Caro professore, mi consenta di fare alcune preciszioni, altrimenti rischio di essere frainteso. Nell'Arcidiocesi di Milano, guidata dal cardinale Dionigi Tettamanzi, per l' anno scolastico 2006/07, ci sono 100 mila studenti e studentesse che non si avvalgono dell'ora di religione cattolica nelle scuole di stato. Un dato preoccupante, gravissimo e allarmante che e' stato sottovalutato per anni. Adesso che l'ora di religione si sta estinguendo (ci sono almeno 400 classi vuote senza avvalentisi e altre centinaia con due-tre alunni) il Cardinale Tettamanzi nomina un nuovo Vicario episcopale per questo Settore, Monsignor Carlo Faccendini, milanese, 54 anni, laureato in lettere, esperto di scuola per rilanciare l'ora di religione cattolica tremendamente in crisi. Meglio tardi che mai. Noi siamo contenti di questa nomina, anche se msg. Faccendini ha un compito immane, difficile e impossibile: quello di contenere le dispersioni e quello di arginare il fenomeno, che rischia di liquidare l'ora di religione cattolica nella Diocesi di Milano dopo il disastro della gestione di questi ultimi 20 anni. Non solo, gli autori di questo disastro non hanno attenuanti perche' da otto anni, regolarmente, con interviste a TV, a radio, a quotidiani ho denunciato la situazione, ho scritto piu' lettere a due Cardinali Arcivescovi e ho parlato con vari Vescovi ausiliari della Diocesi. Tutti mi rimandavano a msg. Giovanni Giavini, colui al quale dobbiamo in larga parte questa situazione unica in tutta Italia. Monsignor Giavini non ha mai ritenuto che l'ora di religione cattolica dovesse avere una valenza più culturale, e non già trasformarsi in un’ora di attualità in cui si parla un po’ di tutto (dal sesso alla droga, dalla musica allo sport) e, alla fine, lo studente resta deprivato culturalmente, perché, ad esempio, non conosce la Bibbia, il libro che permea la civiltà occidentale da millenni; non conosce Gesù Cristo, la sua vita, il suo messaggio, il suo mistero e la sua Chiesa. E questa “liquidazione dell’ora di religione cattolica” va bene sia alla nostra sinistra materialista e atea, sia ai teologi a la page delle nostre Facoltà Teologiche e dei nostri Seminari affascinati da Lutero, Calvino, e Zwingli. Senza contare tutti i loro discepoli contemporanei: da Barth a Bonhoffer, da Bultmann a Moltmann, solo per citare alcuni nomi. L’importante è mettere al centro la Parola con il suo libero esame, senza tenere conto del Sacro Magistero e della Sacra Tradizione. E così, i dogmi della Chiesa cattolica sono ritenuti una prigione del pensiero, e, quindi, essi consigliano molta prudenza e cautela quando si parla della Risurrezione, dei miracoli di Gesù di Nazareth, della Madonna, della Chiesa, di Dio Padre e della Eucarestia che per loro è solo “Memoria” e non “presenza reale del Corpo e del Sangue di Cristo”. L’obiettivo è quello di demolire teologicamente il Cristo della fede, ma di evidenziare solo il Gesù storico. Quel Gesù la sinistra ritiene solo un grande personaggio, un grande uomo e un Profeta, ma nega a tutti i costi che sia Dio, il Messia e il Risorto. Non a caso, questi teologi parlano di Gesù predicato e predicante, scandalizzando i semplici. Una delle finalità della scuola è, appunto, l’acquisizione di una cultura integrale dello studente, e non ci può essere una vera cultura integrale, se prescindiamo anche dalla sola dimensione religiosa. Lo studente rischia, quindi, se l’ora di religione cattolica non ha dei contenuti seri, di uscire dalla scuola povero culturalmente, senza conoscere le tematiche religiose e “i principi del cattolicesimo che fanno parte del patrimonio storico del popolo italiano”, come recita l’articolo 9 del Concordato tra Santa Sede e Repubblica italiana stipulato nel 1984. A questo riguardo, il cardinale Carlo Maria Martini, già Arcivescovo di Milano, in un convegno all’Assolombarda a Milano, nel 1997, propose, controcorrente, due ore di religione settimanali a scuola, come avviene in tutti i Paesi del Nord Europa, per conseguire una cultura religiosa completa. Egli, da uomo di cultura, si rendeva conto che un’ora settimanale era insufficiente a trattare tutte le tematiche religiose e svolgere una programmazione rigorosa e sistematica della disciplina. Una proposta, quella del cardinale Martini, seria, costruttiva e