Creato da Giur il 15/09/2006
blog per alunni (e famiglie) che si avvalgono dell'ora di religione

Chi sono

Mi chiamo Giovanni Giuranna. Sono un insegnante di religione cattolica in servizio presso l'I.C. Salvatore Quasimodo (15 ore) e la S.M.S. Via Moscati-Mameli (3 ore) di Milano.

Reli John è un blog rivolto agli alunni (e alle loro famiglie) su cui pubblico i materiali e gli strumenti di approfondimento proposti durante l’anno scolastico (testi, brevi video, link di approfondimento, ecc...).

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ORA DI RELIGIONE: GIANNINO CASTIGAMATTI

Post n°53 pubblicato il 24 Ottobre 2006 da Giur

Sul Giornale di oggi 24 ottobre, in cronaca di Milano, leggo l'ennesimo allarme del prof. Alberto Giannino, presidente dell'associazione nazionale docenti cattolici: sarebbero più di 100mila gli studenti che non frequentano più l'ora di religione sul territorio della Diocesi di Milano (cioè nelle province di Milano, Varese e Lecco).

“Nel resto d'Italia – dice Giannino, citando dati della Curia di Milano – il fenomeno ha un'altra portata, il 91 per cento è presente nell'ora di religione. Ossia, su tutta la penisola soltanto mezzo milione non la segue e di questi il 20 per cento appartiene alla diocesi milanese”.

Per reagire all'emorragia Giannino si appella ai colleghi insegnanti di religione: “Perché dobbiamo essere costretti a parlare di droga, sesso, musica pur di accattivarci le simpatie della classe? Questi sono argomenti di attualità e non di cultura religiosa. Mentre c'è un bellissimo programma ministeriale da svolgere, si può spaziare dal confronto con le altre religioni alle questioni etiche”.

Nella foga del discorso il prof. Giannino si rivolge direttamente al cardinale Tettamanzi, al quale rimprovera (benevolmente?) di aver incontrato gli insegnanti di religione della Diocesi soltanto una volta. “Ci indichi le strategie, ci dica quale linea dobbiamo seguire per riportare in classe le pecorelle smarrite”.

L'appello assume toni che non condivido: non sono capace di parlare degli alunni “non avvalentisi” come di “pecore smarrite”. L'espressione mi sembra quantomeno impropria.

Il prof. Giannino chiede inoltre “di ripensare la pastorale dell'insegnamento della religione, che è datata e non adeguata ai nostri tempi. Il cardinale dovrebbe riunire a porte chiuse tutti i docenti e fare con loro un incontro di tre giorni per capire questo disagio”.

Confesso che l'idea dell'incontro a porte chiuse col cardinale mi affascina: tre giorni di ascolto e di confronto in cerca di una strategia intelligente per il futuro. Bellissimo, e al tempo stesso estenuante!!! Sempre meglio però del “mordi e fuggi” di un'udienza preconfezionata, che si risolve in un pomeriggio di parole calate dall'alto che di solito non toccano i problemi reali.

Dal mio punto di vista, ecco quel che penso:

1) Se vogliamo riflettere sulla pastorale scolastica, non possiamo limitarci ai prof di religione. Dovremmo coinvolgere gli insegnanti cattolici di tutte le discipline, come pure le componenti genitori/studenti e, in qualche modo, le parrocchie e i movimenti.

2) Se invece vogliamo mettere a fuoco le tematiche specifiche dell'ora di religione, preferirei non usare l'espressione “pastorale dell'insegnamento della religione”, perché la ritengo ambigua.

