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La leva calcistica del '68.

Post n°11 pubblicato il 14 Marzo 2006 da regionepiemonte


Sole sul tetto dei palazzi in costruzione,
sole che batte sul campo di pallone,
e terra e polvere che tira vento,
e poi magari piove.
Nino cammina che sembra un uomo,
con le scarpette di gomma dura,
dodici anni e il cuore pieno di paura.
Ma Nino non aver paura 
di sbagliare un calcio di rigore,
non è mica da questi particolari,
che si giudica un giocatore,
un giocatore lo vedi dal coraggio,
dall'altruismo e dalla fantasia.
E chissà quanti ne hai visti e quanti ne vedrai,
di giocatori tristi, che non hanno vinto mai,
ed hanno appeso le scarpe a qualche tipo di muro,
e adesso ridono dentro a un bar,
e sono innamorati da dieci anni,
con una donna che non hanno amato mai.
Chissà quanti ne hai veduti, e chissà quanti ne vedrai.
Nino capì fin dal primo momento,
l'allenatore sembrava contento e allora,
mise il cuore dentro alle scarpe,
e corse più veloce del vento.
Prese un pallone che sembrava stregato,
accanto al piede rimaneva incollato,
entrò nell'area, e tirò senza guardare,
ed il portiere lo fece passare.
Ma Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore,
non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore,
un giocatore lo vedi dal coraggio,
dall'altruismo e dalla fantasia.
Il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette,
questo altro anno giocherà, con la maglia numero sette.

Francesco De Gregori

 
 
 
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