Creato da: Serj_Tankian il 07/01/2006
Lettere all'amico immaginario e altri racconti scontati

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« La sfigaIl sogno »

Lettera seconda (il tipo d'uomo "flussi marginali e presenze inquiete")

Post n°3 pubblicato il 15 Maggio 2006 da Serj_Tankian

 

Ero seduto al bancone di un bar a respirare i fumi del mio ennesimo whisky quando mi si è avvicinato un tipo ed ha iniziato a parlare. Era depresso e deprimente, il suo alito puzzava decisamente peggio del mio e non avevo alcuna voglia di sentire i suoi drammi esistenziali. D'un tratto mi fece una domanda fatidica dopo l'ennesima lacerante valanga di parole: “ma perché tu che tipo d'uomo sei?”. Tornai improvvisamente dalla mia assenza evocativa ed iniziai a parlare a raffica, senza interrompermi, senza quasi respirare, sicuramente senza pensare. E dissi:


Io non sono quel tipo di uomo che, se si ritrova aggrappato su uno scoglio che affonda in mezzo all’oceano, si butta in acqua e inizia a nuotare verso il basso fino ad uccidersi. A volte vorrei esserlo. A volte vorrei essere quel tipo d’uomo che si tuffa con la ferma e decisa volontà di sopravvivere, combattendo come un leone con le onde , le tempeste, gli spazzi infiniti e gli abissi, dimostrando che si può lottare per arrivare a terra. Quelli che alla fine comunque falliscono. La terra è troppo lontana. L’oceano troppo grande. Il tempo troppo poco. Spesso sogno di essere quel tipo d’uomo che, puntando gli occhi al cielo, si aggrappa ad esso e si lascia portare via dal vento, galleggiando tra le nuvole e le fantasie, volando via per magia. Sarebbe bello. Spesso dico a me stesso di essere quel tipo d’uomo che a quel maledetto e sfottuto scoglio ci rimane aggrappato, forsennatamente, irrinunciabilmente, fino alla fine, pensando ogni istante al momento in cui affonderà. Quel tipo d’uomo che non potrà mai lasciare quello scoglio , neppure durante la discesa verso l’abisso. Ma la verità.. la sacrosanta verità.. è che io non sono nessuno di quei tipi di uomo. Io sono quel tipo d’uomo che.. non lo so neppure io.. non conosco questa verità.. forse il mio scoglio non affonda.. ancora. “

3 secondi di pausa

O forse sono quel tipo d’uomo che va in cerca della terra ma che dopo poco capisce che non ce la può fare. Allora si dispera ed inizia a contemplare il cielo sperando ingenuamente che gli spuntino le ali, cercando un appiglio tra le nuvole bianche che passano pigre o tra le stelle che regnano sulla notte. Quel tipo che alla fine decide che tutto è perduto ed inizia ad affondare, che non vuole più provare a respirare. Quello che poi non ha il coraggio di mollare e ricomincia a nuotare. Sono quel tipo d’uomo che alla fine trova un altro scoglio e ci si aggrappa. Sicuro di essere in salvo si tira in secca e si fa eroe del nuovo mondo. Troppo entusiasta per capire che il nuovo scoglio già inizia ad affondare, e che ben presto sarà ora di ricominciare. Forse sono quel tipo d’uomo che di una vita così alla fine ne muore. Oppure ci campa per sempre. La risposta la avremo come sempre alla fine. Sempre che ne esista una, s’intende. Amico ho parlato per tutto questo tempo, so meno di prima su quello che ti stavo dicendo e tu avrai capito meno di nulla di quello che ti ho detto. Forse dovrei stare zitto.”.

Mi sono alzato, ho scolato il fondo del mio bicchiere e mi sono girato per congedarmi. L'uomo non c'era più. Forse l'avevo solo immaginato o forse eri tu amico mio che ogni tanto permetti alla mia mente compressa di sfogarsi nella sua naturale confusione.

Strani momenti. 

Il bar brulicava di vita e nessuno sembrava essersi accorto di me e delle mie parole dettate al vento. Dopo essermi guardato un poco attorno sono andato via, ubriaco marcio ma con l'anima più leggera.

Anche se non so ancora il perché.

 
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