 
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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 09/11/06 alle 15:34 via WEB
Caro professore, mi consenta di fare alcune preciszioni, altrimenti rischio di essere frainteso. Nell'Arcidiocesi di Milano, guidata dal cardinale Dionigi Tettamanzi, per l' anno scolastico 2006/07, ci sono 100 mila studenti e studentesse che non si avvalgono dell'ora di religione cattolica nelle scuole di stato. Un dato preoccupante, gravissimo e allarmante che e' stato sottovalutato per anni. Adesso che l'ora di religione si sta estinguendo (ci sono almeno 400 classi vuote senza avvalentisi e altre centinaia con due-tre alunni) il Cardinale Tettamanzi nomina un nuovo Vicario episcopale per questo Settore, Monsignor Carlo Faccendini, milanese, 54 anni, laureato in lettere, esperto di scuola per rilanciare l'ora di religione cattolica tremendamente in crisi. Meglio tardi che mai. Noi siamo contenti di questa nomina, anche se msg. Faccendini ha un compito immane, difficile e impossibile: quello di contenere le dispersioni e quello di arginare il fenomeno, che rischia di liquidare l'ora di religione cattolica nella Diocesi di Milano dopo il disastro della gestione di questi ultimi 20 anni. Non solo, gli autori di questo disastro non hanno attenuanti perche' da otto anni, regolarmente, con interviste a TV, a radio, a quotidiani ho denunciato la situazione, ho scritto piu' lettere a due Cardinali Arcivescovi e ho parlato con vari Vescovi ausiliari della Diocesi. Tutti mi rimandavano a msg. Giovanni Giavini, colui al quale dobbiamo in larga parte questa situazione unica in tutta Italia. Monsignor Giavini non ha mai ritenuto che l'ora di religione cattolica dovesse avere una valenza più culturale, e non già trasformarsi in un’ora di attualità in cui si parla un po’ di tutto (dal sesso alla droga, dalla musica allo sport) e, alla fine, lo studente resta deprivato culturalmente, perché, ad esempio, non conosce la Bibbia, il libro che permea la civiltà occidentale da millenni; non conosce Gesù Cristo, la sua vita, il suo messaggio, il suo mistero e la sua Chiesa. E questa “liquidazione dell’ora di religione cattolica” va bene sia alla nostra sinistra materialista e atea, sia ai teologi a la page delle nostre Facoltà Teologiche e dei nostri Seminari affascinati da Lutero, Calvino, e Zwingli. Senza contare tutti i loro discepoli contemporanei: da Barth a Bonhoffer, da Bultmann a Moltmann, solo per citare alcuni nomi. L’importante è mettere al centro la Parola con il suo libero esame, senza tenere conto del Sacro Magistero e della Sacra Tradizione. E così, i dogmi della Chiesa cattolica sono ritenuti una prigione del pensiero, e, quindi, essi consigliano molta prudenza e cautela quando si parla della Risurrezione, dei miracoli di Gesù di Nazareth, della Madonna, della Chiesa, di Dio Padre e della Eucarestia che per loro è solo “Memoria” e non “presenza reale del Corpo e del Sangue di Cristo”. L’obiettivo è quello di demolire teologicamente il Cristo della fede, ma di evidenziare solo il Gesù storico. Quel Gesù la sinistra ritiene solo un grande personaggio, un grande uomo e un Profeta, ma nega a tutti i costi che sia Dio, il Messia e il Risorto. Non a caso, questi teologi parlano di Gesù predicato e predicante, scandalizzando i semplici. Una delle finalità della scuola è, appunto, l’acquisizione di una cultura integrale dello studente, e non ci può essere una vera cultura integrale, se prescindiamo anche dalla sola dimensione religiosa. Lo studente rischia, quindi, se l’ora di religione cattolica non ha dei contenuti seri, di uscire dalla scuola povero culturalmente, senza conoscere le tematiche religiose e “i principi del cattolicesimo che fanno parte del patrimonio storico del popolo italiano”, come recita l’articolo 9 del Concordato tra Santa Sede e Repubblica italiana stipulato nel 1984. A questo riguardo, il cardinale