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Guarire dal cancro si può

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Malattie metaboliche

 La vera causa nella degenerazione dei nutrienti indispensabili per l'Uomo

SECONDA PARTE

Più carne, meno salute


Dott.ssa Leila Nicoletti, biologa, docente liceo classico, segretaria AVA

Per "carne" s'intende "un alimento costituito dal tessuto muscolare di vari animali (con l'esclusione della carne di pesce), ricco di proteine, ferro, ecc." (1). In realtà, in questa definizione si dovrebbe includere la carne di pesce, in quanto alimento proveniente da animali, vertebrati o invertebrati, acquatici (pesci, balene, rane, molluschi, crostacei, ecc).

Dal punto di vista nutrizionale, in 100 grammi di carne troviamo: 75% di acqua; 18% di proteine, contenenti amminoacidi, di cui uno soltanto, attualmente, è ritenuto essenziale (la treonina); sostanze azotate non proteiche (glutatione, creatinina, purine, ecc.); 3% di lipidi di deposito e strutturali, costituiti da acidi grassi saturi; 0,90% di glucidi (glicogeno); 0,10% di vitamine (soprattutto niacina, riboflavina, tiamina e B12) e tracce di elementi inorganici, in particolare: K, Na, Mg e Fe (in maggior misura), e Ca, Zn, Al, Cu, Mn in piccole quantità. (2)

Secondo gli ultimi dati ISTAT, in Italia si consumano 80 Kg pro capite all'anno di carni. Questo dato è allarmante, se si considera la crescita esponenziale dei vegetariani, soprattutto nelle grandi città, che ne abbassano la media.

Tutte le carni non sono adatte all'alimentazione umana, perché:

  • 1. sono alimenti iperproteici ed a causa dell'eccesso di azoto, che l'organismo umano non può utilizzare, causano nefropatie di varia natura, iperuricemia, gotta, ecc. (3). Le proteine animali, contenute nel pesce, nei volatili, nelle carni rosse, oltre che nelle uova e nei latticini, tendono ad impoverire l'osso di calcio ed a favorirne la perdita con le urine. Le proteine vegetali, contenute nei legumi, nei cereali, nelle verdure, non sembrano avere questo effetto (4). Sulla base di numerosi studi di popolazione, disponibili nella letteratura scientifica, l'American Dietetic Association (la principale associazione di Nutrizionisti Americani), afferma che le diete vegetariane e vegane, correttamente bilanciate, sono in grado di fornire all'organismo un perfetto apporto proteico (4). Anche gli studi epidemiologici, condotti su popolazioni rurali cinesi hanno evidenziato come un apporto proteico, in larghissima parte di fonte vegetale, soddisfi in pieno le esigenze nutrizionali di chi svolge abitualmente lavori pesanti (5).
  • 2. Sono alimenti acidificanti, che impoveriscono tutti gli umori cellulari di riserve alcaline, nel tentativo di neutralizzarne gli effetti, bloccando i prodotti terminali del catabolismo, causando così: fatica cronica, maggiore sensibilità alle infezioni per l'abbassamento delle difese immunitarie dell'organismo e, sottraendo calcio e magnesio alle ossa, con conseguenti osteoporosi e artriti (3).
  • 3. Non contengono fibre indigeribili, presenti, invece, nella frutta e nella verdura, necessarie a stimolare la motilità intestinale. Un'alimentazione prevalentemente carnea causa: stitichezza, tossiemia, obesità, vene varicose, emorroidi, diverticoliti, appendiciti, cancro intestinale (statisticamente al 2° posto come frequenza) e malattie cardiovascolari (6).
  • 4. Anche se contengono piccole quantità di vitamine idrosolubili (gruppo B) e liposolubili (A, D, E), queste vitamine, di fatto, con la cottura vengono tutte inattivate, a causa della loro termolabilità.
  • 5. Contengono grassi saturi e colesterolo (anche quelle carni cosiddette "magre"), responsabili di molteplici effetti dannosi all'interno dell'organismo umano. I grassi animali sono risultati strettamente associati a: cancro al colon, mammella, prostata, ovaie, endometrio e pancreas ed al rischio di arteriosclerosi (7). E' inoltre, scientificamente provato che un'alimentazione troppo ricca di grassi saturi provoca steatorrea ed a lungo andare perdite di vitamina B12 e di calcio (8). Studi su flussi migratori, su popolazioni umane e altri dati supportano un effetto carcinogeno dei grassi nella dieta, anche se problematiche metodologiche impediscono di evidenziarne la correlazione in maniera chiara (9b).
  • 6. Sono alimenti cancerogeni, comprovati da numerosi studi sul cancro, condotti su popolazioni di vegetariani, in cui si evidenzia un ridotto rischio globale di incidenza e di mortalità per cancro, rispetto ai non-vegetariani (9b). In particolare, le carni bovine, stimolano la produzione di acidi biliari, su cui agiscono alcuni microrganismi, (ad es. alcuni ceppi di clostridi) capaci, sottraendo idrogeno, di trasformarli in potenti cancerogeni come l'acido desossicolico e il litocolico (3).
  • 7. Sono alimenti tossici: per il loro contenuto di tossine cadaveriche, che si sviluppano alla morte degli animali, che passano nel sangue umano (putrescina, cadaverina, ptomaine, scatolo, metil- etil-mercaptano, ecc.) e che l'organismo cerca di eliminare attraverso il fegato ed i reni, intaccandone l'efficienza; per le sostanze prodotte dalla paura degli animali al momento del macellazione (adrenalina, acido lattico, ecc.), in quanto gli animali avvertono che stanno per essere assassinati e sentono l'odore del sangue di chi li ha preceduti; per l'accumulo di pesticidi e di metalli pesanti (mercurio, cadmio, piombo, ecc.) prodotti dalle attività industriali o agricole, che gli animali terricoli o acquatici incorporano nel proprio organismo, essendo gli ultimi anelli delle catene alimentari nell'ecosistema terra e che, infine, con gli alimenti, arrivano all'uomo (ad es. sono state trovate grandi quantità di pesticidi nel fegato dei tonni del Mediterraneo e, in minor misura, nei pesci dell'Atlantico); per i farmaci, che vengono somministrati agli animali, costretti a vivere in condizioni non naturali (antibiotici vari, antinfiammatori, ormoni soprattutto estrogeni, antitiroidei, sedativi, beta-bloccanti, sali di zinco, ecc.).
  • 8. Sono pericolose, perché vengono macellati e immessi nella rete di distribuzione, animali infetti da malattie, quali TBC, afta epizoica, mastite, cancro, BSE, ecc. che sfuggono al controllo dei NAS.
  • 9. Generano aggressività, perché fanno aumentare i livelli, nel cervello, di dopamina e di adrenalina, mentre fanno diminuire la serotonina, sintetizzata a partire dal triptofano, che giunge al cervello in dosi basse, a causa dell'impegno dei meccanismi di trasporto degli aminoacidi per le dosi elevate di tiroxina e leucina, contenute nelle carni in misura maggiore del triptofano. Una ridotta quantità di serotonina aumenta l'aggressività, diminuisce il sonno e predispone alla depressiome (3).

