Creato da progettoeternity il 05/05/2010 |
« Gli Enzimi digestivi | guarire dal cancro si può » |
Post n°50 pubblicato il 04 Novembre 2011 da progettoeternity
Parliamo un po di alimentazione Come presumibile causa di svariate malattie compreso il cancro.
La vera causa di tutte le malattie degenerative e mortali va visualizzata nell'ambito di una scorretta alimentazione e di un anomalo stile di vita che si ripercuote nell'ambito psicologico della persona che ne paga le conseguenze. Su questa base si può e si deve intervenire sia nell'ambito della prevenzione, ma ancora di più nell'ambito di una terapia mirata al fine di sconfiggere una prematura causa di morte.
Da anni emerge il fatto che il primo macronutriente che scarseggia nell'alimentazione quotidiana è la proteina,sia essa proveniente da fonti animali (cani,latte,uova o pesce) o vegetali (soia,legumi,cereali ). In ogni caso l'apporto fornito da una alimentazione frenetica caratterizzata da pasti veloci e tramezzini non garantisce l'adeguato apporto di tale prezioso nutriente.
Le proteine presenti nel corpo umano, frutto della combinazione di aminoacidi essenziali e non, sono presenti sotto forme e compongono sia i tessuti (ossa,capelli,pelle,muscoli )che alcuni importanti ormoni anabolici ( insulina e GH )Queste strutture vengono ricostruite giornalmente grazie ad un processo denominato turn over proteico influenzato dalla quantità e soprattutto qualità delle proteine ingerite con l'alimentazione non che dalla frequenza della loro assunzione attraverso pasti e gli tramezzini.
Il fabbisogno quotidiano di aminoacidi essenziali si esprime in mg/kg/die e varia in base all'età del soggetto e al suo stato di salute. bilancio azotato può diventare negativo. Per assumere quantitativi adeguati di aminoacidi essenziali la maggior parte dei nutrizionisti consiglia di consumare ogni giorno una quantità di proteine pari a: 10-20% dell'assunzione calorica quotidiana (un grammo di proteine equivale a 4 Kcal o 17 Kjoule) oppure 1-1,5 grammi per kg di peso corporeo* *durante il calcolo del fabbisogno proteico quotidiano viene considerato il peso corporeo desiderabile (peso forma) e non quello effettivo. Nel neonato tale fabbisogno sale fino a 2,2 grammi per kg, Negli atleti e in fase di crescita è più idoneo un apporto proteico vicino al limite superiore (1,5 g/kg) mentre per i sedentari può essere sufficiente anche un'assunzione di 0,8-1 grammi di proteine per kg. Una integrazione di aminoacidi essenziali può essere giustificata eventualmente per: maratoneti Soggetti colpiti da patologie tumorali e anche patologie degenerative.
Cibo cotto, cibo morto. La leucocitosi è un fenomeno dovuto all'aumento di globuli bianchi nel sangue: si verifica in modo più evidente dopo ingestione di carne, nella donna in gravidanza, nel neonato, nella persona anziana, dopo stress fisici ecc. ma diventa un fatto patologico a causa di polmoniti, appendiciti, infezioni da germi, intossicazioni ecc. Quando l'organismo è chiamato a fronteggiare un'infezione, cioè un'improvvisa invasione di microbi patogeni, mobilita rapidamente i macrociti che ingaggiano un'aspra battaglia contro gli invasori: più l'organismo è in pericolo maggiore è il ritmo di produzione per sostituire i microfagi e macrofagi che muoiono in battaglia, innescando in questo modo la leucocitosi. Che il cibo cotto sia un alimento morto viene dimostrato dal fatto che un seme cotto non germina più, un uovo di gallina fecondato se cotto non darà mai un pulcino, una pianta strappata con l'apparato radicale integro se sottoposta a cottura non riattaccherà mai più. Per quanto riguarda i carboidrati. Il dr. Alberto Donzelli (nella rivista Girasole 1984 n.31) afferma: "Tutte le parti imbrunite cotte al forno contengono sostanze mutageni. In merito alla digeribilità degli amidi cotti il corpo umano è capace di fare la stessa cosa con i propri enzimi (ptialina ecc.) senza ricorrere alla cottura. Anche gli amidi crudi sono digeribili. Il cavolo crudo richiede 2 ore per essere digerito, se cotto ne richiede 4. La cottura impedisce la digestione salivare e rende gli amidi meno digeribili. Il calore sui grassi causa ossidazione che porta dapprima alla formazione di perossidi e di idroperossidi e poi di acidi grassi a catena corta. Inoltre la glicerina che si libera è un composto altamente tossico. L'acido linoleico, come il linolenico, preziosi per la sintesi dei fosfolipidi, subiscono con il calore delle modifiche strutturali che li rendono inattivi. Il grasso cotto ritarda l'assorbimento di calcio, magnesio, ferro e rallenta lo sviluppo delle ossa. Il noto igienista Dr. A. I. Mosseri dice: "Gli alimenti cotti non sono adatti all'alimentazione umana, essendo denaturati, devitaminizzati, demineralizzati". E il prof. Byron Tyler aggiunge: "Gli alimenti cotti sono alimenti morti. Il cibo cotto è la più grande maledizione umana". Il