Carlo Maria Martini, già Arcivescovo di Milano, in un convegno all’Assolombarda a Milano, nel 1997, propose, controcorrente, due ore di religione settimanali a scuola, come avviene in tutti i Paesi del Nord Europa, per conseguire una cultura religiosa completa. Egli, da uomo di cultura, si rendeva conto che un’ora settimanale era insufficiente a trattare tutte le tematiche religiose e svolgere una programmazione rigorosa e sistematica della disciplina. Una proposta, quella del cardinale Martini, seria, costruttiva e convinta, specie in uno Stato come il nostro in cui alcuni partiti di sinistra (Ds, Rifondazione Comunista, Comunisti italiani, Verdi, Radicali, Socialisti boselliani, Repubblicani alla Sbarbati, Liberali alla Zanone) e la maggior parte dei sindacati della scuola, sono da sempre ostili all’ora di religione cattolica, forse perché convinti, in malafede, che si tratti di un privilegio concesso alla Chiesa cattolica o, perché, pensano che in quest’ora si faccia del proselitismo, che ci sia insomma una sorta di desiderio di cattura degli alunni da parte dei docenti di Religione cattolica. E da ultimo, sono contrari, perché i docenti di Religione non vengono scelti nell’area umanistica fra i docenti di lettere, storia e filosofia (come vorrebbe la sinistra) ma vengono reclutati dalle Curie Vescovili, dopo aver conseguito un Diploma in Scienze Religiose equipollente ad una laurea civile o, magari, la laurea o il dottorato in teologia. Stupisce l’atteggiamento di alcuni settori della sinistra italiana che vorrebbero che questo insegnamento fosse impartito al pomeriggio o nelle parrocchie dimenticando volutamente che è un insegnamento culturale, offerto a tutti e che non ha l’obiettivo di aderire alla fede cattolica, ma solo quello di illustrare i suoi contenuti (è a questo che hanno detto sì studenti e famiglie all’atto dell’iscrizione) e favorire il confronto con altre religioni e altri sistemi di significato. Infatti, la catechesi che ha come obiettivo l’adesione alla fede cattolica, si svolge nelle parrocchie, mentre la cultura religiosa, rientra nelle finalità della scuola. E, proprio per queste ragioni, la sinistra italiana dovrebbe rivedere antichi pregiudizi, atteggiamenti ostili, e storici steccati. E qui vorremmo fare alcune considerazioni di attualità sul mondo islamico. Dal Marocco al Pakistan (solo per indicare una linea geografica) gli studenti islamici conoscono il Corano, la Sunna, il profeta Maometto, i pilastri dell’Islam, ecc. Certo, le scuole coraniche non hanno nulla a che vedere con l’ora di religione cattolica, in quanto l’indottrinamento è sistematico; c’è tutta una programmazione rigorosa, scientifica che dura anni e anni e che mira ad istruire da un punto di vista religioso i giovani musulmani. Il rischio di queste scuole è quello di una deriva fondamentalista e integralista che può portare i giovani a sposare la causa della guerra santa o, peggio, ad abbracciare il terrorismo, perché vengono educati ad odiare l’Occidente, gli Usa, la civiltà dei consumi e del benessere. Sono quei giovani che bruciano le nostre bandiere e i nostri crocifissi davanti ad Ambasciate e Consolati, che inscenano proteste, che scendono nelle piazze tutti accecati da un furore anti occidentale e che possono arrogarsi impunemente il diritto di fare satira contro Cristianesimo ed Ebraismo e i suoi rappresentanti, ma che rifiutano decisamente la satira contro l’Islam. Giovani strumentalizzati che non protestano contro le loro monarchie, le loro dittature, i loro regimi militari che li hanno ridotti alla fame. Si, perché nei Paesi islamici, non esiste la democrazia: ci sono emiri, sceicchi, generali, colonnelli, e monarchi che vivono nel lusso sfrenato e nel benessere che contestano e odiano l’Occidente e gli Usa in nome dell’Islam. Allora, in questo contesto storico e culturale in cui l’Islam sta avanzando, è importante conoscere le