convinta, specie in uno Stato come il nostro in cui alcuni partiti di sinistra (Ds, Rifondazione Comunista, Comunisti italiani, Verdi, Radicali, Socialisti boselliani, Repubblicani alla Sbarbati, Liberali alla Zanone) e la maggior parte dei sindacati della scuola, sono da sempre ostili all’ora di religione cattolica, forse perché convinti, in malafede, che si tratti di un privilegio concesso alla Chiesa cattolica o, perché, pensano che in quest’ora si faccia del proselitismo, che ci sia insomma una sorta di desiderio di cattura degli alunni da parte dei docenti di Religione cattolica. E da ultimo, sono contrari, perché i docenti di Religione non vengono scelti nell’area umanistica fra i docenti di lettere, storia e filosofia (come vorrebbe la sinistra) ma vengono reclutati dalle Curie Vescovili, dopo aver conseguito un Diploma in Scienze Religiose equipollente ad una laurea civile o, magari, la laurea o il dottorato in teologia. Stupisce l’atteggiamento di alcuni settori della sinistra italiana che vorrebbero che questo insegnamento fosse impartito al pomeriggio o nelle parrocchie dimenticando volutamente che è un insegnamento culturale, offerto a tutti e che non ha l’obiettivo di aderire alla fede cattolica, ma solo quello di illustrare i suoi contenuti (è a questo che hanno detto sì studenti e famiglie all’atto dell’iscrizione) e favorire il confronto con altre religioni e altri sistemi di significato. Infatti, la catechesi che ha come obiettivo l’adesione alla fede cattolica, si svolge nelle parrocchie, mentre la cultura religiosa, rientra nelle finalità della scuola. E, proprio per queste ragioni, la sinistra italiana dovrebbe rivedere antichi pregiudizi, atteggiamenti ostili, e storici steccati. E qui vorremmo fare alcune considerazioni di attualità sul mondo islamico. Dal Marocco al Pakistan (solo per indicare una linea geografica) gli studenti islamici conoscono il Corano, la Sunna, il profeta Maometto, i pilastri dell’Islam, ecc. Certo, le scuole coraniche non hanno nulla a che vedere con l’ora di religione cattolica, in quanto l’indottrinamento è sistematico; c’è tutta una programmazione rigorosa, scientifica che dura anni e anni e che mira ad istruire da un punto di vista religioso i giovani musulmani. Il rischio di queste scuole è quello di una deriva fondamentalista e integralista che può portare i giovani a sposare la causa della guerra santa o, peggio, ad abbracciare il terrorismo, perché vengono educati ad odiare l’Occidente, gli Usa, la civiltà dei consumi e del benessere. Sono quei giovani che bruciano le nostre bandiere e i nostri crocifissi davanti ad Ambasciate e Consolati, che inscenano proteste, che scendono nelle piazze tutti accecati da un furore anti occidentale e che possono arrogarsi impunemente il diritto di fare satira contro Cristianesimo ed Ebraismo e i suoi rappresentanti, ma che rifiutano decisamente la satira contro l’Islam. Giovani strumentalizzati che non protestano contro le loro monarchie, le loro dittature, i loro regimi militari che li hanno ridotti alla fame. Si, perché nei Paesi islamici, non esiste la democrazia: ci sono emiri, sceicchi, generali, colonnelli, e monarchi che vivono nel lusso sfrenato e nel benessere che contestano e odiano l’Occidente e gli Usa in nome dell’Islam. Allora, in questo contesto storico e culturale in cui l’Islam sta avanzando, è importante conoscere le radici dell’Occidente, conoscere la nostra civiltà, la nostra religione, le nostre tradizioni, e la nostra cultura con un’ora di religione cattolica che abbia una sua dignità culturale e formativa. Non è pensabile nel terzo millennio che le nuove generazioni, che saranno la futura classe dirigente del Paese, ignorino i contenuti essenziali del Cattolicesimo in uno scenario che vede avanzare drammaticamente l’Islam in tutta l’Europa e in cui i cattolici devono soccombere. Pardon, devono essere sottomessi! Ecco, perche' Monsignor Faccendini, ha un' enorme responsabilita': ma, fortunatamente, puo' contare su moltissimi docenti qualificati culturalmente, motivati, esperti in pedagogia e in didattica, che nulla hanno a che vedere con quella minoranza che ha distrutto l'ora di religione cattolica nella citta' di Milano con conseguenze irreparabili per la Chiesa cattolica e per le nuove generazioni" Alberto Giannino |