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Riflessi e psiche

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Il sogno

Post n°7 pubblicato il 09 Febbraio 2012 da fiore.catherine
 

“…e come i semi che sognano sotto la neve, 

il vostro cuore sogna la primavera.

Fidatevi dei vostri sogni, perchè in essi è nascosto

 il passaggio verso l’eternità.”

Kahlil Gibran

Che cos'è il sogno?

Sono state fatte numerose affermazioni in merito: per alcuni ricercatori è il guardiano del sonno, poiché difenderebbe il sonno dagli stimoli sensoriali; per altri, invece, è una specie di esercizio cerebrale a vuoto, utile alla fisiologia neurale. Ma l'aspetto più sconcertante è nella sua significatività: il sogno non risulta indifferente al sognatore, ed emozioni e impressioni dense di significato si affollano frequentemente in esso. Il sogno è strettamente personale, è come un’opera d’arte il cui significato può essere svelato solo dal sognatore!

D'altra parte questa verità è stata da sempre riconosciuta dall'uomo che da millenni affida al sogno stesso varie funzioni e significati riguardanti il destino dell'uomo, la sua profonda ed insondabile costituzione psicofisica e la sua situazione esistenziale, il contatto con il trascendente e con il divino, con il tempo e con lo spazio, con gli antenati. Spesso considerati strani, misteriosi, amati e temuti, i sogni da sempre sono stati visti come prodotti umani, e talora con implicazioni divine, pieni di fascino e di mistero. Molteplici, inoltre, sono state le ipotesi riguardanti la loro genesi, la loro finalità, i loro significati palesi e soprattutto nascosti. è per lo più riconosciuto che il sogno rende consapevole e comunicabile la natura e la complessità del mondo interno del sognatore, specie in un contesto, quello psicoterapeutico, in cui il paziente-sognatore esprime anche attraverso il sogno il desiderio e l'angoscia di conoscersi, proprio per potersi riconoscere e viversi in una pienezza di espressioni non limitata dalla sua malattia.

Sicuramente il sogno è un accompagnatore immancabile del nostro sonno. Molti di noi ricordano i propri sogni ogni mattina, altri riescono a ricordare i propri sogni solo quando hanno un contenuto emotivo molto forte, altri ancora non ricordano mai i propri sogni al risveglio. Tuttavia, come dimostrano gli studi degli psicologi e dei neuropsichiatri non è possibile non sognare. La fase del sonno in cui sogniamo, la fase REM (Rapid Eye Mouvement, a causa del fenomeno dei movimenti oculari che si verificano concomitantemente) si ripete ogni notte, con un ciclo di circa quindici-venti minuti ogni novanta minuti.

Dobbiamo ammettere pertanto che il sogno ha un valore ed un significato psicologico, che si interseca e si correla con quello fisiologico.

Per C.G. Jung i sogni hanno una struttura drammatica, possono essere considerati dei veri «dràmes intèrieurs», drammi interni, e possono essere analizzati nello stesso modo in cui si può analizzare un lavoro teatrale per scoprire la sua struttura nascosta. Una volta Schopenhauer disse che l'Io è il regista segreto dei sogni di una persona o anche, come disse in un'altra occasione: «Nel sogno ognuno è il proprio Shakespeare». Per Jung, quindi, l'interpretazione del significato del sogno si basa anzitutto sull'analisi del contesto, che comporta l'esame della struttura drammatica del sogno, la "storia" che viene raccontata; e inoltre poiché nella ricerca del significato delle immagini e dei simboli alle libere associazioni viene affiancata l'amplificazione, che consiste nella individuazione di similitudini e analogie tratte dalla vita spirituale dell'umanità intera, ossia dai miti e dalle leggende dei vari popoli, dalle fiabe, dalla letteratura.

La ricerca del significato dei sogni, in questo modo, viene riportata alla dimensione globale dell'esistenza del sognatore, ai significati che egli vive interiormente e le esperienze che ha attraversato. La totalità della psiche viene così riconosciuta nell'articolazione dei valori e dei significati, e nella varietà dei sentimenti e delle emozioni attraversate.

Esistono sogni di diverso genere, riconoscibili nelle fasi dell'interpretazione. La grande parte di essi riguarda la vita quotidiana del sognatore, con le sue vicende relazionali e psicologiche. Rispetto a queste vicende il sogno può essere una rilettura attenta di un episodio o di un evento, assumendo così un valore radiografico, e la sua interpretazione consentendoci di precisare meglio la conoscenza della nostra vita interiore. Ma il sogno può avere anche una funzione di compensazione, ossia può costituire un punto di vista che il sognatore non aveva preso in considerazione nella sua vita cosciente, permettendoci di arricchire e integrare la nostra posizione cosciente, speso unilaterale, riguardo una persona o un fatto. Rarissimi sono i sogni premonitori, capaci di gettare una luce che arriva fino agli eventi futuri. Infine, ci sono i sogni archetipici, o grandi sogni, capaci di una rilettura complessiva del senso della nostra esistenza o di una sua parte importante, che ci permettono di aggiungere una bussola agli strumenti che utilizziamo per orientarci nel cammino della nostra vita, facilitandoci nel processo evolutivo che vi è intrinseco e che Jung chiama individuazione.

Dice Jung: "… la vera e propria interpretazione del sogno, è di regola un compito arduo. Essa presuppone penetrazione psicologica, capacità di combinare insieme cose diverse, intuizione, conoscenza del mondo e degli uomini e soprattutto conoscenze specifiche che implicano tanto nozioni assai estese quanto una certa intelligence du coeur. (…) Bisogna respingere l'interpretazione stereotipa di motivi onirici; gli unici giustificati sono significati specifici, deducibili attraverso accurati rilevamenti contestuali. Anche chi possiede una grande esperienza in questo settore è pur sempre costretto a riconoscere la propria ignoranza dinanzi ad ogni sogno e, rinunciando a tutte le opinioni preconcette, a predisporsi a un qualcosa di completamente inatteso.(...)

E ancora:

Non tutti i sogni hanno la stessa importanza. Già i primitivi distinguono tra piccoli e grandi sogni. Noi diremmo piuttosto sogni insignificanti e sogni significanti. (...) Ho analizzato molti sogni di questo tipo e vi ho rintracciato spesso una particolarità che li distingue da altri sogni. Infatti in questi sogni affiorano immagini simboliche che incontriamo anche nella storia dello spirito umano. E' degno di nota il fatto che colui che sogna può perfettamente ignorare l'esistenza di simili paralleli. (…) Essi contengono cosiddetti motivi mitologici o mitologemi, che io ho definito col termine di archetipi. Si intendono con tale termine forme specifiche e nessi figurativi rintracciabili in forma analoga non soltanto in tutti i tempi e in tutti i paesi, ma anche nelle fantasie, nelle visioni, nelle idee illusorie e nei sogni individuali. La loro frequente presenza in casi individuali, come la loro ubiquità etnica, dimostra che la psiche umana è soltanto in parte unica e soggettiva o personale: per l'altra parte invece è collettiva e oggettiva.

Noi parliamo quindi da un lato di un inconscio personale, dall'altro di un inconscio collettivo, il quale rappresenta in certo modo uno strato più profondo rispetto all'inconscio personale, più prossimo alla coscienza. I grandi sogni, ossia i sogni ricchi di significato, provengono da questo strato più profondo."

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