radici dell’Occidente, conoscere la nostra civiltà, la nostra religione, le nostre tradizioni, e la nostra cultura con un’ora di religione cattolica che abbia una sua dignità culturale e formativa. Non è pensabile nel terzo millennio che le nuove generazioni, che saranno la futura classe dirigente del Paese, ignorino i contenuti essenziali del Cattolicesimo in uno scenario che vede avanzare drammaticamente l’Islam in tutta l’Europa e in cui i cattolici devono soccombere. Pardon, devono essere sottomessi! Ecco, perche' Monsignor Faccendini, ha un' enorme responsabilita': ma, fortunatamente, puo' contare su moltissimi docenti qualificati culturalmente, motivati, esperti in pedagogia e in didattica, che nulla hanno a che vedere con quella minoranza che ha distrutto l'ora di religione cattolica nella citta' di Milano con conseguenze irreparabili per la Chiesa cattolica e per le nuove generazioni" Alberto Giannino
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Anonimo il 09/11/06 alle 15:35 via WEB
100 mila studenti e studentesse scelgono di non fare Religione a scuola nella Diocesi di Milano, dalle materne alle superiori 2 parte Alberto Giannino, ha reso noti i dati relativi all'insegnamento della religione cattolica per l' anno scolastico 2005-2006 che si e' aperto il primo settembre. ll 93% degli studenti italiani sceglie invece di avvalersi, mentre solo il 7% sembra non essere interessato a tale insegnamento, fra cui i giovani della Diocesi di Milano. Rimane invece gravissima la situazione del capoluogo milanese dove nelle scuole superiori il 60% degli studenti non si avvale dell'insegnamento della religione cattolica (in sostanza 35 mila studenti su 65 mila iscritti a Milano escono dall'aula quando entra il docente). A questo quadro desolante, dobbiamo aggiungere le oltre 400 classi vuote, senza alunni, accorpate con altre classi e articolate su più corsi ( il tutto contro la legge che è sempre vincolante e mai discrezionale). Tre soggetti devono interrogarsi, in particolare, su questa crisi : la comunità ecclesiale, la comunità scolastica e la famiglia. La comunità ecclesiale: preti, religiosi, religiose, movimenti eccclesiali, Gruppi diocesani, Associazioni cattoliche, Comitato pastorale, presbiterale, perchè non si occupano del problema, lasciando l'Arcivescovo da solo ? Perchè non fanno proste serie e articolate? e la famosa Facoltà teologica che fa di fronte a questo disastro? Non un piano per il rilancio, non un progetto per arginare le dispersioni, mancanze di idee, e soprattutto la logica del tirare a campare. La comunità scolastica sono invece i 1900 docenti: alcuni inadeguati (leggono il giornale in classe, guardano videocassette con gli studenti, parlano solo dell'attualità); anche se la stragrande maggioranza si tratta di docenti qualificati e preparati culturalmente: a loro ci rivolgiamo perche l'ora di religione sia rinnovata e presentata in forma nuova, coinvolgendo gli studenti con metodi didattici e pedagogici nuovi per presentare Gesù risorto. Gli studenti e le famiglie infatti hanno scelto un'ora di religione cattolica: la vita di Gesù, il suo messaggio, il suo mistero; la Chiesa; la conoscenza della Bibbia, la dottrina sociale cattolica, il problema di Dio, il problema morale e il confronto con altre religioni. A questo hanno detto "si", non ad altri insegnamenti. I docenti di Religione cattolica devono erogare un'offerta formativa culturale di qualità. Basta con insegnamenti di basso profilo culturale che invitano i giovani alla diserzione di massa! I 1900 docenti di Religione devono fare un'autocritica forte su questa diserzione, devono mettersi in discussione, devono rivedere la loro offerta formativa che propongono agli studenti. C'è poi la famiglia che spesso delega ai figli la scelta dell'ora di religione anche nel biennio o nelle medie inferiori. E' una scelta sbagliata che andrebbe discussa in famiglia. In