A partire dagli anni '40, la dott.ssa C. Kousmine aveva elaborato un metodo preventivo e curativo per le malattie degenerative ed il mantenimento del benessere generale, rivolgendosi, prima di tutto ai medici, ed individuando una serie di soluzioni associate ad una corretta alimentazione, basata su cibi integrali e di origine vegetale. La ricerca immunologica, oggi, le sta dando ragione a posteriori. Approfonditi studi, condotti dall'OMS, hanno evidenziato una forte correlazione tra alimentazione ed insorgenza di malattie neoplastiche ed autoimmuni. L'OMS stessa ha indicato, come prevenzione, un'alimentazione basata su alimenti di origine vegetale e cibi integrali (8). L'importanza di una dieta ben bilanciata, basata esclusivamente o principalmente su cibi di origine vegetale, ricca di antiossidanti e di fibre, priva di grassi animali e con un contenuto proteico limitato (Plant-based Diet) è stata documentata in svariate situazioni patologiche, come ad es. il morbo di Parkinson ed è risultata protettiva nei confronti dei rischi cardiovascolari, di stipsi e diverticolosi (9a).

BIBLIOGRAFIA:
  • 1.Vocabolario Treccani Vol 1°
  • 2.Nutrizione Umana di F. Fidanza , G: Liguori
  • 3.Miti e realtà nell'alimentazione umana di Armando D'Elia
  • 4.Documenti di Scienza Vegetariana: www.scienzavegetariana.it
  • 5.Le Scienze- Maggio 1990
  • 6.Mondo Vegetariano aprile 2003 articolo del dott. Piergiorgio Lucarini
  • 7.Quaderni di Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana, a cura della dr.ssa L.Baroni
  • 8.Atti del convegno: Nutrizione, malattie degenerative e cancro, del 24-26/10/2003, doc. "Nutrizione e malattie autoimmuni", del dott. Angelo Di Fede
  • 9.Atti del convegno, Nutrizione, malattie degenerative e cancro, del 24-26/10/2003, doc. "Nutrizione e MdP" 9a) e "Cancro e Plant-based-diet" 9b) della dr.ssa L.Baroni



 

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