medico di Losanna P. Kouchakoff ha dimostrato, a conclusione di migliaia di esperimenti condotti su molti soggetti e su se stesso, che un alimento cotto provoca la moltiplicazione quasi immediata dei globuli bianchi che, come è noto, servono a difenderci da corpi estranei e dannosi, soprattutto di natura microbica, mentre l'alimento crudo non la provoca mai. Esiste, insomma, nel nostro organismo una sorta di automatismo fisiologico in virtù del quale l'alimento cotto è considerato come un aggressore. Le nostre difese leucocitarie, sollecitate diverse volte al giorno finiscono inevitabilmente coll'indebolirsi e forse in questo risiede la nostra grande vulnerabilità alle infezioni. Il nostro organismo è in grado di utilizzare anche il cibo cotto ma è costretto a trasformare un cibo morto in materia vivente con un dispendio notevole di energie vitali sottraendole all'economia delle nostre difese immunitarie. Simoneton divise gli alimenti in tre categorie: 1) alimenti morti (cibi cotti o conservati, margarina, pasticceria industriale, alcol, liquori, zucchero bianco e grezzo): questi prodotti hanno radiazioni nulle o quasi nulle; 2) alimenti inferiori (carne, salumi, uova non fresche, latte bollito, caffè, tè, cioccolato, marmellate, formaggi, pane bianco: questi hanno radiazioni inferiori a 5000 Angstrom; 3) alimenti superiori: frutta cruda e matura e verdura cruda e fresca: questi cibi hanno radiazioni molto elevate tra 8000 e 10000 Angstrom. Inoltre le radiazioni della frutta e della verdura sono più alte quanto più breve è il tempo trascorso dalla loro raccolta. Gli alimenti che non si possono mangiare crudi non erano destinati dalla natura a nutrirci. Dopo aver mangiato cibo cotto i leucociti (che influenzano la morfologia del sangue) aumentano per mezzora, dopo 90 minuti ritornano nella norma. Mediante cottura ordinaria, bollitura, si verifica un aumento dei globuli bianchi; se i cibi vengono cotti al alte temperature si sviluppa iperleucocitosi. Questo non succede con i cibi crudi: anche se si mangia carne cruda i globuli bianchi non aumentano. Ma un alimento cotto genera leucocitosi anche se assunto freddo. Esiste un limite (temperatura critica) entro cui può essere portato a cottura un alimento senza che questo sviluppo leucocitosi digestiva. Queste temperature critiche variano da 87 a 97 gradi centigradi a seconda dell'alimento che si cuoce. Si può evitare leucocitosi mangiando prodotto cotto con quello crudo, nella proporzione minima del 10% del primo e con la necessità di masticarli insieme. Mangiare prima l'uno e poi l'altro cibo non impedisce leucocitosi. LA COTTURA ... - distrugge il corredo vitaminico, specie delle vitamine termolabili: enzimi, ormoni, antiossidanti naturali: elementi che sono alla base delle difese naturali dell'organismo; - cambia ciò che era organico in inorganico rendendolo inutilizzabile dall'organismo; specialmente le vit. B e C solubili in acqua, si dissolvono alla prima cottura; - causa grande perdita di minerali solubili, dal 20 al 70%; - la cottura a vapore produce una perdita dal 22 al 43%; - produce acido urico che danneggia lo stomaco, intestini, reni, fegato, polmoni, cuore causando artrite, reumatismi, gotta, cancro. Le verdure bollite e l'acqua gettata perdono quasi tutti i minerali. Maggiore è l'acqua che si usa per cuocere il cibo maggiore è il quantitativo di nutrienti che va perso. Più a lungo vengono cotti i cibi, più alta è la temperatura, maggiore è il danno. Silvester Graham (1794-1851) (uno dei più eminenti scienziati che per primo a parlato di cure naturali, di igiene naturale, di nutrizione) dichiara: "Se l'uomo si sostenesse interamente con cibo crudo, la sua accurata masticazione e il lento inghiottire e i suoi pasti semplici servirebbero grandemente ad impedire l'iper-alimentazione e a salvarlo dai nocivi effetti di una delle cause più distruttive della vita civile". RIASSUMENDO: - il cibo crudo richiede masticazione: esercizio essenziale per i denti; - la necessaria masticazione assicura un'insalivazione appropriata; - il cibo crudo preserva i denti e lo stomaco dai danni del cibo cotto; - i cibi crudi posseggono le giuste proporzioni tra sostanze nutritive e quelle di scarto; - i cibi crudi tendono ad impedire dannose combinazioni di alimenti; - i cibi crudi posseggono vitamine, enzimi, sali, acidi, carboidrati, proteine, e grassi in forma organica, cioè altamente assimilabili; - la necessità di masticare ci consente di assaporare pienamente il sapore del cibo, questo assicura l'appropriato adattamento ad esso dei succhi gastrici; - i cibi crudi non possono essere facilmente adulterati così come oggi avviene per i cibi inscatolati; - il cibo crudo non fermenta rapidamente; - la dieta cruda fa risparmiare energie, tempo e lavoro. Documento divulgativo tratto da www.disinformazione.it
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