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Nel tradimento c’è un senso adolescenziale di benessere del traditore con l’amante, e la sua incapacità a rinunciare al porto sicuro del legame precedente.
Gli attori in gioco sono tre: il traditore che insegue una vita senza equilibro e responsabilità, l’amante che soffre per le briciole di un rapporto ma se ne accontenta, spesso per anni e la moglie o il marito tradito che non sa rescindere il rapporto svuotato, finito, non soddisfacente, per la paura di restare solo.
Sono tre vite che ruotano senza un centro, un equilibrio, ciascuno è incapace di vivere davvero per se stesso e con se stesso, accettando anche dei periodi di solitudine, per ritrovarsi ed essere davvero se stesso.