppo la famiglia (e non solo) in Italia si comporta spesso come un piccolo corpo mafioso in cui vige l'omertà e il reciproco aiuto anche in caso di malefatte...questo soprattutto nei paesi di provincia dove sopravvive una cultura omertosa dovuta anche all’ambiente ristretto, per cui nulla deve trapelare di quello che accade in famiglia e che potrebbe essere disdicevole per il decoro della stessa…
Anch’io vivo in una cittadina di Provincia, circa 16.000 abitanti, ed anch’io ho dovuto constatare quanto le persone siano preoccupate delle chiacchiere e delle maldicenze, negando addirittura una qualche malattia di un famigliare se pensano che questa possa portare uno screzio all’immagine della famiglia stessa…e so anche quanta gente è rimasta muta di fronte a qualche episodio di violenza famigliare che è accaduto anche da noi, sebbene per fortuna non ha portato a nessun fatto di sangue, proprio per tema che il paese potesse sparlare…insomma la vergogna che diventa alibi per proteggere un infame…mentre dovrebbe prevalere su tutti il timore che il mascalzone possa ripetere le sue nefandezze con conseguenze addirittura più nefaste.
E’ triste constatare quello che avviene in Italia e nel Mondo ancora oggi che abbiamo varcato già da dieci anni il secondo millennio, ma evidentemente ne dovranno passare ancora tanti di anni prima che la cultura del “non vedo non sento non parlo” possa essere in qualche modo superata…
Ciao…CARLO!
Potremmo aprire un ufficio di investigazioni private, con questa dicitura: MARA E CARLO investigatori privati....venite da noi per ogni problema, perchè ne sappiamo una più del diavolo:-))).
Ciao collega...qua la mano (in senso figurato, non nel senso che ti sposo, anche se in fondo non credo mi dispiacerebbe poi tanto):-))))).
CARLO.