100 mila studenti e studentesse scelgono di non fare Religione a scuola nella Diocesi di Milano, dalle materne alle superiori 2 parte Alberto Giannino, ha reso noti i dati relativi all'insegnamento della religione cattolica per l' anno scolastico 2005-2006 che si e' aperto il primo settembre. ll 93% degli studenti italiani sceglie invece di avvalersi, mentre solo il 7% sembra non essere interessato a tale insegnamento, fra cui i giovani della Diocesi di Milano. Rimane invece gravissima la situazione del capoluogo milanese dove nelle scuole superiori il 60% degli studenti non si avvale dell'insegnamento della religione cattolica (in sostanza 35 mila studenti su 65 mila iscritti a Milano escono dall'aula quando entra il docente). A questo quadro desolante, dobbiamo aggiungere le oltre 400 classi vuote, senza alunni, accorpate con altre classi e articolate su più corsi ( il tutto contro la legge che è sempre vincolante e mai discrezionale). Tre soggetti devono interrogarsi, in particolare, su questa crisi : la comunità ecclesiale, la comunità scolastica e la famiglia. La comunità ecclesiale: preti, religiosi, religiose, movimenti eccclesiali, Gruppi diocesani, Associazioni cattoliche, Comitato pastorale, presbiterale, perchè non si occupano del problema, lasciando l'Arcivescovo da solo ? Perchè non fanno proste serie e articolate? e la famosa Facoltà teologica che fa di fronte a questo disastro? Non un piano per il rilancio, non un progetto per arginare le dispersioni, mancanze di idee, e soprattutto la logica del tirare a campare. La comunità scolastica sono invece i 1900 docenti: alcuni inadeguati (leggono il giornale in classe, guardano videocassette con gli studenti, parlano solo dell'attualità); anche se la stragrande maggioranza si tratta di docenti qualificati e preparati culturalmente: a loro ci rivolgiamo perche l'ora di religione sia rinnovata e presentata in forma nuova, coinvolgendo gli studenti con metodi didattici e pedagogici nuovi per presentare Gesù risorto. Gli studenti e le famiglie infatti hanno scelto un'ora di religione cattolica: la vita di Gesù, il suo messaggio, il suo mistero; la Chiesa; la conoscenza della Bibbia, la dottrina sociale cattolica, il problema di Dio, il problema morale e il confronto con altre religioni. A questo hanno detto "si", non ad altri insegnamenti. I docenti di Religione cattolica devono erogare un'offerta formativa culturale di qualità. Basta con insegnamenti di basso profilo culturale che invitano i giovani alla diserzione di massa! I 1900 docenti di Religione devono fare un'autocritica forte su questa diserzione, devono mettersi in discussione, devono rivedere la loro offerta formativa che propongono agli studenti. C'è poi la famiglia che spesso delega ai figli la scelta dell'ora di religione anche nel biennio o nelle medie inferiori. E' una scelta sbagliata che andrebbe discussa in famiglia. In relazione a questa drammatica situazione -Alberto Giannino- sollecita ancora una volta l'intervento diretto dell'Arcivescovo di Milano, cardinale Dionigi Tettamanzi. Dopo 4 anni che è a Milano, afferma Alberto Giannino, l'Arcivescovo non può più ignorare la gravità del fenomeno e non formulare un piano di rilancio per l'Insegnamento della Religione cattolica , un piano per contenere le dispersioni, non elaborare una strategia per arginare il fenomeno, e non ripensare una nuova pastorale dell'insegnamento della religione cattolica nella Diocesi più popolosa d'Europa. Gli studenti milanesi hanno diritto ad un'istruzione religiosa che è fondamentale per la loro crescita umana e culturale. I giovani secondo Alberto Giannino- sono semplicente senza Dio, ma non contro Dio. Dobbiamo aiutare questi ragazzi perchè la loro fede è spenta, non frequentano la Messa domenicale e non si accostano ai Sacramenti. Senza contare che non conoscono l'essenza della loro fede: il Credo. Dobbiamo aiutarli a crescere e a maturare una fede adulta. O, come diceva San Pietro: "Rendere ragione della speranza che è in voi". Se il trend negativo di Milano dovesse continuare, il rischio estinzione di tale insegnamento, fra pochi anni, diventerebbe reale con la certezza che le nuove generazioni (futura classe dirigente) conosceranno solo l'ignoranza religiosa, contrariamente agli studenti del Nord Europa, del mondo arabo o degli Stati Uniti che sono molto preparati sulla cultura religiosa. Che la situazione sia grave non è Giannino a dirlo, ma sono i numeri spaventosi che parlano da soli, sono le cifre che ci indicano una situazione veramente drammatica. In un' azienda questi numeri in rosso avrebbero licenziato chiunque. (Ma la Chiesa -mi si obietterà- non è una multinazionale! Bene, allora facciamo presto prima che la Chiesa di Milano sarà senza giovani. A che serve avere lo Stadio di San Siro pieno di ragazzi col Cardinale, se poi quest'ultimi disertano in massa l'ora di religione, la messa e i sacramenti? Non abbiamo bisogno di spettacolarizzare la nostra fede, i raduni oceanici a San Siro servono solo a fare pubblicità ad una Chiesa di Milano che sta affondando e, spiace, che molti non abbiano tale consapevolezza, e se ce l'hanno, non fanno nulla per arrestarla. In sostanza, nella Diocesi di Milano, ben 100 mila studenti e studentesse, rifiutano di fare religione a scuola: questo significa che essi mostrano interesse solo per la cosiddetta ora del nulla in cui possono uscire da scuola. Ora, nell'agenda del cardinale Tettamanzi, che ha la testa più libera dopo il Conclave e dopo il Convegno di Verona -conclude Alberto Giannino- ci deve essere al primo posto della sua agenda, l'esodo dall'ora di religione cattolica nella città di Milano e nel resto della Diocesi. Anzi sarebbe auspicabile che egli assumesse in prima persona la delega per l'insegnamento della religione cattolica e incontrasse i 1900 docenti di Religione a Triuggio in tre distinte giornate Il card. Dionigi Tettamanzi dovrebbe coinvolgere e sollecitare i movimenti ecclesiali, i Gruppi Diocesani e le Associazioni cattoliche, le uniche realtà vive della Diocesi. Per i 1900 docenti di religione della Diocesi di Milano, propongo corsi d'aggiornamento obbligatori, e per i docenti meno adeguati, l'applicazione del discorso della mobilità in altra amministrazione come prevede la nuova legge sullo stato giuridico dei docenti di religione. Per parte mia -afferma Giannino- dopo sette anni che denuncio la gravità di questa situazione nella Diocesi milanese, credo sia giunto il momento per l'Arcivescovo di chiamare a raccolta tutta la Chiesa ambrosiana di fronte al fenomeno dei non avvalentisi prima che sia davvero troppo tardi. E, il tempo della vigilanza, deve arrivare per tutti coloro che hanno a cuore l'insegnamento della religione cattolica" Alberto Giannino (fine) |