relazione a questa drammatica situazione -Alberto Giannino- sollecita ancora una volta l'intervento diretto dell'Arcivescovo di Milano, cardinale Dionigi Tettamanzi. Dopo 4 anni che è a Milano, afferma Alberto Giannino, l'Arcivescovo non può più ignorare la gravità del fenomeno e non formulare un piano di rilancio per l'Insegnamento della Religione cattolica , un piano per contenere le dispersioni, non elaborare una strategia per arginare il fenomeno, e non ripensare una nuova pastorale dell'insegnamento della religione cattolica nella Diocesi più popolosa d'Europa. Gli studenti milanesi hanno diritto ad un'istruzione religiosa che è fondamentale per la loro crescita umana e culturale. I giovani secondo Alberto Giannino- sono semplicente senza Dio, ma non contro Dio. Dobbiamo aiutare questi ragazzi perchè la loro fede è spenta, non frequentano la Messa domenicale e non si accostano ai Sacramenti. Senza contare che non conoscono l'essenza della loro fede: il Credo. Dobbiamo aiutarli a crescere e a maturare una fede adulta. O, come diceva San Pietro: "Rendere ragione della speranza che è in voi". Se il trend negativo di Milano dovesse continuare, il rischio estinzione di tale insegnamento, fra pochi anni, diventerebbe reale con la certezza che le nuove generazioni (futura classe dirigente) conosceranno solo l'ignoranza religiosa, contrariamente agli studenti del Nord Europa, del mondo arabo o degli Stati Uniti che sono molto preparati sulla cultura religiosa. Che la situazione sia grave non è Giannino a dirlo, ma sono i numeri spaventosi che parlano da soli, sono le cifre che ci indicano una situazione veramente drammatica. In un' azienda questi numeri in rosso avrebbero licenziato chiunque. (Ma la Chiesa -mi si obietterà- non è una multinazionale! Bene, allora facciamo presto prima che la Chiesa di Milano sarà senza giovani. A che serve avere lo Stadio di San Siro pieno di ragazzi col Cardinale, se poi quest'ultimi disertano in massa l'ora di religione, la messa e i sacramenti? Non abbiamo bisogno di spettacolarizzare la nostra fede, i raduni oceanici a San Siro servono solo a fare pubblicità ad una Chiesa di Milano che sta affondando e, spiace, che molti non abbiano tale consapevolezza, e se ce l'hanno, non fanno nulla per arrestarla. In sostanza, nella Diocesi di Milano, ben 100 mila studenti e studentesse, rifiutano di fare religione a scuola: questo significa che essi mostrano interesse solo per la cosiddetta ora del nulla in cui possono uscire da scuola. Ora, nell'agenda del cardinale Tettamanzi, che ha la testa più libera dopo il Conclave e dopo il Convegno di Verona -conclude Alberto Giannino- ci deve essere al primo posto della sua agenda, l'esodo dall'ora di religione cattolica nella città di Milano e nel resto della Diocesi. Anzi sarebbe auspicabile che egli assumesse in prima persona la delega per l'insegnamento della religione cattolica e incontrasse i 1900 docenti di Religione a Triuggio in tre distinte giornate Il card. Dionigi Tettamanzi dovrebbe coinvolgere e sollecitare i movimenti ecclesiali, i Gruppi Diocesani e le Associazioni cattoliche, le uniche realtà vive della Diocesi. Per i 1900 docenti di religione della Diocesi di Milano, propongo corsi d'aggiornamento obbligatori, e per i docenti meno adeguati, l'applicazione del discorso della mobilità in altra amministrazione come prevede la nuova legge sullo stato giuridico dei docenti di religione. Per parte mia -afferma Giannino- dopo sette anni che denuncio la gravità di questa situazione nella Diocesi milanese, credo sia giunto il momento per l'Arcivescovo di chiamare a raccolta tutta la Chiesa ambrosiana di fronte al fenomeno dei non avvalentisi prima che sia davvero troppo tardi. E, il tempo della vigilanza, deve arrivare per tutti coloro che hanno a cuore l'insegnamento della religione cattolica" Alberto Giannino (fine)
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